Mosca: Danilovic vince la finale tra teenagers, Potapova cede al terzo

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Mosca: Danilovic vince la finale tra teenagers, Potapova cede al terzo

La figlia di Sasha vince la sfida classe 2001 dopo una battaglia di 2h20. Guadagna 75 posizioni in classifica mondiale vincendo il torneo da lucky loser. Ora la Top 100 è vicina

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[LL] O. Danilovic b. [WC] A. Potapova 7-5 6-7(1) 6-4

Finale tra teenager nella prima edizione della Moscow River Cup, neonato torneo di categoria International che si disputa sui campi in terra battuta del National Tennis Center della capitale russa. A contendersi il trofeo, trentaquattro primavere in due, l’enfant du pays Anastasia Potapova da Seratov e Olga Danilovic, figlia (d’arte) dell’immenso Predrag “Sasha”, campionissimo della pallacanestro mondiale degli anni ’90. Nessun precedente tra le due giocatrici giunte a questa finale contro pronostico e avendo beneficiato la russa – numero 204 nelle ultime classifiche mondiali – di una wild card e la serba – diciassette posizioni più avanti nel ranking – di un ripescaggio dopo aver ceduto nell’ultimo turno delle qualificazioni alla spagnola Badosa Gibert. Prima testa di serie del seeding era la tedesca Goerges, fermata senza appello nei quarti proprio da una scatenata Danilovic. Nella parte bassa, invece, la corsa della Kasaktina, seconda favorita per il computer, è stata interrotta anzitempo dalla Zidansek, a sua volta sconfitta in semifinale dalla Potapova. Per entrambe le protagoniste odierne si è trattata della prima finale della carriera in un torneo del circuito maggiore. Ha finito per vincere Olga Danilovic al termine di un match lungo e che più volte ha cambiato padrona fino a premiare il talento della predestinata serba.

LA CRONACA – Si parte con Potapova al servizio. Olga, mancina, e Anastasia, destra, si fanno preferire entrambe sul lato del rovescio con il dritto ancora da affinare ma tempo per lavorare ne avranno in abbondanza. Non si può certo dire che le due amiche e oggi contendenti si risparmino, spesso colpiscono la palla come fosse l’ultima, privilegiando costantemente la fase propositiva a quella di sbarramento. È comunque la russa ad uscire meglio dai blocchi. Dopo un turno di battuta agevole è subito break, immediatamente confermato per il 3 a 0 che in avvio pare indirizzare il parziale. Nel quarto game finalmente la serba muove il punteggio e si scuote. Potapova in una fase di match in cui appare in totale controllo perde però malamente due game consecutivi sciupando prima due opportunità per il 5 a 1 e poi ben tre per il 5 a 2 col risultato che la sua avversaria in men che non si dica la riagganci sul punteggio di 4 giochi per parte. Potapova accusa il colpo e, messa a ripetizione sotto pressione dall’aggressività in risposta della serba, cede per la seconda volta consecutiva la battuta, concedendo alla sua avversaria la possibilità di servire per un parziale che solo pochi minuti prima sembrava in ghiaccio. Danilovic, tuttavia, sul più bello combina un mezzo pasticcio di gioventù. Due doppi falli – sempre da destra – e una palla corta scellerata rimettono infatti in carreggiata Potapova. L’allieva di coach Doronina, però, non ne vuole più sapere di far proprio un turno di battuta e per la serba è un gioco da ragazzi capitalizzare il terzo break di fila subito da un’Anastasia a cui si è spenta la luce nel 7 a 5 che chiude un set dai due volti.

 

Alla ripresa delle ostilità il copione non cambia. La partita non è di grande qualità, complice anche un pizzico di comprensibile tensione, e gli errori da ambo le parti eccedono i vincenti, ma ha almeno il pregio di mantenersi in equilibrio con Potapova a far da lepre. Se Danilovic è sicura al servizio, concede invece qualcosa di troppo in ribattuta dove non sempre l’aggressività esasperata paga. Di fatto per 8 giochi interlocutori non accade nulla di rilevante con il punteggio che segue senza soluzione di continuità l’alternanza dei servizi. Potapova, plateale in qualche atteggiamento tra un punto e l’altro, a più riprese chiede il sostegno di un pubblico di casa schierato ma corretto. Nel corso del nono game il livello improvvisamente si alza e un dritto in corsa in lungolinea di pregevole fattura porta Danilovic alla prima palla break del parziale. Potapova ne cancella due in successione ma alla terza occasione è costretta a capitolare concedendo alla figlia di Sasha, Re di Bologna che fu, l’opportunità ghiotta di servire per il trofeo. Olga al cambio di campo sale fino a match point ma un doppio fallo chilometrico – con tutta la paura dei diciassette anni ad accorciarle il braccio – consente alla russa carica come una molla di restare nel game che in un amen finisce anche per incamerare. Da lì a poco si va al tie-break. Danilovic, con l’occasione sciupata che le rimbalza nella mente, litiga a più riprese con le righe e quattro errori in fila rendono inevitabile il 7 a 1 che spedisce la contesa alla terza e decisiva partita.

