US Open: Osaka non fa sconti, prima semi Slam. Avrà Keys

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US Open: Osaka non fa sconti, prima semi Slam. Avrà Keys

NEW YORK – Tsurenko stanca e in difficoltà fisica. Era dal 1996, Kimiko Date, che una “giap” non arrivava tra le prime 4 in un Major. Madison elimina in due set facili Suarez Navarro

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dai nostri inviati a New York

[20] N. Osaka b. L. Tsurenko 6-1 6-1 (Luca Baldissera)

 

NAOMI DI FORZA – Purtroppo, il quarto di finale che apre il programma dell’Arthur Ashe praticamente non viene giocato. La bravissima Lesia Tsurenko, sfinita fisicamente dopo la battaglia negli ottavi vinta su Marketa Vondrousova, e probabilmente anche in riserva di energie mentali vista l’entusiasmante cavalcata che l’ha portata fino a questo punto, non è mai riuscita a entrare in partita. Quando una delle contendenti cammina, e l’altra corre, e oltre a questo è anche oggettivamente più forte, c’è poco da fare. Naomi Osaka non ha – giustamente, dal punto di vista sportivo e agonistico – alcuna pietà dell’avversaria, e la martella dall’inizio alla fine.

L’ucraina allenata dall’italiano Adriano Albanesi è contratta, quasi bloccata a livello muscolare, anche oggi fa un gran caldo a Flushing Meadows, ma certo non è sufficiente a giustificare una prestazione tanto opaca. Non è facile, però, conservare “benzina” soprattutto emotiva e psicologica dopo aver battuto gente del calibro di Caroline Wozniacki e Katerina Siniakova tra le altre. La 29enne di Kiev ci prova, ma le botte implacabili di Osaka non le danno scampo. Dopo il 6-1 iniziale, in 26 minuti, Tsurenko va sotto 4-0 anche nel secondo set, vedendola dalla tribuna pare avere delle difficoltà di respirazione, le spalle vanno su e giù tra un punto e l’altro, sembra che stia cercando di rilassarsi senza riuscirci.

Arriva un tentativo, ammirevole, di reazione per Lesia, che ha tre palle break per accorciare 2-4, ma Naomi oggi non ha intenzione di lasciare nemmeno le briciole. Le annulla tutte, con tanto di “C’mon!” urlato sulla terza, a sottolineare la sua determinazione a prescindere dal punteggio, e siamo 5-1. Tsurenko, di solito, è una giocatrice solida con tutti i colpi, continua, che non regala nulla e contrattacca appena possibile, una “rognosa” da affrontare insomma, anche per le migliori a volte. La classica tennista pronta ad approfittare di ogni occasione o calo delle avversarie anche più titolate (Lesia si presentava a questo US Open da numero 29 WTA, si è garantita ora il best-ranking di 26), ma se capitano le giornate in cui proprio la continutà fa difetto, c’è poco da fare. In 57 minuti la vicenda si chiude, altro 6-1, con il rovescio di Tsurenko che si spegne in rete.

Osaka arriva alla sua prima semifinale Slam con un percorso impressionante, una sola partita difficile vinta l’altro ieri al terzo set contro una Sabalenka in formissima, e negli altri 4 incontri (Siegemund, Glushko, Sasnovich e oggi Tsurenko) ha concesso appena 9 game in tutto, mica male. Era da Wimbledon 1996 che una tennista del “Sol Levante” non arrivava a questo punto in uno Slam. “Grazie a tutti per avermi sostenuta, significa molto per me. Non ho festeggiato tanto perché ho preferito andare dritta a rete, in realtà ero tanto tesa, dentro di me mi sentivo tremare e sono felice di essere riuscita a giocere bene. Non penso tanto in realtà alle aspettative che hanno su di me in Giappone, cerco solo di fare del mio meglio. Sono soddisfatta di non aver rotto una racchetta oggi! Sono abituata al caldo dalla Florida, mi piace sudare, mi trovo bene qui. Grazie al mio angolo, woo-hoo! (sorride)“, conclude la sempre simpaticissima Naomi a fine partita. Affronterà in semifinale tra Madison Keys (sotto 3-0 nei precedenti).

[14] M. Keys b. [30] C. Suarez Navarro 6-4 6-3 (Chiara Gheza)

La semifinalista della scorsa edizione dell’US Open, Madison Keys, testa di serie numero 14, sconfigge nei quarti di finale Carla Suarez Navarro, numero 30, alla sua quarantesima apparizione nel tabellone principale di uno Slam. Nelle tre precedenti partite disputate tra le due contendenti è stata Madison ad avere la meglio, seppur sempre con vittorie al terzo set.

