Wimbledon perde anche la sua numero 1: Hsieh elimina Halep

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Wimbledon perde anche la sua numero 1: Hsieh elimina Halep

La campionessa del Roland Garros cede in 3 set mancando un match point. 9 delle prime 10 del mondo sono già fuori. Vincono Kasatkina, Ostapenko, Bencic e Kerber

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LA CADUTA DI SIMONA – Altra eliminazione eccellente a Wimbledon, stavolta a cadere è la testa di serie numero 1 Simona Halep, che viene eliminata dalla 48 del mondo Hsieh, dopo aver sprecato match point e un vantaggio di 5-2 nel set finale. Ora tra le prime 10 della classifica WTA rimane solo Pliskova, che nel turno precedente si è salvata contro Buzarnescu. Una vittoria clamorosa ma meritata per Hsieh, che ha avuto coraggio e abilità tattica, e ha messo sul campo un tennis dal sapore antico ma maledettamente efficace. Per la tennista asiatica è la terza vittoria su una top 10, tuttavia lo scalpo di Halep è il più prestigioso. Simona ha molto da recriminare, perché ha dilapidato un vantaggio sostanzioso nel terzo set, ma ha mostrato un rendimento troppo altalenante. Più che dal punto di vista fisico, Halep ha perso tranquillità e non ha saputo affrontare tatticamente e tecnicamente la varietà dei colpi della sua avversaria, che oltre ad una fase difensiva di alto livello, ha saputo sconvolgere gli schemi con esecuzioni improvvisate ma efficaci. L’unica nota positiva per la rumena è aver conservato la prima posizione della classifica WTA, ma restano i dubbi sulle sue reali potenzialità.

Dopo un inizio confuso, con la 26enne di Costanza incapace di capitalizzare i break appena conquistati, il parziale scivola nelle mani di Simona che in pochi minuti stampa un “bugiardo” 6-3. Hsieh disegna bene il campo e si appoggia alla potenza della sua avversaria, che viene spesso sorpresa dalla combinazione drop shot-lob, ma il vero tallone d’Achille è il servizio, decisamente troppo tenero di Halep. Nel secondo set, il tennis “vecchia scuola” destabilizza la regolarista Simona, ma alla lunga emergono tutte le difficoltà di Hsieh, la quale avanti 3–1 è costretta, comunque, a subire la rimonta parziale della campionessa del Roland Garros. Un calo di concentrazione costa molto caro alla 26enne di Costanza, che si ritrova all’atto decisivo tra un diritto in chop, un passante in back e dei fantastici lob. Un campionario di colpi desueti e da “erba” quelli messi in scena dalla n.48 del mondo, che ha sicuramente fatto divertire gli spettatori accorsi sul campo N.1 di Wimbledon.

Si torna a lottare punto a punto, con Hsieh brava ad annullare la prima palla del 2-0 con un recupero prodigioso che costringe la sua avversaria ad un passante in tweener spettacolare ma inefficace. Il break arriva, ma le indecisioni della regina del ranking sono ancora troppe e questo fattore è decisamente sorprendente, considerando le caratteristiche della tennista di Taiwan. L’allungo arriva sul 5-2, con Halep che sale di cilindrata e sembra mettere il sigillo definitivo, ma nel momento di chiudere si disunisce ed è controbreak. Hsieh non molla e dopo aver annullato il match point con un lungolinea di rovescio vincente impatta sul 5-5. Ora tutto può succedere, perché il nervosismo della n.1 sembra evidente e la mancanza di tranquillità, associata ad errori tattici, portano la tennista asiatica a servire per l’accesso agli ottavi. Un epilogo clamoroso, anche considerando le opportunità mancate dalla rumena nel corso di tutta la partita. Hsieh versione “muraglia” sembra sgretolarsi, ma dal 15–40 ritorna a sconvolgere la sua avversaria, che in preda alla furia agonistica commette errori in serie. Un applauso caloroso saluta il successo della n.48 del mondo (campionessa di doppio in questo torneo nel 2013 con la fedele Peng), capace di portare una ventata di restaurazione stilistica in un mondo del tennis spesso monotono.

