Fognini in Cina insegue ancora il miracolo Finals (Marianantoni)

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Fognini in Cina insegue ancora il miracolo Finals (Marianantoni)

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Fognini in Cina insegue ancora il miracolo Finals (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

Si apre e si chiude in continuazione, per Fabio Fognini, la magica porta del Masters di Londra, a cui accederanno i primi 8 della race stagionale. Si è spalancata in estate quando il ligure ha trionfato a Bastad e a Los Cabos, poi si è chiusa quando il ligure ha perso al primo turno a Gstaad (contro Jurgen Zopp, numero 107 del mondo), al secondo turno in Canada (contro Denis Shapovalov) e a Flushing Meadows (Millman) e al primo turno a San Pietroburgo (contro Klizan). Ora in Cina, a Chengdu, si è nuovamente aperta dopo la vittoria in due set sul qualificato belga Ruben Bemelmans: un’ora e 35 minuti di allenamento agonistico per un Fognini molto incisivo al servizio e lucido nei momenti chiave. Stamattina lo attende un quarto di finale alla portata con l’australiano Ebden che invece ha imposto lo stop a Berrettini. Con i quarti a Chengdu, Fognini sale nella Race a quota 1940 punti rimanendo 11° (1985 se centra la semifinale, 2045 con la finale e 2145 vincendo il titolo). Il distacco dai rivali rimane però abbastanza ampio: Kevin Anderson, al momento ultimo dei qualificati, ha 3450 punti, il nono John Isner 2930 e il decimo Kei Nishikori 2565. Ma se Nadal, tuttora infortunato, dovesse rinunciare alle Atp Finals, il discorso si semplificherebbe e a Fognini potrebbe bastare recuperare 990 punti su Isner per essere in gara alla 02 Arena e non soltanto come uno dei due illustri panchinari. L’impresa da centrare passa inevitabilmente attraverso due ottimi risultati nei Masters 1000 di Shanghai e Parigi-Bercy (potrebbero non bastare neppure le semifinali). Nel torneo cinese Fabio vanta 8 partecipazioni e solo una volta è arrivato agli ottavi (2013 e 2017 battuto da Djokovic e Nadal); in Francia la situazione è assai più triste con una sola partita vinta (sul tedesco Michael Berrer nel lontanissimo 2010) in 6 partecipazioni. Gli unici italiani ammessi al Masters sono stati Adriano Panatta nel 1975 e Corrado Barazzutti nel 1978 ed entrambi persero le tre partite del round robin.

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