Carla Suarez Navarro, Martina Hingis e Madison Keys – US Open 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

Mentre gli spettatori prendono lentamente posto sugli spalti dell’Arthur Ashe, la partita ha inizio nel segno dell’equilibrio. Keys appare solida, pur commettendo qualche errore di troppo in avvio, in particolare sulla prima occasione di palla break nel secondo gioco. Carla, non particolarmente incisiva al servizio, incanta con alcuni rovesci da applausi. Da notare che Suarez Navarro è la giocatrice con il rovescio a una mano che occupa la posizione più alta nella classifica WTA (NR. 24). Madison appare in controllo di un parziale non particolarmente spettacolare, durante il quale entrambe le giocatrici segnano nel personale tabellino più errori gratuiti che vincenti (8 vincenti a testa, 13 gli errori per Suarez Navarro, 19 per Keys). Carla riesce a salvare i propri turni in battuta fino al decimo gioco, quando si appresta a servire per rimanere nel set. Il game è infinito, si arriva ai vantaggi, Suarez Navarro annulla a Keys una prima palla del set, ma nulla può sul dritto lungolinea con cui Madison si prende il primo parziale.

Il secondo set continua a offrire al numeroso pubblico della sessione serale lunghi scambi da fondo campo. L’equilibrio si rompe definitivamente nel sesto gioco, quando Madison pizzica la linea con un colpo potente e costringe Carla all’errore trasformando la seconda palla break del set. Keys, pur continuando a commettere molti errori, si aggrappa ai restanti due turni del proprio servizio. Madison sulla prima palla del match commette, in realtà, il terzo doppio fallo dell’incontro. Carla conquista una palla del break ma Keys l’annulla senza paura con un dritto potente. Madison si conquista la seconda palla del match, con uno splendido rovescio lungolinea e chiude, approfittando di un errore di Carla. Keys incontrerà ora in semifinale Naomi Osaka. Nelle tre precedenti occasioni, ultima delle quali il terzo turno del Roland Garros 2018, Madison ha sempre vinto.

Madison Keys – US Open 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

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Ufficiale: da quest’anno lo US Open in chiaro

SuperTennis trasmetterà l’ultimo Slam stagionale in chiaro gratuitamente, dopo oltre trent’anni

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Grandstand - US Open 2022 (foto Twitter @atptour)

Come già preannunciato la settimana scorsa, lo US Open torna in chiaro sulla televisione italiana dopo 34 anni. Il canale televisivo SuperTennis gestito dalla Federazione Italiana Tennis e Padel annuncia di aver trovato l’accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media dello US Open, in un accordo pluriennale. Nel comunicato si legge che: “SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming”.

SuperTennis è visibile sul canale 64 del digitale terrestre e sul canale 212 di Sky Sport. SuperTenniX è scaricabile da Google Play, Apple Store e Prime Video ed è visibile gratuitamente da tutti i tesserati FITP o a pagamento dai non tesserati. L’abbonamento costa 3,99 euro al mese o 34,99 all’anno.

“La Federazione Italiana Tennis e Padel prosegue nella sua politica di sviluppo attraverso la promozione del Grande Tennis nel nostro Paese – ha commentato il Presidente Angelo BinaghiDopo aver fondato, 15 anni fa, il canale SuperTennis, riportando così il nostro sport nelle case di tutti gli italiani, e dopo aver riaperto una finestra in chiaro su Wimbledon, siamo ora orgogliosi di mettere a disposizione di tutta la vasta platea degli appassionati tricolori un altro dei quattro tornei più importanti del mondo. Gli US Open sono una delle competizioni che di recente ci hanno regalato le migliori soddisfazioni, inclusa la storica finale del 2015 vinta da Flavia Pennetta su Roberta Vinci, e, qualora questa fresca tradizione venga riaffermata nei prossimi anni sotto gli occhi del grande pubblico televisivo nazionale, ritengo che SuperTennis possa così contribuire non solo a promuovere vieppiù il tennis ma anche a incentivare i nostri giocatori a migliorarsi e a guadagnare in popolarità”.

 

Kirsten Corio, Chief Commercial Officer, USTA: “SuperTennis ha dimostrato di essere una fidata casa dello sport in Italia. Con così tanti giocatori italiani in questa nuova generazione di astri nascenti, è il momento ideale per dare il via a questa nuova collaborazione. Non vediamo l’ora di iniziare il lavoro a fianco di SuperTennis, con il comune obiettivo di accrescere sempre più la visibilità dello US Open”.

