Piqué e la nuova Coppa Davis: "Federer? Se lui non vuole..." (Ricci)

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Piqué e la nuova Coppa Davis: “Federer? Se lui non vuole…” (Ricci)

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Piqué e la nuova Coppa Davis: “Federer? Se lui non vuole…” (Filippo Maria Ricci, Gazzetta dello Sport)

Il catalano Gerard Piqué ha presentato a Madrid la «sua» Coppa Davis. Affiancato dai vertici dell’Itf, dalla sindaca della capitale Manuela Carmena e dal presidente della Regione Angel Garrido, il calciatore del Barcellona non ha smesso di sorridere incassando con identico piacere il successo personale e le domande più velenose. «Qualche anno fa ho fatto un sogno. Era quello di vedere tante nazioni sfidarsi per la Davis in una sola città, creando un evento unico nel mondo del tennis». Il sogno di Gerard Piqué è diventato realtà il 16 agosto scorso a Orlando, quando il 71% delle federazioni tennistiche ha votato a favore dell’introduzione del nuovo formato di competizione per la Davis. Che ieri a Madrid è stato presentato ufficialmente: dal 18 al 24 novembre 2019 e in data da destinarsi nel 2020 le finali della nuova Davis si giocheranno nella capitale spagnola: «Continua a sognare Gerard, i tuoi sono sogni meravigliosi. Ti vogliamo bene e ti ringraziamo», ha detto la sindaca… [SEGUE]. Per il 2020 c’è l’idea di portare semifinali e finali al Wizink Center, il palazzetto nel centro della città, mentre nel 2021 potrebbe essere la volta di Indian Wells del grande sponsor (con Oracle) e sostenitore del progetto Larry Ellison. Bisognerà vedere la data: «I giocatori preferiscono settembre – ha ammesso Piqué – ma il momento perfetto in un calendario tanto compresso non c’è». E in settembre c’è la neonata Laver Cup, organizzata dalla Atp e spinta da Roger Federer. Dello svizzero, non entusiasta della nuova Davis, di Novak Djokovic e di Rafa Nadal ieri si è parlato molto. «Rafa mi ha detto che se starà bene, se non sarà infortunato, ci sarà – ha commentato Piqué -. L’idea che si giochi a Madrid per lui è uno stimolo in più. È il numero uno, per cui non so cosa si voglia di più. Con Novak ho parlato: stiamo trattando e sono fiducioso. Con Roger personalmente non ho avuto contatti. Ho sentito gente del suo entourage e le porte sono aperte, però bisogna ricordare alcune cose, che a lui la Davis non è mai piaciuta più di tanto, che alla sua età le gambe sono quelle che sono ed è quindi in diritto di scegliere di disputare ciò che gli piace di più e che magari la Svizzera non si qualifica. Quindi la sua presenza sarebbe esclusa a priori».

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