Kvitova abdica: giochi riaperti a Eastbourne. Pliskova e Kerber in pole

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Kvitova abdica: giochi riaperti a Eastbourne. Pliskova e Kerber in pole

La prima favorita a Wimbledon rinuncia (saggiamente?) a scendere in campo contro Radwanska. Delle otto rimaste in gioco tutte sembrano avere una chance di titolo

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Quando anche i prati di Devonshire Park sembravano pronti a piegarsi alla potente volontà di Petra Kvitova, la ceca ha scelto di essere clemente con le sue avversarie. Un fastidio al tendine del ginocchio (comparso durante la finale di Birmingham) ha imposto cautela a Petra convincendola, con Wimbledon ormai alle porte, a non scendere in campo contro Aga Radwanska. Dopo essere sopravvissuta per miracolo alla sfida con Gavrilova la polacca viene quindi graziata ancora e si ritrova ai quarti di finale. Nello schieramento delle otto giocatrici rimaste in gioco sembra un attimo indietro solo Aryna Sabalenka, autrice di un percorso sinora sorprendente, ma per le altre sette le possibilità di titolo sono concrete: la primus inter pares sembrerebbe Karolina Pliskova, peraltro campionessa in carica, ma c’è gente capace di mischiare il mazzo e pescare il jolly.

RIVINCITE – Ovvero, quelle ottenute da Ostapenko – seconda vittoria stagionale su erba – e Pliskova. La belvetta lettone dà l’idea di essere una di quelle che si appuntano sull’agendina (nera) i nomi delle avversarie contro cui incattivirsi particolarmente e Mihaela Buzarnescu sicuramente vi figurava dopo la spavalda mossa di Doha, a seguito di una partita dominata dalla rumena ma piuttosto ‘movimentata’. Chi aveva ipotizzato che Jelena se la sarebbe legata al dito non è stato certo smentito dagli appena 62 minuti di gioco, durante i quali Buzarnescu è stata anche frenata da qualche acciacco e non è riuscita ad andare oltre i tre giochi conquistati. La sua capacità di scansare le insidie dell’erba semplicemente seppellendole di bordate da fondocampo verranno testate da Aga Radwanska, la regina dell’inganno tennistico.

Karolina Pliskova dovrebbe invece aver (definitivamente?) messo fine alla tensione con la connazionale Barbora Strycova, battendola per la terza volta di fila e vendicando l’unica sconfitta subita proprio sull’erba, a Birmingham nel 2016. Una tensione subentrata all’amicizia a causa di un furto di coach sul finire della scorsa stagione. Che Strycova senta particolarmente questa sfida era stato chiaro già all’Australian Open, quando nonostante la superiorità della sua avversaria si era battuta sino all’ultimo quindici, sbuffando e alzando i decibel come sua consuetudine. Anche il 6-3 6-4 di oggi non racconta abbastanza del tentativo di resistenza di Strycova, che nel secondo parziale è finita sotto di due break, ne ha recuperato uno, poi ha annullato due match point prima di arrendersi. Tutto nonostante una clamorosa differenza di cilindrata, che ha permesso a Pliskova di scatenare fendenti da ogni lato del campo. Contro Aryna Sabalenka, bravissima a non tremare nel tie-break del terzo set contro una Mertens un po’ intimidita dalla sua avversaria, sarà una sfida tra notevoli colpitrici. Di solito in questi casi vince la più forte, ma occhio alla giovane (20 anni) bielorussa.

L’ERBA ALTERNATIVA – Si può affrontare questa superficie con la clava, come fanno Pliskova e Kvitova, o con creatività, come Radwanska. Oppure si può far finta di nulla e giocare di risacca come sulle altre superficie, lasciando che a sbagliare sia l’avversaria. È la strategia di Kerber e Kasatkina, che si ritroveranno di fronte dopo l’incrocio di Indian Wells stravinto dalla russa. Per la verità la risacca è più il territorio della tedesca, che contro una fallosissima Collins aveva tanto margine da potersi permettere di eccedere con i colpi vincenti, come non troppo spesso le accade; Kasatkina somiglia più a una scacchista, probabile omaggio della sua terra natìa che tanti campioni di strategia ha prodotto, e sta cercando di capire come adattare il suo altissimo potenziale a questa superficie. Contro Sevastova (oggi troppo sciupona) è andata sotto in entrambi i parziali giocati salvo riuscire a rimontare, addirittura da 1-4 a 6-4 nel primo set, con la spietata serenità che a volte le si può leggere negli occhi.

Proprio la serenità sembra essere, al momento, la più grande carenza di Johanna Konta. Ogni volta che la britannica prova a risollevarsi dall’impasse in cui è piombata da qualche mese il campo le dà torto. “Ho la sensazione che lei sappia sempre dove tirerò” ha confidato sconsolata al coach Michael Joyce nel bel mezzo della rimonta subita per mano di Caroline Wozniacki, emersa da un primo set difficile a suon di lob vincenti. Davvero imperdonabili, però, certe brutture a rete di Johanna che conferma il suo scarso agio in quella zona del campo. La danese non ha giocato molto meglio di volo, ma quantomeno ha avuto l’accortezza di avvicinarvisi il meno possibile e una volta messe le mani sul volante non ha più sbandato. Ora una sfida insidiosissima con Ashleigh Barty, che ha lasciato poco e nulla alla taiwanese – pure ottima interprete dei prati – Hsieh. Non siamo pronti a scommettere che i favori del pronostico vadano a chi sta più in alto in classsifica.

Risultati:

[7] D. Kasatkina b. [11] A. Sevastova 6-4 6-4
[5] J. Ostapenko b. M. Buzarnescu 6-1 6-2
A. Radwanska b. [3] P. Kvitova w/o
A. Sabalenka b. [9] E. Mertens 7-5 2-6 7-6(4)
[4] A. Kerber b. D. Collins 6-1 6-1
[8] A. Barty b. S-W. Hsieh 6-0 6-4
[1] C. Wozniacki b. [13] J. Konta 4-6 6-1 6-4
[2] Ka. Pliskova b. [14] B. Strycova 6-3 6-4

Il tabellone completo

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