Su Wei Hsieh – Wimbledon 2018 (foto via Twitter, @Wimbledon)

KERBER SENZA PROBLEMI – Il terzo turno fra Kerber e Osaka è uno dei due confronti della parte alta di tabellone in cui sono approdate le teste di serie previste (l’altro è Barty vs Kasatkina). Per Naomi Osaka, vincitrice di Indian Wells 2018, è arrivato il momento di una verifica importante dei progressi mostrati nel 2018 sul cemento: contro la finalista di Wimbledon 2016 Angelique Kerber si potrà capire quanto il suo tennis funzioni sull’erba. Tre precedenti, tutti del 2017 e su cemento: 2-1 per Kerber, ma Naomi ha vinto il più importante (US Open 2017).

Si gioca sul Centre Court in una giornata di sole. Osaka vince e il sorteggio e decide di servire. Ma Naomi fatica  a entrare in partita: nemmeno il tempo di prendere le misure del campo ed è già sotto di un break. Ma questo sarebbe ancora un problema marginale rispetto al resto, perché sin dai primi game la sensazione è che non riesca a trovare il modo di fronteggiare Angelique sul piano tecnico-tattico. Da quando lavora insieme a Sascha Bajin, Osaka ha leggermente decelerato la velocità media dei colpi in modo da ridurre gli errori non forzati. Ma la conseguenza è che, almeno oggi, in questo modo non riesce proprio a mettere in difficoltà Kerber, che rimane senza problemi nel palleggio, e quasi sempre finisce per farla sbagliare prima. In 27 minuti Angelique sbriga la pratica senza alcun problema. 6-2 in tutta tranquillità, avendo rischiato nulla nei proprio turni di servizio (zero palle break concesse). Il match prometteva moltissimo, ma per il momento è quasi una non-partita.

Secondo set con avvio fotocopia: Osaka inizia a servire e perde la battuta. Anche il pubblico fatica a farsi coinvolgere, perché non riesce a credere che la partita possa prendere un indirizzo differente; anzi: sembra più interessato a seguire con gli smartphone l’evoluzione della partita di calcio fra Inghilterra e Svezia. Dopo 45 minuti ci si ritrova già sul 6-2, 4-2 per Kerber. Finalmente Naomi prova a fare qualcosa di leggermente diverso: ha aggiunto un po’ più di peso alla sua palla, e questo le permette di comandare lo scambio arrivando anche a chiuderlo a suo favore; o almeno a far sbagliare anche Kerber. Ma ormai Angelique è in dirittura di arrivo e ci si chiede se l’aggiustamento tattico non sia arrivato troppo tardi. Sul 6-2, 5-4 Kerber è chiamata a servire per il match: chiusura a 15, senza particolari problemi con perfino un ace sul penultimo punto. 6-2, 6-4 in 63 minuti di gioco di un confronto che ha restituito tutta la solidità di Kerber (appena 5 gratuiti in totale) ma anche la difficoltà di Osaka nel mettere a fuoco un tipo di tennis efficace sull’erba e contro questo tipo di avversaria. Qualche dato. Saldo vincenti errori non forzati: Osaka + 6 (28/22), Kerber + 18 (23/5). Discese a rete/punti vinti: Osaka 15/10, Kerber 2/2. Nota conclusiva: la maggiore ovazione del Centre Court arriva quando le due giocatrici stanno uscendo dal campo. Ma l’applauso non è per loro: è per la fine vincente del match dell’Inghilterra ai mondiali di calcio.

CHE BOTTE OSTA – Sul campo 3, nel secondo match di giornata, Jelena Ostapenko, numero 12 del mondo e del tabellone, ha la meglio su Vitalia Diatchenko, 132 della classifica WTA ed entrata nel main draw di Wimbledon attraverso le qualificazioni. Vitalia, che al primo turno aveva eliminato in rimonta Maria Sharapova, appare stanca e incapace di arginare la potenza esplosiva di Ostapenko. Il primo set vola veloce in 24 minuti di gioco e si conclude con un impietoso 6-0 in favore di Jelena. Nel secondo parziale Diatchenko prova a lottare e riesce finalmente a tenere il servizio in ben tre occasioni. Jelena continua a tirare a tutto braccio e Vitalia si adegua regalando agli spettatori una vera partita. Ostapenko si trova a servire per il match avanti 5-3 ma Diatchenko mette in scena il suo game migliore e piazza il break inaspettato. Jelena al cambio campo respira, si concentra e rientra determinata a non rischiare oltre. Vitalia prova a tenere il servizio, ma non può nulla contro la determinazione di Jelena che con un dritto imprendibile, l’ennesimo dell’incontro, si prende la vittoria e il quarto turno. Sfiderà Sasnovich agli ottavi di finale.

