ATP Gstaad: Berrettini autoritario, fuori Lorenzi

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ATP Gstaad: Berrettini autoritario, fuori Lorenzi

Bella vittoria del giovane azzurro su Albot, ora Rublev negli ottavi. Brutta sconfitta per Paolo contro il lucky loser spagnolo Roca Batalla. Avanzano Thiem e Feliciano Lopez

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da Gstaad, il nostro inviato Cesare Novazzi

BENE MATTEO – Al J Safra Sarasin Swiss Open di Gstaad oggi 24 luglio va in scena la seconda giornata. Due gli azzurri in campo che tenteranno l’accesso al secondo turno. Si gioca sul Court I, campo perfetto (manco a dirlo), avrebbe però bisogno di un… internal designer, dato che lo schermo con il punteggio e la cassa per l’impianto acustico sono in posizione un po’ incerta.

Si affrontano Matteo Berrettini e Radu Albot. L’italiano, originario di Roma, ha appena ventidue anni ed è 84 ATP e finora ha avuto un’ottima stagione sia su terra che su erba. L’avversario, il moldavo Albot, 97 ATP, invece non sta avendo un’annata entusiasmante. Mentre i due giocatori entrano in campo per il loro primo incontro in un match ufficiale, una nemmeno troppo esigua compagine italiana sotto al sole in tribuna incita il nostro Matteo. Non è una giornata particolarmente calda, nuvolosa e c’è un vento un po’ fastidioso… che però non infastidisce minimamente Matteo che inizia una personalissima battaglia al servizio: se la prima entra è quasi sempre punto, sulla seconda scricchiola un pochino, ma solo ad inizio match. Albot cerca di mettere Berrettini nella rete, ma dopo aver mancato due palle break nel secondo game durato quindici punti inizia ad accusare la potenza dell’italiano che prende via via fiducia. Così i primi game sono dominati dalla regola del servizio con alcuni scambi a tutto top sia di dritto che di rovescio. Sul 2 a 1 Albot, la tribuna diventa ancora più azzurra ed ogni punto di Matteo è accolto con fragorosi applausi. Sul 3 a 3 Albot, il moldavo non riesce a sfondare, concede palla break, Berrettini gioca una smorzata superba dopo uno scambio a tutto braccio ed è il break che decide subito l’incontro in pratica. Berrettini davvero autoritario al servizio inizia a sparare botte al centro e kick anche di prima, non serve più una seconda e si prende il primo set 6 a 4.

Al cambio campo, piccolo siparietto simpatico con i ball kids che per bagnare il campo, finiscono per lavare i giudici di linea. Secondo set, il moldavo non entra quasi in campo, subito tre errori e altrettante palle break per l’italiano. Albot prova a scuotersi, tenta un serve and volley e viene passato con il rovescio: 1 a 0 Berrettini e partita in discesa. Risulta difficile raccontare il resto del secondo set: Albot non mette più una risposta in campo e Berrettini continua il suo personalissimo show al servizio colpendo kick che schizzano ancora di più visto che siamo in altura, anche il metro e 94 centimetri fanno la differenza. C’è spazio solo per qualche smorzata e qualche buona risposta e Berrettini chiude 6 a 2 una partita dominata dal 3 a 3 del primo set. L’italiano a fine partita dichiara “contro Laaksonen (primo turno a Bastad) era il primo match dopo l’erba e la transizione è stata un po’ dura com’è sempre, però oggi mi son sentito in fiducia, è il primo anno nel circuito maggiore vediamo come va, sicuramente non smetterò di giocare i challenger almeno per ora, devo fare esperienza, anche perché non ho giocato molti futures, son passato velocemente a giocare contro giocatori forti e solidi, devo rimanere umile”. Alla domanda su quanto alleni il servizio ha risposto “lo alleno sempre, ho giocato molti kick perché lo vedevo sempre vicino e qui in altura la palla schizza ancora di più, paga molto” ed infine “son venuto a Gstaad perché mi hanno detto che è un posto bellissimo, davvero!”.

PAOLINO, SCONFITTA DOLOROSA – L’escalation di eventi poco propositivi che hanno portato Paolo oltre la centesima posizione ATP dopo quattro anni (da Aprile 2014) non si vuole fermare. Dopo l’infortunio al piede, il coach misteriosamente scomparso e sconfitta ad Umago al primo turno dove difendeva finale (persa poi contro Rublev) oggi si aggiunge un’altra tegola. E dire che il suo avversario doveva essere Guido Pella che già conosceva (e anche bene dato che hanno giocato il doppio insieme ad Umago settimana scorsa). L’argentino però si è ritirato per un infortunio muscolare alla gamba sinistra ed al suo posto il lucky loser Roca Batalla, numero 314 ATP, anni 25, all’esordio assoluto in un match di tabellone principale di un torneo ATP. Lo spagnolo è molto attivo nei future e nei challenger, ma non si era mai avventurato oltre. Oggi ha colto la vittoria più importante della sua carriera battendo in tre set Paolo, e il buco nero in cui si trova l’italiano rischia di allargarsi.

