Anderson si prende Vienna e anche Londra, Nishikori in bilico

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Anderson si prende Vienna e anche Londra, Nishikori in bilico

Kevin Anderson non sbaglia un colpo, soprattutto con il servizio, e vince l’ATP 500 di Vienna assicurandosi la qualificazione per le Finals. Rimandato Nishikori, che dovrà ancora lottare a Bercy

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da Vienna, Cesare Novazzi

Epilogo all’ ATP 500 di Vienna, sponsorizzato dalla Erste Open Bank. Nishikori in caso di vittoria sarebbe arrivato a un passo dalla qualificazione alle Finals, lasciandosi dietro Isner e costringendolo agli straordinari a Parigi Bercy; a imporsi è invece Kevin Anderson, che adesso è certo al 100% della qualificazione e non deve temere neanche l’eventuale rientro in gioco di del Potro, la cui presenza non è stata ancora né confermata né negata. Il bilancio tra i due sorrideva a Nishikori (4-2), ma Anderson aveva vinto l’ultimo confronto di febbraio all’ATP di New York e si è confermato sull’indoor austriaco.

Partita che si snoda piuttosto rapida nei primi giochi, Anderson è molto aggressivo con il rovescio e Nishikori rimane in difesa. Sull’1-0 Anderson arriva la prima palla break per il sudafricano, ma il giapponese annulla bene con uno smash per poi tenere il vantaggio e portarsi sull’1-1. Il sudafricano è più propositivo dell’avversario e attacca molto bene con il rovescio; al quarto game Anderson si procura due palle break ma è troppo frettoloso e il giapponese annulla bene in manovra con il dritto. Oggi però Nishikori è piuttosto impreciso e falloso, non sembra sentire particolarmente i fondamentali: cerca gli angoli ma non chiude, sembra mancargli la fiducia con cui ha giocato l’intera settimana. Anderson sfrutta il momento e dopo aver ottenuto palla break con un errore del giapponese chiude bene con rovescio, vincente salendo 3-1 e 4-1 pochi istanti più tardi.

Nessun sussulto fino al 5-3, quando Anderson al servizio perde momentaneamente la prima e sul 30-30 si presenta a rete seguendo un buon attacco in slice, ma arrivato al dunque sbaglia una facile volée di rovescio concedendo palla break. Qui viene fuori il carattere del sudafricano che tira due ace a pizzicare la parte esterna della riga. Il sudafricano continua a fare la partita e fisiologicamente si concede qualche errore: sbatte fuori un rovescio facile, ma il giapponese non capitalizza e dopo aver messo in rete due rovesci, l’ultimo dei quali in slice e addirittura in manovra, cede il set per 6-3. Ottimo Anderson che ha sempre messo pressione al giapponese impedendogli di entrare in partita.

Secondo set senza sussulti fino a quinto gioco, quando Nishikori inizia ad impostare bene il suo gioco e sale 3-2. Anderson non si scompone al servizio e impatta sul tre pari. Al settimo gioco però Nishikori lascia accomodare in rete un altro comodo slice e si ritrova sotto di due quindici: il giapponese sente il baratro vicino e anticipa bene con dritto, rimettendo la testa avanti. Il giapponese adesso è più lucido nello scambio ma non riesce a concretizzare. Il problema del giapponese però è anche il servizio, che gli procura pochi punti agevoli. ‘Nishi’ va ancora sotto e deve rischiare molto con un dritto giocato all’incrocio che gli vale il 15.30; un istante più tardi è un nastro marcatamente sudafricano a consegnare ad Anderson a pericolosissima palla break. Seconda di servizio per il giapponese che chiama a rete l’avversario e  lo passa dopo una volée non efficacissima di Anderson.

EPILOGO – Si rispettano i servizi fino al tie-break con Anderson che saggiamente non smette di essere propositivo, in attesa che arrivi l’occasione giusta. Che arriva subito: inizia il giapponese ed è subito mini-break con il sudafricano in gran pressione. Anderson sfrutta servizio e dritto per firmare il 3-0. Nishikori si sblocca con un bel punto in cui finalmente riesce a gestire bene la transizione da difesa ad attacco, ma oggi il servizio del sudafricano è una miniera: con un altro ace millimetrico sale 5 a 2. Poco dopo ancora il sudafricano si fa aggressivo in risposta, con tutto il conforto che il punteggio può concedergli, si assicura tre match point e converte il primo con un ace. Il servizio, il suo colpo d’elezione che oggi gli ha fatto vincere nove punti su dieci con la prima, gli permette di conquistare in un sol colpo due città: Vienna, di cui diventa campione, e Londra, dove sarà sicuramente presente tra meno di un mese per disputare le prime ATP Finals della sua carriera assieme a Federer, Nadal, Djokovic e Zverev. 

Kevin Anderson – Vienna 2018 (via Facebook, @ErsteBankOpen)

Un posto sarebbe garantito anche per Juan Martin del Potro, che sta tentando un recupero miracoloso ma difficilmente sarà della partita. Dando per certo il forfait dell’argentino, scatterebbe la qualificazione matematica anche per Marin Cilic: rimarrebbero così soltanto due posti disponibili, e a contenderseli saranno Thiem, Nishikori e Isner sotto il tetto di Bercy.

Alla cerimonia di consegna del trofeo, il giapponese si è congratulato con Anderson per l’ottimo tennis espresso durante la settimana. Anderson invece ha confermato le impressioni dopo il match con Verdasco “dovevo restare tranquillo, ho giocato il mio tennis senza lasciare il comando a Kei. Sono molto felice del titolo, ma non voglio accontentarmi, voglio fare bene anche a Londra in Novembre”

Risultato:

[2] K. Anderson b. [5] K. Nishikori 6-3 7-6(3)

Il tabellone completo
La Race to London aggiornata

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