Di ritorno dal toilet break, la serba si prende subito un vantaggio ma la russa si dimostra coriacea una volta di più e ricuce lo strappo. Non solo, allo scoccare delle due ore di gioco mette la freccia e controsorpassa. La partita – bruttina, bisogna essere onesti – premia ora con regolarità la giocatrice in risposta, al punto che parlare di break perde quasi di significato. Il punto di svolta si materializza nel corso del nono game quando Danilovic torna a mettere a referto un turno di battuta che le vale il 5 a 4. Nel corso del game successivo, sembra finita ancora una volta per una Potapova dalle mille vite che invece cancella, con la complicità dell’avversaria, i match point numero due e tre di giornata. Ce n’è però immediatamente un quarto ed è quello buono per la tennista cresciuta a Zagabria. L’ultimo punto del match è uno spot per ciò che potrà essere tra qualche tempo Olga Danilovic: cross di rovescio, variazione con lo slice, attacco e smash vincente. Il torneo di Mosca è dunque suo. Complimenti vivissimi anche ad Anastasia Potapova per una settimana positiva oltre ogni aspettativa e che avrà sicuramente l’occasione per rifarsi in futuro.

Va dunque in archivio la prima finale WTA tra atlete nate negli anni 2000. Per entrambe da domani sarà quindi best ranking con l’ingresso nella Top 100 distante solo qualche piccolo passo. Ed è solo l’inizio.

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WTA Miami: Linette spegne i lampi dorati di Azarenka, Potapova ha carattere ed estromette Gauff

Ostapenko più forte del tifo paulista, nessuna fortuna per Samsonova contro Zheng

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Madga Linette - Australian Open 2023 (foto Twitter @ausopen)

[20] M. Linette b. [14] V. Azarenka 7-6(3) 2-6 6-4

Quando scende in campo il vecchio campione alla ricerca di qualche baluginio del passato splendore, lo spettacolo del bagaglio tecnico e caratteriale del purosangue regala spesso emozioni e ammirazione. È stato il caso di questo sedicesimo di finale del WTA Miami Open tra Azarenka e Linette.

La numero 14 del seeding ha esibito il suo campionario di soluzioni arrischiate e geniali da fondocampo, ma ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte ad una giocatrice forte, concreta e paziente, capace di un contrattacco insidioso che Victoria non ha saputo disinnescare che nella parte centrale del match. Linette supera la rivale per la prima volta nella carriera, dopo due sconfitte (tra cui una proprio a Miami, nel 2016), e aspetta la vincente tra Pegula e Collins.

 

Entrambe cominciano bene alla battuta, con buone percentuali tanto sulla prima che sulla seconda palla. La polacca mette a segno anche tre ace, di cui due nel game d’apertura. La bielorussa è da subito in palla con il rovescio, e utilizza il dritto, soprattutto in cross, per aprirsi il varco dove infilare il suo rovescio oggi assai appuntito.

L’equilibrio si spezza all’improvviso sul 3-3, con Linette che, vittima di un passaggio a vuoto, cede a zero la battuta spedendo di circa due metri oltre la linea di fondo un facile dritto a campo aperto. Con maggiore personalità l’ex numero uno del mondo continua a cercare la soluzione vincente, mentre la trentunenne di Poznan aspetta il momento adatto per un colpo in contrattacco.

Mentre serve per il set sul 5-4, Azarenka spedisce a sua volta ben al di là della linea di fondo un comodo dritto. Un rovescio lungolinea parimenti lungo della tre volte campionessa del torneo completa il contro-break per la rivale, che così rinfrancata sale 6-5.