Jelena Ostapenko – Wimbledon 2018 (foto via Twitter, @Wimbledon)

OCCHIO A DASHAALISON SI CONFERMA – In apertura di giornata sul campo 3 si scontrano per la prima volta in carriera Daria Kasatkina, numero 14 del mondo, e Ashleigh Barty, numero 17 della classifica e reduce dalla vittoria conquistata sull’erba di Nottingham. Nella sfida tra le due giovani promesse del tennis Daria si dimostra più concreta e lucida e alla distanza riesce ad avere la meglio. Barty infatti, in avvio di incontro, spinge sull’acceleratore e impone il proprio gioco volando a condurre 4-1. Daria, dal canto suo, appare contratta e incapace, non solo di arginare i turni in servizio dell’avversaria, ma anche di concretizzare i propri game in battuta. Nel settimo gioco però qualcosa si inceppa nel gioco di Barty che comincia a commettere qualche errore di troppo. Kasatkina vede uno spiraglio e a questo si aggrappa per dare il via alla rimonta. Daria ritrova fiducia (e anche qualche nastro fortunato) e, dopo aver recuperato il break di vantaggio, si regala la possibilità di servire per il set e la sfrutta alla prima occasione utile dopo 49 minuti di gioco. Il secondo parziale si snoda inizialmente sul filo dell’equilibrio, ma Daria appare ora più concreta e regolare. Barty continua a commettere errori, alcuni molto gravi, nei momenti decisivi. Dal settimo gioco in poi c’è solo Kasatkina in campo. Dasha si prende set e incontro senza più difficoltà alcuna. Ora per lei un quarto turno contro Alison Van Uytvanck, che ha raggiunto per la prima volta in carriera gli ottavi di finale a Wimbledon battendo in un match senza storia la testa di serie numero 28 Anett Kontaveit. Se per avere successo contro Muguruza, la belga aveva optato per un gioco aggressivo, oggi alla potenza ha aggiunto anche varietà e per l’estone non c’è stato nulla da fare. Una prestazione monstre sotto ogni aspetto del gioco.

BELLA BELINDA Belinda Bencic elimina la testa di serie n. 27 Carla Suarez Navarro e torna a giocarsi gli ottavi a Wimbledon dopo averli raggiunti la prima volta nel 2015. Nonostante inizialmente Bencic sia apparsa molto più a suo agio, ordinata e composta con i piedi (a riprova che l’infortunio al piede destro è sempre più alle spalle) l’aspetto mentale continua a non essere pienamente affidabile. Dopo un primo set senza storia, la 21enne svizzera è finita vittima del suo nervosismo, e perdendo ogni certezza ha dato speranza ad una mai arrendevole Suarez Navarro, che l’ha costretta al tie-break. La n. 57 del mondo ha finito col ritrovare la convinzione iniziale e con grande carattere ha chiuso 7-3.

hanno collaborato Paolo Di Lorito, Chiara Gheza e Tommaso Voto

Risultati:

A. Van Uytvanck b. [28] A. Kontaveit 6-2 6-3
[14] D. Kasatkina b. [17] A. Barty 7-5 6-3
[12] J. Ostapenko b. [Q] V. Diatchenko 6-0 6-4
S.W. Hsieh b. [1] S. Halep 3-6 6-4 7-5
B. Bencic b. [27] C. Suarez Navarro 6-1 7-6(3)
A. Sasnovich b. [26] D. Gavrilova 6-3 6-1
D. Cibulkova b. [15] E. Mertens 6-2 6-2
[11] A. Kerber b. [18] N. Osaka 6-2 6-4

Il tabellone femminile

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