Eastbourne: Sabalenka, la piccola (non piccola) tra le grandi

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Eastbourne: Sabalenka, la piccola (non piccola) tra le grandi

Aryna batte per la prima volta una top 10: in semifinale anche Kerber, Wozniacki e Radwanska, per un interessante antipasto di Wimbledon

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Prima top ten battuta e prima semifinale Premier in carriera per Aryna Sabalenka che si impone al tie-break del terzo set su Karolina Pliskova, campionessa uscente. 40 vincenti e 39 errori per la bielorussa che sorprende l’avversaria nel primo parziale, ma ne subisce il ritorno nel secondo. Il match è godibile, il ritmo non accenna a calare. Pliskova cede la battuta in apertura di set finale con un doppio fallo (favore che le sarà restituito poco dopo), poi mette a segno quattro giochi di fila. Preoccupa la reazione di Sabalenka che, perso il primo punto del quarto game in uno scambio a rete, pare voler mollare l’incontro. Non a caso, entra in campo coach Tursunov a dirle “Lotta… se devi perdere, perdi da combattente”. Aryna torna a crederci e, recuperato lo svantaggio, allunga l’incontro al tie-break dove ottiene il match point con uno spettacolare rovescio a uscire e chiude in pressione forzando l’errore avversario.

Già forte del nuovo best ranking (n. 35), si giocherà la semifinale contro Agnieszka Radwanska che, beneficiato del ritiro non proprio inaspettato di Petra Kvitova al turno precedente, si è imposta in due set su Jelena Ostapenko, riuscendo nel suo piano di togliere la palla dalla strike zone della picchiatrice lettone, al primo torneo dopo il Roland Garros e il relativo cucchiaio di legno. La polacca, che aspettava la stagione sull’erba per rientrare dall’infortunio alla parte bassa della schiena rimediato in allenamento al WTA di Instanbul, non raggiungeva una semifinale dal Premier di New Haven di dieci mesi fa. Parlando di Radwanska nell’intervista dopo l’incontro, Aryna ha detto “non ho mai giocato contro di lei, è ovviamente una grande giocatrice, ha vinto un sacco di titoli, è stata numero 6, credo…”. Chissà se Aga, ex numero due del mondo, se la legherà al dito.

Caroline Wozniacki raggiunge la semifinale superando con relativa facilità Ashleigh Barty, accettandone volentieri i passaggi a vuoto incurante del suo tennis piacevole e adatto all’erba come ha fatto vedere a Nottingham. Sulla diagonale di rovescio, Barty usa il rasoio per addomesticare il colpo dell’avversaria e spostarsi per incidere con il dritto. Purtroppo per lei, tuttavia, il primo set si è deciso prima del warm-up, quando Wozniacki, vinto il sorteggio, ha scelto di cominciare in battuta: Barty lascia solo tre punti nei primi quattro turni di servizio, ma, sotto 4-5, esordisce sbagliando gratis due dritti inside-in e termina con un doppio fallo. L’australiana non sembra crederci particolarmente neanche quando, per due volte, riesce a mettere la testa avanti nella seconda partita; infatti, non trova mai la tranquillità necessaria per confermare il vantaggio. Tocca allora al suo coach cercare di mutare l’atteggiamento negativo, ma senza fortuna: Ashleigh lascia la sedia con un linguaggio del corpo che andrebbe nascosto da una sovrimpressione “spoiler alert” e, un paio di giochi dopo, non le resta che stringere la mano a Caroline.

A giocarsi un posto in finale contro la danese, ci sarà Angelique Kerber che, nel match fra ribattitrici, si fa notare per i 41 vincenti tirati in oltre due ore per avere la meglio su Daria Kasatkina. La russa perde il primo set in venti minuti soffrendo qualsiasi cosa arrivi nella sua metà campo, ma poi gioca alla pari con l’ex numero 1 del mondo. Per lei, sono probabilmente decisivi alcuni doppi falli (va bene servire la seconda in kick, ma, se la palla lascia il piatto corde in direzione dei numerosi gabbiani che sorvolano il campo, è probabile che la rotazione non basti a farla ricadere nel giusto rettangolo), a cui, peraltro, Kerber risponde con alcune smorzate inopportune, come le due consecutive che le costano il tie-break del secondo set e quella con cui cede il dodicesimo gioco del terzo. La tedesca resta tuttavia fedele al drop shot, colpo che nel tie-break finale le dà due dei sei punti consecutivi che valgono la vittoria.

Risultati:

A. Sabalenka b. [2] K. Pliskova 6-3 2-6 7-6(5)
[1] C. Wozniacki b. [8] A. Barty 6-3 6-4
A. Radwanska b. [5] J. Ostapenko 6-2 7-5
[4] A. Kerber b. [7] D. Kasatkina 6-1 6-7(3) 7-6(3)

Michelangelo Sottili

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