Azarenka procede a strappi, alternando buone idee a errori gratuiti. Sul 5-6 40-40, con la rivale a due punti dal set, scocca un rovescio in cross che è un mirabile scorcio sul coraggio leonino (Bielorussia terra di grandi felini) della trentatreenne di Minsk. Si materializza così il tie-break, con Azarenka che non smette di imporre la sua linea di gioco. Ed è qui che la polacca evidenzia la sua maturità, non disunendosi di fronte alle velleità della ex campionessa: rompe l’equilibrio con un rovescio lungolinea splendido e incassa la frazione al decimo punto (7-3), con un doppio fallo della rivale. Per Linette tre ace, per Azarenka 4 doppi errori, in un’ora e tre minuti.

È proprio con un doppio fallo la bielorussa cede il game d’ingresso al secondo parziale. Linette pare possa prendere il largo in virtù di una condizione atletica superiore; Vika da segnali di stanchezza e forza i colpi per accorciare gli scambi. Sotto per 2-0 annulla una palla-break delicatissima e rimane vicina nel punteggio alla rivale, ed è il game che cambia il volto del set. Linette denuncia limiti caratteriali importanti cedendo il break di vantaggio con un dritto lungo e largo di alcuni metri, e sempre con un altro dritto mal cresciuto pochi minuti dopo consegna un altro game alla battuta.

Azarenka scappa dalla trappola del possibile 0-3 pesante e, avvertendo il momento scomodo della sfidante, riprende il comando degli scambi e con una striscia di sei game consecutivi forza la conclusione della contesa al set decisivo.

La bielorussa parte alla battuta e lancia quattro vincenti consecutivi per chiudere il game a zero. È nel momento più brillante e spinge anche alla risposta, mentre Linette non trova più conforto nella prima di servizio e viene attaccata senza posa. L’ottavo game in fila e il break è cosa fatta per Vicka, che forse si rilassa e cede a sua volta il servizio, con il classico doppio errore sul 30-40.

È il segno di un ribaltamento improvviso: sul 2-2 Azarenka al servizio mette una palla corta in corridoio e si attarda a discutere con il giudice di sedia, nonostante le immagini la smentiscano chiaramente. L’atleta di Minsk si innervosisce e subisce un altro break mettendo in rete un dritto d’attacco piuttosto agevole. Dopo un 8-0 per lei, ecco un 4-0 di marca polacca.

Azarenka si scuote e riprende a cercare le righe per sfondare la difesa della numero 19 del mondo, ma dopo oltre due ore di forcing la condizione atletica non è più ottimale, e Linette ha buon gioco nel contenere e favorire l’errore della rivale.

Sul 5-4 Magda serve per il match e Vicka trova la forza di tornare da 40-0, ma si deve poi arrendere. Prova magnifica e sfortunata per lei, a passare è la più solida delle due in questo momento.

Altri incontri:

[23] Q. Zheng b. [12] L. Samsonova 5-7 7-6(5) 6-3

La cinese Zheng supera a sorpresa Ljudmila Samsonova; a sorprendere è soprattutto il parziale di sei giochi consecutivi con cui l’asiatica chiude la partita, che sembrava finita dopo che la russa aveva messo a segno uno straordinario dritto vincente a uscire per il break nel secondo game del set decisivo.

Coraggio da parte di entrambe e tennis rapidissimo hanno contraddistinto le tre ore e otto minuti di battaglia, con la cinese capace di ben diciotto ace, mentre spiccano di contro i nove doppi falli della testa di serie numero 12. Zheng si prende così immediata rivincita dopo le sconfitte patite da Ljudmila sul campo nella semifinale di Abu Dhabi e per walkover a Dubai. Negli ottavi per lei c’è Potapova.

[24] J. Ostapenko b. [13] b. B. Haddad Maia 6-2 4-6 6-3

Jelena Ostapenko è più forte anche della torcida verde-oro che invade pacifica ma rumorosa le gradinate. Supera Haddad Maia nell’incontro tra bombardieri, dimostrando maggiore solidità della tennista paulista. La brasiliana ha ceduto il primo set con un doppio fallo ma si è presa il secondo con un ace (sette alla fine, contro i sei dell’avversaria). Il merito della vincitrice di Parigi 2017 è di non perdersi d’animo dopo aver subito il break nel primo gioco del terzo set. Dallo 0-2 il parziale di cinque giochi a uno le permette di entrare da favorita nel match degli ottavi di finale, dove se la vedrà con Liu oppure con la nostra Trevisan.

[27] A. Potapova b. [6] C. Gauff 6-7(8) 7-5 6-2

Anastasia Potapova prova a concentrarsi sul tennis, dopo le chiacchiere sulla maglietta dello Spartak Mosca esibita negli scorsi giorni e le polemiche del match precedente con Kostyuk. E sforna una prova maiuscola di fronte a una audience decisamente dalla parte della giovane speranza americana.

