Bercy: Federer non brilla, ma niente en plein per Fognini

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Bercy: Federer non brilla, ma niente en plein per Fognini

PARIGI – Nessuna sorpresa dall’incontro clou. Continuano i problemi dello svizzero con la prima di servizio, però Fabio non ne approfitta quando dovrebbe e conclude una grande stagione con la sconfitta. Lo scalpo dell’ultimo Fab Four continua a mancargli

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da Parigi

Djokovic lo aveva battuto nelle qualificazioni a Roma, oltre dieci anni fa. Murray e Nadal invece in tempi più recenti, addirittura due e tre volte a testa. A Fabio Fognini, per completare il quartetto di Fab Four sconfitti in carriera, mancava soltanto lo scalpo di Roger Federer. La volta buona, se ci sarà, non è quella del Rolex Paris Masters di Bercy: lo svizzero si impone 6-4 6-3 in un’ora e un quarto, senza brillare ma senza neppure trovarsi mai in situazioni di pericolo.

Nella cornice del Court Central dell’AccorHotels Arena Fognini chiude la miglior stagione della sua carriera con una prestazione tutto sommato positiva, nella quale però i guizzi, la tenacia e i grandi colpi sono distribuiti ovunque tranne che nei punti cruciali. Le occasioni concesse da Federer sono tante, perché la prima di servizio continua a latitare come già la scorsa settimana a Basilea: la pericolosità delle due seconde palle però non è paragonabile, e su una superficie veloce, in condizioni indoor, la differenza ha il suo grande peso. A Fabio va il merito di aver recuperato un break di svantaggio nel primo set e di essersi creato tre palle per fare lo stesso nel secondo, giocando con tenacia in difesa e adattandosi bene con gli attacchi sotto rete. La gestione dei momenti di pericolo da parte di Roger però è storicamente buona, almeno negli incontri in cui è favorito, e anche stavolta lui non si è smentito.

 

“Ho servito meglio nelle situazioni importanti” ha detto Federer subito dopo l’incontro. I numeri dicono 50% di prime in campo per lui, con le quali però ha vinto l’81% dei punti. Le percentuali sono però cresciute nel finale, quando lo svizzero ha accelerato vedendo il traguardo e Fabio, stanco e senza la necessità immediata di ottenere punti, ha invece giocato un ultimo game frettoloso, concludendo con un doppio fallo. L’altra situazione subito evidenziata da Federer nel post-gara: “era un terzo turno, ma per entrambi era come se fosse il primo”. È vero, perché la combinazione dei bye e dei forfait di Raonic e Fucsovics aveva fatto arrivare sia l’uno sia l’altro agli ottavi di finale senza un minuto di match play (eccetto l’incontro di doppio perso da Fognini in coppia con Dimitrov). Probabilmente anche questo ha dato una piccola mano a Federer, che aveva più che altro bisogno di riposare dopo il titolo vinto in casa.

Qualcuno storcerà il naso, ma parlando di questa partita i “se” ci possono stare: in un momento differente della stagione, su una superficie più lenta, le chance di Fognini di diventare il secondo italiano in attività con una vittoria su Federer sarebbero state maggiori. Quella di Seppi agli Australian Open del 2015 rimane invece per ora l’unica di un tennista tricolore sul venti volte campione Slam. C’è da dire che però l’altoatesino ha avuto quattordici incroci per provarci, molto più degli appena quattro di Fabio, che peraltro ha dovuto sempre affrontare lo svizzero sul duro o sull’erba. Il numero uno azzurro ci potrà riprovare la prossima stagione, quando ripartirà la caccia alla top 10 (il nuovo best ranking invece potrebbe arrivare già lunedì: basterà che Karen Khachanov non raggiunga la finale). Una programmazione differente potrebbe servire allo scopo, perché i grandi tornei in cui non difende nulla sono davvero molti.

Il 2018 di Federer è invece ancora tutt’altro che pronto per gli archivi. Nei quarti di finale di Bercy, contro un potenziale avversario alle ATP Finals come Kei Nishikori, il numero tre del mondo cercherà di sistemare ciò che non va nel suo tennis proprio in vista dell’evento di Londra. A trentasette anni compiuti potrebbe essere la sua ultima grande occasione per portarlo a casa. Poi certo, se con l’occasione dovesse anche sollevare il centesimo titolo in carriera, non crediamo si lamenterebbe troppo…

Risultati:

[16] J. Sock b. [LL] M. Jaziri 6-0 6-4
[6] D. Thiem b. [11] B. Coric 6-7(3) 6-2 7-5
[4] A. Zverev b. [15] D. Schwartzman 6-4 6-2
K. Khachanov b. [8] J. Isner 6-4 6-7(9) 7-6(8)
[10] K. Nishikori b. [7] K. Anderson 6-4 6-4
[3] R. Federer b. [13] F. Fognini 6-4 6-3
[5] M. Cilic b. [9] G. Dimitrov 7-6(5) 6-4
[1] N. Djokovic b. D. Dzumhur 6-1 2-1 rit.

