La rinascita di Djokovic: "Sono tornato sulla strada giusta"

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La rinascita di Djokovic: “Sono tornato sulla strada giusta”

A pochi giorni dal trionfo a Wimbledon, Nole si racconta. Il recupero dall’infortunio al gomito, il supporto della moglie Jelena, la gioia di vincere di fronte al piccolo Stefan

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Una lettera per raccontare ma soprattutto per raccontarsi. È quella che ha scritto Novak Djokovic prima sul suo sito e poi diviso in tre post sul suo profilo Instagram. Un fiume di parole per descrivere la gioia provata nel sollevare il suo quarto titolo a Wimbledon di fronte al figlio Stefan. Sempre che si possa farlo. Per spiegare i motivi del suo calo di rendimento tra la seconda metà del 2016 e l’inizio di questa stagione. Il  problema al polso destro, per sua stessa ammissione ignorato troppo a lungo, ma anche le difficoltà a ritrovare la giusta motivazione in partita. Infine, per ringraziare chi lo ha aiutato e supportato durante questo percorso. A partire dalla moglie Jelena per concludere con tutti i suoi fan sparsi per il mondo. Djokovic è tornato e come dice lui stesso in un passaggio della lettera che qui vi riportiamo integralmente è “più forte, più saggio, più felice”.

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[Part 1] Dear Family & Friends, I am writing this message between nappy change and a dinosaurs ? book. I wish to share, with all of you, how it felt to go through the journey of winning Wimbledon 2018. First of all, let me start by writing that the feeling of having my son in my wife’s arms at the trophy ceremony in the Player’s box was the most wonderful sensation I have had at any tournament that I have ever won in my career. When I became a father, one of my biggest dreams was to have my children present at the stands while I am playing. Let alone winning trophies. That dream came true several days ago. Everyone keeps on asking me to describe the feeling. I have said it is unforgettable, special, fulfilling, wonderful, joyful. But most of all, it is magical! When I thought that moment could not get any better, he shouted “Daddy, Daddy!“. That’s when I completely melted. Overwhelmed with emotions. Happy and joyful beyond belief. I am so GRATEFUL to have experienced that. I have imagined and prayed that one day I would win a Grand Slam trophy in front of my child. Luckily for me, Tara is growing up and I can’t wait for her to see me do the same as I did in front of Stefan. My whole (more or less) was about tennis until I became a father and husband. Everything I did was aimed at tennis success. When I became father and husband, my “world” evolved. It didn’t change, it evolved into something more beautiful. Of course, more responsibilities add up but at the end of the day, it unlocks a new dimension of Love and Energy inside of you that you never knew existed. And the biggest gift that you receive from God is the enhanced feeling of empathy, compassion and devotion to your kids. But it’s not all clear once you become a father. It takes learning and openness to reach that “golden balance” in Life which everyone is in pursuit for. For me it was balance between tennis, priorities and family. My wife was so helpful and supportive all the way since she gave birth to both Stefan and Tara. She always took time to discuss whatever bothered me and to help me find a way where I can feel like I am giving my best at home with kids and her and at the tennis court.

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Cari Famigliari e amici,
vi scrivo questo messaggio tra un cambio di pannolino e un libro di dinosauri. Vorrei condividere con voi le mie sensazioni durante il mio percorso verso la vittoria del torneo di Wimbledon. Innanzitutto lasciatemi cominciare scrivendo che avere mio figlio nelle braccia di mia moglie nel player box durante la cerimonia di premiazione è stata la più bella sensazione mai provata in nessun torneo vinto nella mia carriera. Quando sono diventato padre, uno dei miei sogni più grandi era avere i miei bambini presenti negli spalti mentre stavo giocando. Senza parlare di quando vincevo i trofei. Quel sogno è diventato realtà qualche giorno fa. In tanti mi chiedono di descrivere le mie sensazioni. Ho detto che è indimenticabile, speciale, appagante, bellissimo, gioioso. Ma più di tutto è magico. Proprio quando pensavo che quel momento non potesse essere più incredibile, lui ha urlato “Papà, papà”. In quel momento mi sono sciolto, sopraffatto dalle emozioni. Sono così grato di avere avuto questa esperienza.