Gauff fa suo il primo set al tie-break per 10-8 e serve per il match sul 5-3 nel secondo parziale. Ma Potapova mostra un carattere di ferro e ribalta tutto, chiudendo il set con uno scambio memorabile in cui entrambe devono coprire la linea di fondo più volte a sinistra e a destra. Nel terzo set dopo il 2-2 Gauff subisce per la seconda volta un parziale di quattro giochi a zero, che proietta la giovane russa all’ottavo di finale con Zheng.

[3] J. Pegula b. [30] D. Collins 6-1 7-6(0)

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Potapova respinge le polemiche: “Maglietta dello Spartak Mosca? Nessuna motivazione politica”

La tennista russa aveva ricevuto un’ammonizione formale da parte della WTA. “Sono da sempre una tifosa di calcio. Wimbledon? Spero di poter giocare”

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Anastasija Potapova - Abu Dhabi 2023 (Twitter @wta)
Anastasija Potapova - Abu Dhabi 2023 (Twitter @wta)

Anastasia Potapova respinge con forza le polemiche che l’hanno accompagnata nell’ultima settimana. La n. 28 del mondo, infatti, aveva fatto il suo ingresso sul campo centrale di Indian Wells dove avrebbe affrontato Jessica Pegula indossando la maglietta della squadra di calcio dello Spartak Mosca. Questo gesto le è costato l’ammonizione formale da parte della WTA che ha considerato “non accettabile né appropriato” il comportamento in questione.

A Miami ancora attorno al suo nome si è intrecciato l’inevitabile legame tra guerra e tennis. Potapova ha sconfitto l’ucraina Marta Kostyuk e nel post partita – caratterizzato da una mancata stretta di mano con l’avversaria – ancora una volta ha negato che il suo gesto avesse carattere politico o provocatorio dichiarando di tifare fin da piccola lo Spartak e di non aver quindi pensato che indossare la maglia della sua squadra del cuore potesse creare problemi.  

Non c’era – ha spiegato la russa – alcuna motivazione politica con quella maglietta. Sono una gran fan dello Spartak fin da quando avevo dieci anni. Mio padre ha costruito parte dello stadio della squadra, quindi è parte della nostra famiglia. Sono rimasta sorpresa da tutto ciò che è successo perché non avevo alcuna intenzione cattiva”.

 

Potapova ha, poi, espresso il suo desiderio: “Vorrei giocare a Wimbledon. Sogno di farlo perché è uno dei miei posti preferiti della stagione. Posso solo pregare e aspettare quello che succederà. Se riusciremo a competere, sarò molto felice”.

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WTA Miami, Andreescu: “Mi sento all’80% di ciò di cui sono capace”

Così Bianca Andreescu sul match con Sakkari: “Penso di aver giocato un po’ meglio i punti importanti oggi, ma sarebbe potuta finire con il successo di entrambe”

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Bianca Andreescu - Toronto 2022 (foto Twitter @NBOtoronto)

Era uno degli slot più complicati del tabellone femminile del Miami Open presented by Itaù 2023. Ad uscirne indenne è stata Bianca Andreescu che ha avuto la meglio al primo turno contro Raducanu per poi regolare al termine di una dura battaglia la greca Sakkari. Tennista canadese alla ricerca della migliore condizione per ritornare nelle posizioni importanti e nelle fasi importanti di un torneo, per colei che è stata anche campionessa Slam. Nella conferenza stampa post partita la tennista canadese parla della sfida con Sakkari, del suo percorso e di cosa è cambiato nel suo modo di approcciarsi alle sfide e non solo.

IL MODERATORE: Bianca, grande partita oggi. Una dura battaglia. Parlaci della partita e di come ti senti.

ANDREESCU: “Penso che sia stata davvero una buona partita da parte di entrambe. Maria ha giocato alla grande, in maniera molto aggressiva. Mi sentivo come se fossi alle sue calcagna per la maggior parte del tempo durante la partita, ma ho giocato bene ogni palla. Ho lottato fino alla fine e penso di aver giocato un po’ meglio i punti importanti oggi, ma sarebbe potuta finire con il successo di entrambe.”

 

D. Hai ottenuto due vittorie consecutive contro due avversarie di alto profilo. Quanto sono importanti o significativi questi risultati per te considerando che stai cercando di fare progressi per tornare al vertice?