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Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”

Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

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Rafael Nadal - ATP Barcellona 2021 (courtesy of Barcelona Open Banc Sabadell)

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.

Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più:Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”.  Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.

E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.

 

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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer

A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

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Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.

Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.

La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.

 

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ATP Miami, Arnaldi e Bellucci si fermano al primo turno delle qualificazioni

Entrambi gli azzurri eliminati nel primo turno di qualificazione al Masters 1000 di Miami

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Conto alla rovescia cominciato per l’inizio del Miami Open 2023. Il secondo Master1000 ravvicinato del mese di marzo sta per prendere il via. Campi che cominciano a riempirsi di spettatori e gare di qualificazioni che scaldano l’attesa.

Brutte notizie per il tennis azzurro: il percorso di qualificazione al tabellone principale rimane privo di italiani. Matteo Arnaldi è sconfitto in tre set da Lukas Klein 6-4, 4-6, 6-4 in 2ore e 20′ di partita. Malgrado i favori del pronostico, l’italiano non è stato cinico nei momenti decisivi della gara. Statistiche similari per entrambi al servizio e differenza fatta davvero in pochi punti. Arnaldi aveva cominciato male la gara, con lo slovacco avanti 5-1 nel primo set. Recuperati entrambi i break con un 12-2 di parziale, il ligure va a servire per restare nel set ma non riesce ad arrivare a palla game e alla sesta palla set in favore del suo avversario cede servizio e parziale. Anche l’inizio del secondo set è negativo per Arnaldi che si ritrova sotto 2-0. Il ligure è bravo a recuperare e a conquistare il secondo set in 45′. Nel terzo set, lo slovacco reagisce e sale 3-0. Arnaldi non si scompone e ottiene il controbreak nel settimo gioco. Ancora una volta il decimo gioco gli è avverso: non riesce a gestire la pressione e al secondo matchpoint va ko. Al secondo turno lo slovacco incontrerà l’americano Eubanks.

Niente da fare anche per Mattia Bellucci: perde nettamente contro Zhizhen Zhang 6-1, 6-3 in 1ora e 13′. Il cinese che ha ottenuto l’80% di punti con la prima di servizio, il 63% con la seconda. Spesso in difficoltà sul suo servizio non è riuscito a entrare in partita.

 

Tutto secondo pronostico i risultati dagli altri campi. La testa di serie n. 1. Nuno Borges batte con un doppio 6-4 Steve Johnson. Regala spettacolo Benoit Paire che batte Gijs Brouwer 6-4, 6-4. Il francese, sostenuto dal pubblico americano, sfrutta la wild card ricevuta e vince nettamente contro l’olandese. Adesso per lui l’ostacolo Thanasi Kokkinakis, reduce dal doppio 6-3 su Collarini: c’è da attendersi una gara molto spettacolare, in cui le percentuali del servizio potrebbero risultare decisive.

Vita facile per Garin che batte Uchida con un doppio 6-4 e ora attende il connazionale Tabilo per la gara di secondo turno. Quest’ultimo ha eliminato in tre set Shevchenko, reduce dalla vittoria su Berrettini a Phoenix. Niente da fare per Basilashvili che continua il suo 2023 horror: vince Meligeni Alves in tre set, 6-4, 1-6, 6-1. In rimonta, il russo Safiullin riesce ad avere la meglio sull’americano Moreno De Alboran. Bene gli australiani Thompson e O’Connell, il primo batte Olivo 6-2, 6-1, il secondo vince 7-6(4), 6-4 sul tedesco Hanfmann.

Tre tie break nella gara più combattuta di questo primo turno di qualificazioni regalano il passaggio del turno
Kovacevic che elimina il tedesco Marterer. Nel set decisivo, il n. 144 recupera un break di svantaggio, annulla quattro match point, ma perde il tie-break 7-0.

Rischia grosso, invece, Jan Lennard Struff contro il n. 784 del mondo. Learner Tien vince il primo set e costringe il tedesco a una gara di sofferenza per passare il turno. Contro il n. 426 soffre Altmaier: Damm lotta ma non riesce a passare il turno.

Nel derby australiano Vukic batte Duckworth 6-1, 7-5. Albot batte Ymer in tre set, mentre il corato Gojo supera in tre set combattutissimi Holt: finisce 6-7(4), 6-7(5), 6-7(3).

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