Ho immaginato e pregato che un giorno avrei vinto uno Slam di fronte a mio figlio. Fortunatamente per me, Tara sta crescendo e non vedo l’ora di riuscire a fare la stessa cosa che ho fatto di fronte a Stefan. Tutta la mia vita (più o meno) ruotava attorno al tennis fino al momento in cui non sono diventato un padre e un marito. Tutto quello che facevo era mirato al successo nel tennis. Quando sono diventato padre e marito, il mio mondo si è evoluto. Non è cambiato ma si è trasformato in qualcosa di più bello. Naturalmente ci sono molte più responsabilità ma si apre una nuova dimensione di amore e energia dentro di sé che non sapevo potesse esistere. E il regalo più grande che si possa ricevere da Dio è questo accresciuto sentimento di empatia compassione e devozione per i propri figli. Ma non è chiaro come si diventa un padre. Serve voglia di imparare e apertura mentale per raggiungere quell’equilibrio d’oro nella vita che ognuno insegue. Per me l’equilibrio era tra il tennis, le priorità e la famiglia. Mia moglie è stata di grande aiuto da quando ha dato alla luce Stefan e Tara. Lei ha sempre speso tempo per discutere quello che mi innervosiva e per aiutarmi a trovare un modo in cui potessi dare il massimo a casa con i bambini e sul campo da tennis.

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[Part 2] In 2017, the injury of my right elbow was so severe that I was forced to be out from the Tour for 6 months. Injury was one of the issues, the other big one was any motivation. I didn’t have problems to practice and to enjoy the tennis court but I had mental hurdles when I had to compete. One day I will share more in depth what kind of challenges I had to face and how I felt. I have always respected people that share their most vulnerable moments as their turning points in finding true strength that inspires so many people. I was vulnerable so many times in the last few years. And I am still vulnerable. I am not ashamed of it. In contrary, it makes me more true to myself and others. It allows me to get closer to people. It allows me to “dig deep” and analyze what is truly happening inside of me. When I find that out, I am able to create a strategy to overcome this occurring issue and move on as a stronger, wiser, happier human being. For the last 2 years, I wasn’t patient with my tennis expectations. I wasn’t wise in strategizing. And I certainly wasn’t clearly hearing my body telling me that there is something serious happening with my elbow. I was trying to find solutions somewhere else and soliton was always inside of me. After many changes made with training, racket, team members, I didn’t know if I would be able to get back on the desired level of tennis. Actually, one part of me always believes in my own qualities and capabilities. But there was a lot of doubtful moments where course of action could have gone different ways. Fortunately, I had help from all the divine forces that guided me to the right direction. Direction that is good for me. The one that will bring me peace and balance.

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Nel 2017, l’infortunio al gomito destro era così grave che sono stato costretto a rimanere fuori dal circuito per 6 mesi. L’infortunio era solo uno dei problemi. L’altro era la motivazione. Non avevo problemi ad allenarmi e mi divertivo in campo ma avevo degli ostacoli mentali in partita. Un giorno condividerò con voi in maniera più approfondita quali sfide ho dovuto affrontare e come mi sentivo. Ho sempre rispettato molto le persone che nei momenti di maggiore sofferenza riescono a trovare una forza che ispira così tante persone. Mi sono sentito vulnerabili cos’ tante volte negli ultimi anni. E mi sento ancora vulnerabile. Non me ne vergogno. Al contrario, mi rende più onesto con me stesso e con gli altri. Mi permette di avvicinarmi alle altre persone. mi permette di scavare a fondo e analizzare quello che veramente succede dentro di me. Quando lo capisco, sono capace di trovare una strategia per superare questo problema e andare avanti più forte, più saggio e più felice.

Per gli scorsi due anni non sono stato paziente con le mie aspettative sul tennis. Non sono stato saggio nella mia strategia. E certamente non ho ascoltato che c’era un problema serio al mio gomito. Cercavo di trovare soluzioni da qualche altra parte ma la soluzione era sempre dentro di me. Dopo molti cambiamenti di allenamento, di racchetta, di membri del team, non sapevo se sarei stato capace di tornare al livello di tennis che desideravo. In verità, una parte di me ha sempre creduto che ce la potessi fare. Ma ci sono stati un sacco di momenti in cui le cose sarebbero potute andare in maniera diversa. Fortunatamente, ho ricevuto un aiuto dalle forze divine che mi hanno guidato nella giusta direzione. La direzione ora è giusta per me. È quella che mi porterà pace ed equilibrio.

https://www.instagram.com/p/BlbYNk8gtdn/?hl=it&taken-by=djokernole

Sono a conoscenza degli sforzi e della dedizione che molte persone hanno investito in me negli ultimi anni per tornare a questo livello. Vorrei estendere la mia stima, il mio rispetto e il mio amore per tutti quelli che hanno creduto in me e mi hanno aiutato a vincere un altro Wimbledon. Sono così fortunato ad essere venuto fuori da questo viaggio incredibile e ad essere supportato da tante persone intorno al mondo.

Vi amo,
Amo il tennis,
Amo la vita

Novak

P.S. L’erba di Wimbledon era buonissima anche questa volta. Aggiungerei solo un po’ di avocado.

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