ANDREESCU:Penso che si tratti solo un altro passo per acquisire di nuovo ancor più fiducia in me stessa. Mi sento davvero bene in campo. Sto cercando di essere la più impavida possibile. Non è sempre facile, ma mi sento come se mi ci stessi avvicinando, e vittorie come questa ovviamente mi aiutano perché a questo punto penso che sono in grado giocare partite difficili come questa e so che posso vincere.”

D. Voglio chiederti dei tuoi game in risposta. Nel complesso, hai risposto abbastanza bene alla sua seconda di servizio. Hai puntato sul fatto di attaccare la seconda di servizio o semplicemente sul giocare la palla?

ANDREESCU: “Dipende davvero da come mi sento. Mi piace cambiare marcia cercando di anticipare la palla, oppure fare un passo indietro e semplicemente rimettere la palla in gioco. Dipende davvero da me, cerco di seguire il mio intuito ma non c’è un piano di gioco specifico per i game in risposta.”

D. Penso che quest’anno tu abbia vinto quattro dei tuoi cinque match giunti al tre set. So che l’anno scorso molte di quelle partite giunte al terzo hanno avuto un esito diverso. Alcune dure sconfitte in tre set. Quale pensi sia stata la differenza in questo inizio di stagione?

ANDREESCU: Sto spingendo un po’ di più i miei colpi nei momenti importanti e non sto lasciando che la tensione abbia la meglio su di me perché anche oggi sentivo che avrei potuto attaccare forse un po’ di più anche sui punti importanti. Ma ho giocato partite molto combattute e ravvicinate nel punteggio e nel circuito sono tutte molto brave. Quindi potrei giocare forse il 70% delle mie capacità e ci sarebbe persone in grado di battermi. Penso che allo stato attuale nel WTA Tour alcuni punti possono davvero cambiare la partita.”

D. Sono abbastanza sicuro che tu non abbia mai perso una partita su quel campo. Hai perso solo per ritiro. È un campo davvero unico perché è uno stadio nello stadio. Cosa c’è che forse tira fuori un po’ del tuo tennis migliore?

ANDREESCU:Mi piacciono i grandi palcoscenici. Immagino che sia quello. Gioco in un campo importante e mi piace e dopo il mio meglio o almeno ci provo.”

D. Nulla di specifico sulle condizioni di gioco?

ANDREESCU: “Mi piace che sia al chiuso perché il vento non è davvero d’intralcio, e mi piace che non ci sia il sole. Verso l’una il sole se ne va.”

D. Guardando al turno successivo, giocherai contro Sofia Kenin. Puoi parlare della sfida tra due grandi campionesse che cercano di ritrovare quella forma vincente che avevano quando hanno vinto lo Slam. Quanto siete pericolose come avversarie in questo momento?

ANDREESCU:Penso che stia giocando un ottimo tennis. Ho visto alcune delle sue partite quest’anno. So che potrebbe non andare bene come spera, ma lo stesso vale per me. Quindi penso che sarà un incontro interessante. Ha ottenuto risultati straordinari e l’ho già affrontata un paio di volte in passato. Quindi spero di poter fare bene.”

D. A che livello pensi di essere al momento sia dal punto di vista mentale sia da quello fisico? Quanto margine di miglioramento c’è ancora?

ANDREESCU:Sento che c’è sempre spazio per migliorare anche quando mi sento come se fossi al 100%, ma so che non sono mai al 100% perché c’è così tanto che so di poter imparare. Ho imparato molto anche sul mio corpo nel corso degli anni e sto solo cercando di sfruttare il momento. Penso che sia un aspetto molto importante, e mi sento come se stessi iniziando a comprenderlo solo adesso. Quindi mi sento come se fossi al 75%, all’80% di ciò di cui so di essere capace.”

D. Stavi parlando un po’ dei chakra prima del torneo. Sono curioso di sapere dove sono arrivati ​​questa settimana e se sai come mantenerlo al meglio per continuare il successo?

ANDREESCU:Dedico decisamente molta attenzione a questo argomento. Mi sento davvero bene. Anche a Indian Wells mi sono sentito davvero bene. Vibrazioni positive tutt’intorno a me. E questo aiuta anche le persone intorno a me a mantenere una visione positiva. Faccio molta meditazione su come bilanciare tutta queste cose. È super facile, basta cercare come bilanciare i tuoi chakra su YouTube. Questo è ciò che faccio. Mi sento come se dessi continuamente il 100% di quello che ho quel giorno. In qualsiasi modo, forma in campo o fuori dal campo, con le persone, con la mia squadra, con chiunque, so che il mio i chakra sono equilibrati. Si posso definirmi zen.”

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