Al Roland Garros c'è Suzanne Lenglen, ma non quella che credete

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Al Roland Garros c’è Suzanne Lenglen, ma non quella che credete

Anche nel 2018, in giro per lo Slam parigino potreste incontrare una Suzanne Lenglen. Cosa fa? Hostess sul campo omonimo. “Vi giuro, è tutto vero!”

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Incredibile ma vero, qui al Roland Garros c’è Suzanne Lenglen. Ebbene sì. Ma non quella che credete voi. La “Divina” campionessa francese, nata a Parigi il 24 maggio 1899 e deceduta nel 1938 è stata la prima grande star internazionale del tennis. Ha conquistato infatti  ben 241 titoli, tra cui 6 Internazionali di Francia, 6 Wimbledon e ha una percentuale del 98% di match vinti di quelli disputati. Una leggenda che oggi “rivive” grazie al celebre Court Suzanne-Lenglen, il secondo stadio più importante del Roland Garros. Quest’anno, cent’anni dopo i successi della stella del tennis, qui a Porte d’Auteuil c’è un’altra Suzanne Lenglen!

Originaria di Lione, classe 1998, Suzanne Lenglen è una studentessa di architettura che, nelle due settimane del Roland Garros, è una delle tante “hôtesse” che lavorano nello slam parigino. È il primo anno come hostesse per la giovane francese a cui, il primo giorno di lavoro, le è stato assegnato proprio il leggendario campo omonimo. “Ve lo giuro, mi chiamo davvero Suzanne Lenglen!” afferma la ragazza al giornale del torneo, “mio padre si chiama Lenglen e mia madre ha la passione per i nomi di una volta, in particolare per Suzanne. Immaginavano che poi la gente avrebbe associato il mio nome a quello della grande campionessa ma per loro non era un problema”

Durante gli anni della scuola, Suzanne si rende conto che porta un nome importante: “Tutto è cominciato a scuola, alle elementari e gli insegnanti pensavano fosse uno scherzo”. Ma come ha reagito la Federazione francese nel sapere che ci sarebbe stata una Suzanne Lenglen nei pressi del campo…”Suzanne Lenglen”? “Il presidente Bernard Giudicelli era incredulo. Anche lui pensava che si trattasse di uno scherzo. Gli ho spiegato che il mio nome è Suzanne Rose e il signor Fisher, il segretario generale della Federazione, mi ha chiesto, ridendo, di mostrargli la carta d’identità. “È incredibile!” ha esclamato, quando ha visto il nome sul pass.

La prima domanda che sorge spontanea è se vi sia un legame di parentela tra la “Divina” e la lionese Suzanne: “Non abbiamo fatto ricerche approfondite ma pensiamo che non si tratti della stessa famiglia”. E poi, una che si chiama Suzanne Lenglen deve per forza saper maneggiare una racchetta da tennis: “Ai miei genitori piace molto il tennis e lo praticano spesso; io ci giocavo da piccola, durante le vacanze”. La celebre campionessa aveva uno spirito vincente e dominava le avversarie; che ne è del carattere di questa Lenglen? “In passato ho praticato tanta ginnastica e ho uno spirito competitivo, ma non al punto da voler dominare gli altri. Però ho il mio carattere e non mi lascio mettere i piedi in testa dagli altri.

Insomma, determinata ma anche discreta l’attuale Suzanne Lenglen a cui, molto spesso, le viene chiesto – da chi magari non conosce bene le epoche del tennis, se abbia vinto un torneo importante sentendo il suo nome in televisione. E adesso? Penso che tornerò l’anno prossimo, magari come spettatrice“. Insomma, una bella storia e una bella coincidenza in questa edizione 2018. Nel centenario della morte di Roland Garros, l’aviatore celebre per aver intrapreso la prima trasvolata del Mediterraneo nel 1913 – il cui stadio porta il suo nome dal 1928 – anche la “Divina”, con la bella storia della studentessa di Lione, è tornata per magia a “calcare” i campi da tennis a lei cari.

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