Ha suscitato reazioni indignate la vignetta pubblicata sull’Herald Post, quotidiano di Melbourne, che rilegge in chiave satirica il caso Williams. Il disegnatore Mark Knight ha raffigurato infatti una Serena in versione oversize che se la prende con la racchetta, con un biberon nelle vicinanze, mentre l’arbitro Ramos si rivolge a Osaka (onestamente non troppo riconoscibile) dicendole: “Ma non puoi lasciarla vincere?”. Sul web sono scattate con rapidi tempi di reazione le accuse di razzismo e sessismo.
Gran polémica por esta caricatura de @KnightCartoons publicada en el diario australiano @theheraldsun, sobre la conducta de @serenawilliams en el @usopen. ¿Es un dibujo racista? ¿Machista? ¿Hay demasiada sensibilidad en el ambiente? ¿Interpretan mal al dibujante o él se equivocó? pic.twitter.com/EVfYZUrHrx
— Vladdo (@VLADDO) September 11, 2018
La comica Kathy Griffin, volto noto della TV statunitense, ha addirittura chiamato in causa il Ku-Klux Klan, giocando con il cognome di Knight poi pesantemente apostrofato. Da segnalare come il profilo del designatore, @Knightcartoons, risulti al momento non raggiungibile.
Hey @Knightcartoons just change your name to KKK Cartoons
Racist piece of shit! https://t.co/ODfeEe6D0g
— Kathy Griffin (@kathygriffin) September 10, 2018
Meno aggressiva nei toni ma altrettanto incisiva la scrittrice J.K Rowling. Per la creatrice della saga di Harry Potter, si è trattato di una rivisitazione in chiave “razzista e sessista” di una delle più grandi atlete contemporanee, con Osaka ridotta invece a “un oggetto di scena senza volto”.
Well done on reducing one of the greatest sportswomen alive to racist and sexist tropes and turning a second great sportswoman into a faceless prop. https://t.co/YOxVMuTXEC
— J.K. Rowling (@jk_rowling) September 10, 2018
Il dibattito, vecchio quanto il mondo, è chiaramente sui confini entro i quali debba rimanere la satira per non degenerare. La forzatura sulle caratteristiche del personaggio è alla base del genere, ma quando si sfiora la questione razziale le corde vibrano con particolare facilità. Knight, sorpreso dall’eco mediatica, ha spiegato come “la vignetta voglia solo rappresentare un’atleta che fa una scenata in campo, una Serena capricciosa. E adesso, mio malgrado, mi trovo coinvolto nella polemiche sul tema razziale negli Stati Uniti. Posso dire di non essere certamente razzista, lo racconta anche il mio passato, mi sono occupato anche della questione sudafricana. Per i vignettisti possono esistere degli ambiti delicati in cui non intervenire, ma onestamente non ho pensato di dovermi porre problemi nel rappresentare una scenata di Serena Williams, sul campo da tennis“.