Sul match in sé poco da dire: Paolo è sembrato spesso poco concentrato e con poca fiducia, il linguaggio del corpo dava segnali positivi ma il braccio non lo ha sempre assistito. La chiave del match è stato il rovescio dello spagnolo che ha sempre funzionato sia in diagonale che lungolinea. Ha iniziato meglio al servizio lo spagnolo che ha spinto sempre e gli entrava veramente tutto, anche con il dritto non ha mai sbagliato sebbene tutti i punti arrivassero grazie al rovescio. Sembrava che Roca Batalla avesse il teletrasporto perché riusciva a spostarsi sul dritto per colpire inside in. Il primo set facile 63, è nel secondo che Paolo si scuote e si issa fino al tie break andando comunque a volte in confusione mettendo fuori dritti da metà campo. Con un paio di scambi ben giocati e altrettanti smash (uno dopo scambio molto fisico chiuso sulla riga di fondo), Paolo vince il tie break anche grazie all’esperienza profusa nei punti cruciali come il 6 a 3 condotto molto bene prima con la testa che con la racchetta.

Ad inizio terzo set quando Paolo stava servendo e giocando meglio, altro black out e game regalato con un errore di rovescio. Al gioco seguente lo spagnolo salva due palle break di cui una con un inside in e il match non regala più grandi sussulti. Dalla tribuna si sente qualche tifoso ad incitare l’azzurro, ma va dato onore all’avversario che è sempre stato vigile salvando anche una palla break a rete nel quinto game. Partita chiusa per 63 67(4) 63 e Lopez al secondo turno. A fine partita Lorenzi ha risposto ad alcune domande “in queste partite se si è calmi ed in fiducia, il tuo momento arriva, ma oggi ha giocato molto bene. Ad inizio terzo set quando stavo giocando un pochino meglio io credevo che il suo rovescio scendesse un po’ ma non è stato così, ha meritato”.

GLI ALTRI INCONTRI – Stamattina sul Centre Court della Roy Emerson Arena di Gstaad hanno aperto la giornata di primo turno il qualificato Facundo Bagnis e la sesta testa di serie Joao Sousa nonché 41 ATP. Bagnis, argentino, quest’anno ha avuto accesso al tabellone principale dell’ATP di Quito e a Buenos Aires perdendo entrambe le volte al primo turno, questa volta invece si è regalato il secondo turno vincendo in rimonta. Sousa è partito bene vincendo il primo set per 64, si è deconcentrato nel secondo parziale subendo il break al quarto gioco dopo averne salvata una prima al secondo gioco. Il terzo set invece è stato piuttosto rocambolesco, Sousa ha cercato subito l’accelerazione ma non ha mai staccato anzi si è fatto recuperare e poi sorpassare, probabilmente distratto ancora dalla giornata di ieri, quando ha acconsentito di fare un giro sul lago di Lauenen come “testimonial” improvvisato del torneo.

L’argentino numero 177 del mondo, ha chiuso il terzo set per 7-5 e si è regalato la sfida con la wild card svizzera Huesler che ha estromesso Nico Almagro al termine di un match rocambolesco. Il mancino svizzero (che cosa strana accostare queste due parole) è numero 402 del mondo, lo spagnolo, anch’egli in tabellone con wild card è numero 661 al mondo, in poche parole potrebbe essere il match di un torneo ATP con la sommatoria di ranking più bassa della storia (una sfida dal gusto nonsense per i lettori). Il primo set è dominato dai servizi e viene chiuso al tie break da Almagro per 10 a 8. Il secondo parziale invece sembra che lo svizzero, anche lui al suo esordio assoluto in un main draw di un torneo ATP, si scioglie e riesce a strappare in avvio il servizio ad Almagro chiudendo poi per 6 a 3. Nel terzo set invece si seguono ancora i servizi con l’unica palla break salvata da Almagro, prima del tie break: Huesler si porta 5 a 3 recuperando una palla corta di Almagro abbastanza chiamata, ma che comunque accarezza il nastro, difendo poi bene la rete. Ancora un paio di servizi e lo svizzero chiude con l’ace per 7 a 4 estromettendo il vincitore del torneo del 2010. Cade anche Haase, nettamente favorito alla vigilia del suo match con il lucky loser Galovic numero 267 ATP. Non va meglio ad Istomin che soccombe per la seconda volta in carriera su due incontri al serbo Djere, mentre non ha tradito le aspettative lo spagnolo Lopez, numero 66 del mondo e ottava testa di serie. Il suo avversario, il sempre ostico Delbonis non è mai riuscito a spostare Lopez che ha giocato un match in pieno controllo vincendo in due set con una sola palla break concessa chiudendo 6-3 7-6(3).

Risultati:

[Q] F. Bagnis vs [6] J. Sousa 4-6 6-3 7-5
L. Djere b. D. Istomin 7-6(6) 7-5
[LL] V. Galovic b. [5] R. Haase 6-1 3-6 6-3
M. Berrettini b. R. Albot 6-4 6-2
[8] F. Lopez b. F. Delbonis 6-3 7-6(3)
[LL] O. Roca Batalla b. P. Lorenzi 6-3 6-7(4) 6-3
[WC] M.A. Huesler b. [WC] N. Almagro 6-7(8) 6-3 7-6(4)

Il tabellone completo

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