Fognini, il sogno è vivo. Seppi signor tie-break (Marianantoni). Nadal e Djokovic in Arabia, Amnesty lancia un appello (Semeraro)

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Fognini, il sogno è vivo. Seppi signor tie-break (Marianantoni). Nadal e Djokovic in Arabia, Amnesty lancia un appello (Semeraro)

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Fognini, il sogno è vivo. Seppi signor tie-break (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

Fabio Fognini e Andreas Seppi protagonisti dell’ennesimo finale di stagione di due carriere da favola: la 12^ di fila nei 100 per il ligure, la 14^ consecutiva per l’altoatesino. Riprende da Stoccolma la folle corsa di Fabio Fognini ai top ten e all’ultimo posto disponibile per il Masters di fine anno di Londra. Lo abbiamo lasciato con una caviglia malconcia, dopo la semifinale non giocata a Pechino, e lo ritroviamo con il sorriso sul viso dopo il doppio 6-4 inflitto a Lucas Lacko al debutto nel torneo scandinavo. II genio incompreso di Fabio esce a tratti dalla lampada magica, ma è sufficiente per frenare l’esuberanza dello slovacco. II ligure inizia con troppa presunzione, ma è incontenibile quando decide di recuperare il momentaneo break di svantaggio. Fabio produce delizie fino alla ciliegina sulla torta nell’ultimo game: un passante in corsa che Lacko non può intercettare neppure volando. «Sono molto contento — racconta Fabio — per la partita di oggi; non è facile rientrare dopo un infortunio. La caviglia ha risposto abbastanza bene, speriamo regga. È bello tornare alla vittoria dopo questo piccolo stop». Fognini – atteso ora dal coreano Chung – metterà in cascina punti Atp solo raggiungendo la finale a Stoccolma e comunque solo vincendo il titolo potrà scavalcare Borna Coric all’11° posto nella corsa per Londra e riavvicinarsi alla soglia dei 3000 punti di Kei Nishikori, al momento (dopo l’infortunio di Del Potro) ultimo dei qualificati per le finali. La matematica è ancora dalla parte di Fabio, anche se le speranze sono ridotte al lumicino. Alla Kremlin Cup di Mosca, anche Andreas Seppi giunge ai quarti, ma ha avuto bisogno di due tie break per scrollarsi di dosso il francese Pierre-Hugues Herbert, 51 al mondo. Un match non facile che il 34enne altoatesino ha gestito nel migliore dei modi uscendo alla distanza in un’ora e 50 minuti grazie a un tennis attento e concreto, soprattutto nei momenti chiave. La solita partenza al rallentatore non ha scoraggiato più di tanto Seppi, bravo e determinato nel primo set a recuperare da 1-4 e poi a salvare cinque set point: 3 di fila sul 4-5 0-40 e poi altri 2 consecutivi quando al tie break è andato sotto 6-4. Brividi che non sono mancati neppure nel secondo set; il piccolo passaggio a vuoto di Seppi, ha mandato Herbert a servire per il set sul 5-4, ma la reazione dell’azzurro è stata imperiosa, culminata da un secondo tie break vinto per 7 punti a 5. Ai quarti Seppi avrà il serbo Filip Krajinovic, numero 34 del mondo. Un altro passo da compiere per tentare di chiudere la stagione tra i primi 40 del mondo e vincere un torneo ampiamente alla sua portata. «Match non facile — ha detto Seppi — perché sono partito male, ma l’ho ribaltata bene vincendo due tie break importanti. Speriamo di fare ancora qualche passo in avanti. Sto giocando meglio indoor in Europa che in Cina».

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Nadal e Djokovic in Arabia, Amnesty lancia un appello (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Anche Novak Djokovic e Rafa Nadal sono stati coinvolti, loro malgrado, nel caso di Jamal Kashoggi, il giornalista saudita brutalmente ucciso in Turchia. I numeri 1 e 2 del mondo il 22 dicembre avrebbero dovuto giocare una esibizione a Gedda, in Arabia Saudita – una prima volta per il grande tennis internazionale in quel paese – ma ora si trovano sotto pressione sia da parte dei fan sui social network, sia da parte di Amnesty International che per voce del suo dirigente inglese Allan Hogarth ha lanciato un appello. «Tutti gli sportivi devono capire che la loro presenza può essere utilizzata per “lavare” l’immagine negativa del paese – ha dichiarato Hogarth al Times – Nessuno vuole dire chi può o non può ospitare manifestazioni sportive, sono Nadal e Djokovic che devono decidere se andare o no a Gedda, ma nel caso ci piacerebbe che attraverso i loro profili social sollevassero la questione dei diritti umani». Per ora non ci sono commenti da parte degli uffici stampa dei due campioni. Va notato che Brasile e Argentina hanno appena giocato una partita di calcio proprio a Gedda e che in Arabia si dovrebbe disputare a gennaio anche la SuperCoppa italiana fra Milan e Juventus. Dalla Svizzera arriva invece un appello per Roger Federer, che quest’anno ha firmato un contratto da (pare) 300 milioni in 10 anni con Uniqlo. Il marchio giapponese però da tre anni ha in sospeso il pagamento degli stipendi delle operaie della sua ex fabbrica di Jab Garmindo in Indonesia e così l’associazione svizzera Public Eye, che si occupa di diritti umani, ha mobilitato 10.000 connazionali di Federer facendo loro firmare una lettera indirizzata all’elvetico in cui gli si chiede di utilizzare il suo «ruolo chiave» per sensibilizzare sulla questione il nuovo sponsor. Decisamente più spensierata Maria Sharapova: in vacanza ai Cotswolds, località turistica molto chic nel centro dell’Inghilterra, ha ufficializzato il suo fidanzamento con Alex Gilkes, trentanovenne fondatore del sito di aste online Paddle8, amico e compagno di scuola di Harry d’Inghilterra.

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