Fognini-Cecchinato, l'Italia vola (Marianantoni). Fognini c'e, finale a Bastad (De Ponti)

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Fognini-Cecchinato, l’Italia vola (Marianantoni). Fognini c’e, finale a Bastad (De Ponti)

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Fognini-Cecchinato, l’Italia vola (Luca Marianantoni, Gazzetta dello Sport)

Fabio Fognini e Marco Cecchinato, ancora e soltanto loro, continuano a far sognare l’Italtennis con le finali ATP centrate nei due tornei della settimana su terra battuta. Il ligure nell’Open di Svezia a Bastad superando 6-1 4-6 7-5 lo spagnolo Fernando Verdasco al termine di un match palpitante e rocambolesco, il siciliano a Umago in Croazia stracciando l’argentino Marco Trungelliti 6-2 6-1 con determinazione e una straordinaria forza mentale. «Battere Verdasco —ha raccontato Fognini — non è un gioco da ragazzi, è un campione con tanta esperienza e sa sempre trovare soluzioni vincenti. È stato un match difficile da gestire, avevo iniziato davvero molto bene, ma poi, dopo che è riuscito a farmi il break da 40-0, ha trovato la sicurezza nei colpi e la fiducia per poter recuperare la partita. E poi è finita come è finita, sembrava di essere alla lotteria». Fabio è ispiratissimo, in palla, pronto a lottare su ogni colpo, nonostante l’avvio in discesa… [SEGUE]. Sembra un match destinato al tie break finale e invece, nel dodicesimo gioco lo spagnolo commette tre errori di dritto, tutti finiti in corridoio di pochi centimetri. Fabio arriva al match point, ma Verdasco lo annulla con un ace: il secondo è quello buono per consentire a Fognini di proseguire il sogno chiamato top 10. Per Fabio Fognini è la sedicesima finale ATP e la affronta con un bilancio di 6 vittorie e 9 sconfitte. Solo Adriano Panatta ha giocato più finali: 26, tra il 1971 e il 1980. A Bastad hanno vinto Tonino Zugarelli nel 1976, Corrado Barazzutti nel 1977, Paolo Canè nel 1989 e Andrea Gaudenzi nel 2001. A contendergli il titolo ci sarà Richard Gasquet che ha prevalso con un comodo 6-2 6-3 sul lucky loser svizzero Henri Laaksonen. Sarà la quarta sfida tra l’azzurro e il transalpino. Fabio ha vinto l’ultimo incontro nei quarti a Montecarlo 2013 (7-6 6-2), Richard invece i primi due a Mumbai 2007 (6-0 6-1) e a Sydney 2012 (6-2 6-1). Con i punti della finale, Fognini guadagna un posto in classifica, passando dal numero 15 al 14, una sola tacca di differenza dal record personale che rimane la 13a posizione ottenuta il 31 marzo 2014 dopo gli ottavi di finale di Miami. In caso di successo in finale, il ligure rimarrebbe numero 14, ma si porterebbe a soli 10 punti da Pablo Carreno Busta e a 280 da Diego Schwartmzan, ora numero 12.

A Umago invece Marco Cecchinato continua il suo momento d’oro, raggiungendo la seconda finale della carriera grazie alla comoda vittoria su Marco Trungelliti, già superato a fine maggio al secondo turno del Roland Garros. L’avvio è tutto per l’argentino, che non sbaglia un colpo; sul 2-0 Trungelliti arriva alla palla del 3-0, poi Cecchinato rovescia l’andamento della partita con un parziale di 11 game di fila. Nel primo set quasi tutti i giochi finiscono ai vantaggi, con l’azzurro impeccabile nelle palle corte e abile nel gioco difensivo, soprattutto nei recuperi di dritto. Nel secondo set Trungelliti si scolla, Cecchinato sale 5-0 e poi chiude 6-1 al primo match point utile con un pallonetto dopo appena 63 minuti di gioco. Con questo successo Cecchinato ottiene il nuovo best ranking (da 27 a 25) e soprattutto scavalca Fognini nella race: il siciliano è ora numero 11 con 1531 punti, il ligure numero 13 con 1500. Oggi in finale Cecchinato attende Guido Pella, vittorioso in tre set sull’olandese Robin Haase.


Fognini c’e, finale a Bastad (Diego De Ponti, Tuttosport)

Fognini oltre i suoi fantasmi. Ieri a Bastad il ligure ha conquistato un posto nella finale di oggi ma ha dovuto superare Fernando Verdasco che lo aveva sempre battuto sulla terra rossa. Una semifinale vinta 6-1 4-6 7-5 mettendo in mostra qualche calo di concentrazione ma anche una nuova maturità, quella che ha permesso a Fognini di ritrovare il bandolo della matassa, nei passaggi a vuoto, e portare a casa il risultato. Qualche anno fa sarebbe finita con lo spagnolo sorridente, e sornione, dopo lo scampato pericolo e l’autodistruzione programmata del nostro. Questa volta a ridere è Fognini che si rifà anche dell’ultima sconfitta, lo scorso febbraio nelle semifinali di Rio de Janeiro. Partita complicata, giocata bene a fasi alterne dai due protagonisti: Fabio, che nel set decisivo ha sprecato per due volte un break di vantaggio, ha chiuso al secondo match-point (il primo lo aveva cancellato Verdasco con un ace). Oggi un nuovo esame per Fognini che si giocherà il titolo con il francese Richard Gasquet, numero 29 ATP e quarto favorito del seeding, che ha regolato per 6-2 6-3, lo svizzero Henri Laaksonen, numero 148 ATP, ripescato in tabellone come lucky loser, alla sua prima semifinale nel circuito maggiore. Quella in terra scandinava per il ligure è la 16a finale in carriera – 6 i trofei già conquistati, l’ultimo lo scorso febbraio a San Paolo, battendo in finale il cileno Jarry – la seconda in questa stagione dopo quella raggiunta in terra brasiliana… [SEGUE].

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