Meno spettatori ma Roma non demorde: i prezzi salgono ancora

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Meno spettatori ma Roma non demorde: i prezzi salgono ancora

L’aumento previsto per i biglietti dell’edizione 2019 è lieve, ma il nuovo anno potrebbe portare con sé nuovi ritocchi. È questa la strategia migliore? Madrid nel frattempo è diviso tra rischi e rinnovamenti

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Con largo anticipo rispetto all’apertura dei cancelli del Foro Italico per l’edizione 2019 degli Internazionali BNL d’Italia prevista a partire dal prossimo 12 maggio, l’organizzazione del combined di Roma ha aperto ufficialmente la vendita dei biglietti. Dal 9 luglio è infatti possibile acquistare i tagliandi per il torneo che nella sua 75esima e ultima edizione ha salutato le conferme di Elina Svitolina e Rafael Nadal.

Un’edizione, quella svoltasi poco più di due mesi fa, che dal punto di vista numerico ha fatto segnare anche una lieve contrazione degli incassi e dei biglietti venduti in controtendenza rispetto alla crescita delle ultime stagioni. Sono stati 203.758 gli spettatori paganti agli Internazionali BNL d’Italia 2018, per un incasso complessivo di 11.629.011 euro, in calo rispettivamente del 9% (i biglietti) e del 3% (l’incasso) rispetto alle cifre record del 2017 quando furono venduti più di 222mila tagliandi. Numeri in rosso (rosso chiaro, va) che il presidente Binaghi ha spiegato così a margine della conferenza stampa di fine torneo: “Le condizioni meteo, ma soprattutto le previsioni eccessivamente negative delle previsioni del tempo, hanno impedito di superare ancora una volta il record di biglietti venduti”. La pioggia ha spiacevolmente fatto capolino al Foro Italico il martedì e come molti ricorderanno durante la finale tra Nadal e Zverev; forse non abbastanza da giustificare un calo di richieste registrato già in fase di prevendita.

Quello che poteva essere interpretato come un segnale del pubblico di non essere disposto ad andare oltre le cifre attuali non ha invece preoccupato gli organizzatori che hanno disposto ulteriori aumenti per i tagliandi 2019. A onor del vero si tratta di ritocchi minimi, da inquadrare però in una strategia di lungo corso di rincari (piuttosto sensibili, negli anni) anche grazie alla quale le casse del Foro Italico avevano fatto il botto nel 2017.

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L’unico aumento rilevante riguarda la sessione serale del sabato, che assicura di vedere la migliore delle due semifinali maschili. Per il resto, la prima vera notizia è che non ci sia stato alcun taglio rilevante. La seconda è che di rincari potrebbero essercene ancora, poiché l’attuale lista dei prezzi rimarrà valida solo fino al 31 dicembre 2018. Gli organizzatori si riservano quindi la possibilità di rimodulare ancora le griglie dei costi per i tagliandi venduti nel nuovo anno.

Condivisibile o meno questa scelta (se sarà redditizia lo scopriremo tra circa 10 mesi), è verosimile credere che esista un plateau oltre il quale un evento non possa andare con i prezzi senza concrete proposte di rinnovamento, siano esse strutturali (tetto sul centrale?), organizzative (migliore gestione degli spazi spesso congestionati?) e logistiche (la Next Gen Arena rischia di aver avuto più nomi che spettatori complessivi). L’esempio più prossimo è quello di Madrid, torneo semi-gemello per prossimità geografica e temporale, ma anche per superficie e categoria. L’evento ospitato dalla Caja Magica è radicalmente diverso rispetto a quello romano. A una cornice oggettivamente meno invitante – l’inospitale metallo dell’Arantxa Sanchez non regge certo il confronto col Pietrangeli – corrisponde una policy dei biglietti molto meno aggressiva e più ordinata, che si traduce in maggiori incassi e biglietti venduti.

Più in generale l’evento sembra essere meglio inquadrato nel contesto urbano al punto da attirare anche il pubblico meno avvezzo alle faccende tennistiche: un tipo di fascino che gli spalti del Foro Italico sembrano esercitare solo sulla clientela in cerca di un palcoscenico ‘glamour’, come appare evidente dall’esistenza di categorie di prezzo oltre i 200 euro che a Madrid mancano totalmente. La spesa più folle per assicurarsi un biglietto per la finale maschile di Madrid anche quest’anno non potrà toccare i 180 euro (ci si ferma a 178), mentre a Roma i più facoltosi potranno serenamente spenderne più di 500 (va precisato che la sessione domenicale a Roma ospita entrambe le finali, mentre quella femminile a Madrid si disputa il sabato).

Resta il fatto che l’occhio di Madrid sembra sempre in grado di guardare più lontano. Tra i corridoi dei campi madrileni è serpeggiata durante l’ultima edizione la notizia della visita di una delegazione tedesca interessata a portare il torneo fuori dai confini spagnoli. Per tutta risposta, e sembrerebbe in accordo con l’amministrazione comunale come riportato da Tennisitaliano, Ion Tiriac spinge per avallare il progetto della costruzione di un nuovo stadio da 8000 posti (attualmente il secondo e il terzo stadio possono ospitare 3500 e 2500 posti) che andrebbe a sistemarsi subito dietro i 12500 del Manolo Santana. Un evidente tentativo di prolungare di ulteriori 10 anni l’accordo in scadenza nel 2021 con la città di Madrid, che sembra però avere ben presente i benefici di ospitare una manifestazione di questa portata (l’indotto economico complessivo è stimato attorno ai 100 milioni) e non ha intenzione di fare ostruzionismo. Beati loro.

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