Murray, il rientro è incoraggiante. Federer lanciato (Cocchi). Murray scettico: «Valuterò se rigiocare subito» (Viggiani). Becker, ancora guai: «Il suo passaporto diplomatico è falso» (Cocchi)

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Murray, il rientro è incoraggiante. Federer lanciato (Cocchi). Murray scettico: «Valuterò se rigiocare subito» (Viggiani). Becker, ancora guai: «Il suo passaporto diplomatico è falso» (Cocchi)

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Murray, il rientro è incoraggiante. Federer lanciato (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Salta, urla, corre. Andy Murray, al suo ritorno in campo al Queen’s, non sembra proprio uno fermo da undici mesi e mezzo. La vittoria contro Nick Kyrgios alla fine non è arrivata, ma i tre set dell’ex numero 1 al mondo sono stati lottati fino all’ultimo. A parte il primo, conquistato 6-2 contro il solito Kyrgios un po’ distratto, gli altri due parziali si sono risolti in favore dell’australiano reduce dalla semifinale persa contro Federer a Stoccarda. L’ultimo set poi è stato molto lottato, con Murray più in difficoltà nei turni di servizio: nel decimo game Andy ha salvato due match-point, in quello successivo ha fallito l’unica palla-break concessa nel set dall’australiano, e al dodicesimo gioco si è arreso commettendo un doppio fallo sulla terza chance di chiudere per Kyrgios. Alla fine lo scozzese ha pagato la stanchezza, la mancanza di ritmo partita dovuta alla lunga assenza dalle competizioni, contro un avversario sempre a proprio agio sull’erba. Murray può essere soddisfatto: non giocava un match ufficiale dai quarti di Wimbledon dello scorso anno, a gennaio si è sottoposto a un intervento all’anca sinistra a Melbourne e, per alcuni momenti, aveva addirittura pensato che la sua carriera fosse a rischio. E invece rieccolo, in campo tre set anche se verso la fine ha iniziato a zoppicare un po’, e si è più volte toccato la schiena: «Le prossime 48 ore saranno molto importanti – ha detto dopo il match —. Se avrò qualche dolore allora dovrò riflettere su cosa fare per Wimbledon. La distanza dei cinque set è molto impegnativa. E non so se sono ancora pronto, ne parlerò col mio team». Ieri intanto è tornato in campo anche Novak Djokovic dopo la sconfitta contro Marco Cecchinato al Roland Garros. A Parigi, sotto choc per la sconfitta nei quarti, aveva dichiarato che avrebbe probabilmente saltato la stagione sull’erba e invece rieccolo, con una wild card al Queen’s, a spazzare via l’australiano Millman in due set 6-2 6-1. Ma Nole si innervosisce se qualcuno gli chiede come abbia fatto a superare la delusione del Roland Garros: «Guardate, non è stata la prima volta e nemmeno l’ultima in cui perdo un match. So come fare a gestire queste situazioni. Mi sono preso qualche giorno di riposo, in giro in tenda solo io e mia moglie. In montagna a camminare. E’ stata la prima volta in due anni, lontano da campi da tennis, immersi nella natura. Mi ha davvero rigenerato». Roger Federer, invece, si è rigenerato tre mesi, ha già vinto un titolo e riconquistato il numero 1 al mondo. Ad Halle ha iniziato la sua campagna per la conquista della “Decima”. Per lui sarebbe la prima volta in doppia cifra in un torneo a dispetto dei 98 titoli conquistati. Ieri ha battuto lo sloveno Aljaz Bedene, numero 72, al mondo. Al secondo turno affronterà il francese Benoit Paire, numero 48 della classifica mondiale, sempre sconfitto nei precedenti. Brutta giornata invece per Sascha Zverev. Il finalista di 12 mesi fa, numero 3 Atp è stato sconfitto alla svelta in due set dal 2lenne croato Borna Coric, numero 34 del ranking, fresco allievo di Riccardo Piatti a Bordighera. Il primo turno vedeva anche il derby tra Andreas Seppi e Matteo Berrettini. La vittoria è andata all’altoatesino che al prossimo turno troverà il tedesco Florian Mayer.

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Murray scettico: «Valuterò se rigiocare subito» (Mario Viggiani, Corriere dello Sport)

Andy Murray è il padrone di casa, al Queen’s, e il sorteggio non era stato cerro benevolo con lui: dopo 11 mesi di inattività agonistica, da Wimbledon 2017, nei quali l’ex numero 1 del mondo s’era peraltro sotto posto a un’operazione all’anca che non è mai cosa da poco, per un atleta, la sorte gli ha messo di fronte Nick Kyrgios. Murray ha perso, ma viva Murray, perché lo scozzese s’è arreso solo in tre set all’australiano, che la scorsa settimana è stato semifinalista a Stoccarda, fermato giusto da Roger Federet Andy ha vinto il primo , anche abbastanza chiaramente per 6-2, poi ha tenuto botta fino in fondo (7-6 7-5 per l’avversario), alzando bandiera bianca su un doppio fallo dopo 2h38′ che certo l’hanno messo a dura prova. Insomma, un rientro incoraggiante. Tuttavia Murray è stato molto schietto, nel dopo partita: «Non so se giocherò la prossima settimana a Eastbourne, non so se quella successiva sarò a Wimbledon. Ho bisogno di qualche giorno per capire come sto, dopo che prima di questo rientro mi sono allenato soltanto per un paio di settimane, e nei primi giorni per appena una mezz’ora. Valuteremo le mie condizioni con il team e decideremo cosa fare: se continuare a giocare nella stagione sull’erba o meno».

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Becker, ancora guai: «Il suo passaporto diplomatico è falso» (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Non c’è pace per Boris Becker. Dopo l’annuncio di pochi giorni fa in cui si appellava all’immunità diplomatica per sospendere la sentenza di bancarotta inflittagli da un tribunale di Londra, il campione tedesco è stato sbugiardato da un funzionario della Repubblica Centrafricana: «Il passaporto diplomatico esibito da Becker è falso», avrebbe dichiarato Cherubin Moroubama, capo dello staff del ministro degli Esteri centrafricano. Il funzionario ha dichiarato alla France Presse: «È un fake! Nessun passaporto diplomatico per Boris Becker dalla Repubblica Centrafricana». A quanto sembra il numero di serie del documento mostrato corrisponde a uno di una serie di «nuovi passaporti che sono stati rubati nel 2014. Inoltre, il documento non ha la firma e nemmeno il timbro del ministro degli Esteri, Charles Armel Doubane». Lo stesso ministro ha dichiarato lunedì al Telegraph: «Non ho mai firmato quei documenti e il presidente non mi ha mai chiesto di occuparmi del caso di Boris Becker«. Eppure dall’ambasciata della Repubblica Centrafricana a Bruxelles sono arrivate conferme della presenza del tre volte vincitore di Wimbledon nel corpo diplomatico del Paese africano. Sembra che Becker abbia un ufficio nella capitale belga dove svolge «con impegno», fanno sapere attraverso un comunicato stampa, il suo lavoro di ambasciatore dello sport e della cultura. Intanto lunedì, durante un’udienza sul caso Becker all’alta Corte di Londra, il giudice Sebastian Prentis ha ammesso di aver visto una lettera della Repubblica Centrafricana in cui si certificava che Boris Becker era in possesso di un passaporto diplomatico in scadenza nel 2023. Il difensore di Becker, Ben Emmerson ha poi annunciato di voler bloccare l’asta su alcuni trofei del campione tra cui la riproduzione di quello di Wimbledon 1985 e Us Open 1989.

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