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Jake Garner sarà il nuovo giudice arbitro dello US Open

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato referee dello Slam newyorchese a partire da quest’anno

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Arthur Ashe Stadium - US Open 2021 (foto Twitter @usta)

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato dalla USTA referee (giudice arbitro) dello US Open, un ruolo centrale nella conduzione dell’ultimo Slam dell’anno. A partire dall’edizione 2023, lo statunitense famoso per aver fatto infuriare Roger Federer (durante la finale dello US Open 2009, il campione svizzero contestò animatamente la sua decisione di concedere la verifica elettronica a Del Porto, nonostante la richiesta fosse giunta con un certo ritardo), si occuperà dei sorteggi dei tabelloni, della preparazione del programma giornaliero degli incontri e supervisionerà il lavoro dei suoi ormai ex colleghi arbitri.

Garner è stato giudice di sedia nella cerchia ristrettissima dei possessori del Gold Badge dal 2008 al 2016 e ha condotto ben 18 finali Slam, 4 finali di Coppa Davis, una finale di BJK Cup e la finale maschile dei giochi olimpici di Pechino 2008. In questi anni, ha svolto diversi ruoli (Senior Director, Professional Pathway, Officianting) per conto della USTA, la Federazione del tennis statunitense e l’anno scorso è stato assistente del referee dello US Open, Wayne McKewen che ha ricoperto questo ruolo nel 2021 e nel 2022, che, da quest’anno, sarà Grand Slam Supervisor.

 

“Jake è uno degli arbitri più noti e rispettati al mondo e abbiamo grande fiducia nelle sue capacità e, insieme a Melanie a Andrew, garantirà che lo US Open sia arbitrato ad alti livelli di professionalità e integrità” ha detto la direttrice del torneo Stacey Allaster. Melanie Tabb sarà l’assistente di Garner ed Andrew Walker sarà Chief Umpire del torneo.

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Flash

Il governo USA metterà fine allo stato d’emergenza COVID entro maggio. Via libera per Djokovic?

L’amministrazione Biden sta per approvare una legge per concludere lo stato d’emergenza sanitaria. Potrebbe essere rimosso l’obbligo di vaccinazione per i visitatori

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Novak Djokovic - 2021 US Open (Jed Jacobsohn/USTA)

Il parlamento statunitense sta considerando una proposta di legge chiamata “Pandemic Is Over Act” che si pone come obiettivo quello di mettere fine allo stato di emergenza sanitaria dichiarato quasi tre anni fa a causa dell’epidemia di COVID-19, il New York Times ha pubblicato nella serata di lunedì.

Questa proposta di legge e altre che sono anch’esse al vaglio dell’esecutivo creerebbero le condizioni per passare ad una nuova fase di controllo della pandemia che però non prevederebbe le misure straordinarie che sono state in vigore fino a questo momento. Una volta approvate queste norme, poi, il governo Biden ha lasciato intendere che non estenderà il formale stato di emergenza che al momento dovrebbe scadere il prossimo 11 maggio.

Tra le norme legate all’emergenza sanitaria c’è anche quella che prevede la presentazione del certificato vaccinale per tutti i non americani e non residenti negli USA che vogliano entrare nel Paese, norma che durante l’ultimo anno ha impedito al neo n. 1 del mondo Novak Djokovic di disputare i tre Masters 1000 che si disputano sul territorio statunitense (il BNP Paribas Open di Indian Wells, il Miami Open e il Western&Southern Open di Cincinnati) così come lo US Open a Flushing Meadows.

 

Il prerequisito è tutt’ora in vigore formalmente per tutti i visitatori stranieri che vogliono entrare nel Paese per via aerea, e sostanzialmente anche per chi entra via terra, nonostante la norma non venga ormai più fatta rispettare da qualche tempo ai posti di frontera tra gli USA e il Canada o il Messico. La norma è formalmente in vigore fino al 10 aprile prossimo, anche se naturalmente potrebbe essere estesa o revocata in ogni momento

Tuttavia anche se dovessero essere approvate le leggi per gradualmente rimuovere lo stato di emergenza sanitaria, non è automatico che anche le condizioni per poter entrare negli Stati Uniti come straniero verranno adeguate di conseguenza. È infatti consuetudine imporre condizioni molto più stringenti per gli stranieri che cercano di entrare sul territorio del proprio Stato di quelle che invece vengono imposte ai cittadini dello Stato stesso. In ogni caso, siccome gli USA sono uno dei pochi Paesi che ha mantenuto questo prerequisito che invece è stato fatto decadere in gran parte del pianeta, è verosimile pensare che ci potrebbe essere un adeguamento nel corso dei prossimi mesi che potrebbe spalancare le porte alla partecipazione di Djokovic almeno ai tornei estivi sul cemento americano, dato che sembra improbabile che le cose possano cambiare abbastanza velocemente da permettergli di essere ai nastri di partenza dei tornei del Sunshine Double in marzo.

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