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Male Cecchinato, ma Zverev fa ancora peggio: Jaziri lo castiga

Fabio sfiora la partita perfetta grazie alla ritrovata efficacia del servizio e non soffre le accelerate del Next Gen russo. Ai quarti troverà Fucsovics, che ha avuto vita facile contro il siciliano. Il tedesco battuto incredibilmente da Jaziri

Last updated: 05/10/2018 19:44
By Pietro Scognamiglio Published 04/10/2018
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6 Min Read

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Una delle migliori versioni stagionali di Fabio Fognini gli vale d’autorità un posto nei quarti di finale di Pechino. Il numero 13 del mondo non lascia scampo ad Andrey Rublev (68 ATP), distribuendo 19 vincenti in due set a tratti entusiasmanti. Arriva così il terzo successo in quattro incroci con il Next Gen russo, indigesto solo a Umago 2017. Ora per il ligure è in programma l’inedita sfida con Marton Fucsovics, passato facilmente su Cecchinato. L’ungherese, che ci ha tolto l’opportunità di un gustoso derby, incontra il terzo italiano di fila nel torneo dopo aver eliminato Seppi all’esordio. In prospettiva, c’è una possibile semifinale con del Potro che oggi ha approfittato del giorno di riposo per disputare (e perdere) il match di doppio.

FABIO SENZA AFFANNI – L’approccio di Fognini è dei migliori: l’incisività in risposta gli fa prendere subito un break di vantaggio, strappando a zero il servizio nel terzo game. Passo in avanti che gli basta per condurre le operazioni fino in fondo, con la solidità dei turni di servizio utile a concedere appena una palla break (ben annullata). Rublev sale man mano in cattedra quando può comandare gli scambi, ma l’inerzia del set è ormai spostata a favore dell’azzurro che chiude i conti rimanendo centrato su ogni punto. In aggiunta alle solite giocate d’istinto, risulta invece lucida la lettura che sollecita il russo sul rovescio incrociato, non sempre preciso.  Gli scambi, tra due amanti delle accelerate, tendono ad abbreviarsi. Rublev prova ad aumentare l’intensità dei suoi attacchi in avvio di secondo set, ma finisce fuori giri. Due forzature su un dritto a sventaglio e su un rovescio lungolinea regalano il break a Fognini ancora al terzo game. Significativa, anche in questo caso, l’abilità dell’azzurro nel non sprecare il vento favorevole. Appoggiandosi su un servizio migliore rispetto alle precedenti uscite e su alcuni esaltanti recuperi difensivi, Fabio risolve anche situazioni complicate (doppio ace per risalire da 0-30, conquistando il 4-2). Il morso al collo della partita arriva sui punti che valgono il 5-3: Fognini sfiora la perfezione prima nell’infilare Rublev dopo averlo chiamato a rete, poi incrociando in corsa un dritto imprendibile. Questa vittoria non vale punti effettivi per il ligure, che ha bisogno di raggiungere almeno la semifinale per muovere la classifica e accorciare il distacco da Nishikori.

CADE SASCHA – In chiusura di programma è arrivata una brutta sconfitta per la seconda testa di serie, Alexander Zverev, che ha salutato dopo una sola partita il torneo di Pechino. È il tunisino Malek Jaziri a far segnare l’impresa del giorno, conquistando in tre set l’accesso al terzo round: si tratta per lui della terza vittoria in carriera su un top 10. Il primo impatto con la stagione asiatica si è rivelato un disastro per Zverev, che non è entrato in campo con la giusta dose di cinismo a differenza del suo avversario. Il set d’apertura è l’emblema del match del tedesco, che va in vantaggio di un break e, distratto, si fa subito riagganciare, si procura quattro palle break nell’ottavo gioco e le spreca tutte quante, per poi perdere 7 punti a 4 il tie-break. Nonostante la buona prova offerta nel secondo set, vinto 6-2 (in cui Jaziri ha comprensibilmente tirato il fiato), il terzo parziale parte ancora male per il tedesco, che tuttavia recupera un break di svantaggio iniziale e sembra riportare l’inerzia dalla sua parte. Jaziri tuttavia non soffre più nei suoi turni di battuta e nel decimo gioco sfrutta l’ennesimo passo falso di Zverev per trovare il break e chiudere con cattiveria al primo match point. Ora il 35enne tunisino sfiderà Nikoloz Baslashvili, capace di eliminare Fernando Verdasco. Lo spagnolo, autore di un’ottima prestazione contro Andy Murray a Shenzhen, subito dopo il match si è cancellato dal Masters 1000 di Shanghai.

CECK MAI IN PARTITA – Nell’appuntamento che avrebbe potuto fargli coltivare ambizioni di top 20, Marco Cecchinato si perde per strada troppo presto. Quando Marton Fucsovics piazza il break al terzo game, rimontando da 40-15, si capisce già come l’ungherese abbia al collo il pass per il turno successivo. La partita gira infatti inesorabilmente, nonostante sia solo agli albori. Troppo solido il numero 45 del mondo, che gioca pulito sul dritto riducendo al massimo gli errori. Troppo inefficaci, dall’altra parte, i pur volenterosi tentativi del siciliano di uscire dagli scambi con le palle corte o attaccando la rete. Cecchinato, in realtà, nei game di risposta resta completamente ai margini, visto che nel primo set li perde tutti a 15.  Ancor peggio il secondo parziale, che l’ungherese comanda d’autorità già piazzando il break in apertura. “Posso anche perderla ma almeno inizio a sentirmi meglio” si lascia scappare l’azzurro, quando però la situazione gli è ormai sfuggita di mano. Fucsovics, che l’aveva già battuto in primavera sulla terra di Monaco, chiude i conti in un’ora e 15 minuti traducendo in punto il 90 per cento delle sue prime di servizio. Quanto basta per non soffrire mai.

Risultati:

M. Fucsovics b. [8] M. Cecchinato 6-4 6-2
[4] F. Fognini b. A. Rublev 6-4 6-3
N. Basilashvili b. F. Verdasco 7-6(3) 6-4
[ALT] M. Jaziri b. [2] A. Zverev 7-6(4) 2-6 6-4

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