Mondo Challenger: i sorrisi di Ymer e Humbert per salutare il 2018

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Mondo Challenger: i sorrisi di Ymer e Humbert per salutare il 2018

Dopo quella del grande tennis, si conclude anche la stagione dei tornei minori. L’Italia manca il titolo ad Andria, battuto Filippo Baldi nell’ultimo incontro dell’anno

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Come ogni anno, la grande chiusura della stagione di tennis maschile è coincisa con la finale di Coppa Davis. Qualche ora dopo ha sciolto le righe anche il circuito Challenger, che dopo 159 tornei e quasi 5000 incontri va a riposo per un mesetto prima di ripartire, completamente rinnovato, a ridosso di capodanno. Così come per la povera insalatiera, anche per il tour “b” della ATP il 2019 sarà un anno di grandi cambiamenti: categorie ben definite, tabelloni più ampi, montepremi più ricchi, meno giorni di gare e ospitalità obbligatoria serviranno a rendere più professionale il circuito e a distanziarlo da quello ITF, anch’esso rimodernato.

L’Italia, una delle nazioni più prolifiche di eventi Challenger, non è però riuscita a concludere il 2018 con un titolo casalingo. Nonostante tredici azzurri in tabellone, all’Andria e Castel del Monte Challenger (43.000€ più ospitalità) si è imposto un francese: Ugo Humbert ha reso onore alla propria testa di serie numero uno, sconfiggendo in finale Filippo Baldi con il punteggio di 6-4 7-6 a conclusione di una settimana al limite della perfezione. Il classe 1998 di Metz, primo escluso dal cutoff delle ultime Next Gen ATP Finals, non ha perso neppure un set sul PlayIt del Palasport pugliese, arrivando addirittura a concedere appena dieci punti sul proprio servizio (meno di uno per game) nel match decisivo. È la degna conclusione dell’anno nel quale si è lanciato a razzo tra i top 100: questa mattina potrà festeggiare l’inizio della off season con il best ranking di numero 84. Si tratta di un balzo in avanti di quasi trecento posizioni rispetto a quella dalla quale Humbert si era approcciato a gennaio a una stagione che gli ha portato i primi tre titoli in carriera a Segovia, Ortisei e Andria, oltre a tre finali. L’accelerata post-US Open gli consentirà di ammortizzare la scadenza dei punti ottenuti nei tornei Futures, che da gennaio perderanno validità, iniziando a manifestarsi con maggiore continuità a livello ATP.

Oltre a Humbert, si è regalato la gioia di poter chiudere il proprio 2018 con una vittoria anche Elias Ymer, il più maturo dei due fratelli svedesi di origini etiopi. Anch’egli protagonista di uno splendido autunno, il ventiduenne ha conquistato sul cemento del KPIT – MSLTA Challenger di Pune (50.000$ più ospitalità) il suo sesto titolo Challenger in altrettante finali, vinte peraltro tutte in due set. Il suo viaggio in India ha interrotto con un 6-2 7-5 in finale la striscia positiva di Prajnesh Gunneswaran, padrone di casa e probabilissimo avversario del team Italia di Coppa Davis nelle qualificazioni di febbraio a Calcutta (sull’erba). In un tempo precedente alla brandizzazione della Next Generation la ATP aveva puntato forte su Ymer, capace di qualificarsi per tutte le prove del Grande Slam nel 2015, dedicandogli spazio, attenzione e wild card. Dopo una girandola di celebrità in panchina come Magnus Norman, Galo Blanco e l’ultimo grande svedese Robin Soderling, il ragazzo non è però ancora riuscito a centrare l’ingresso tra i primi 100 della classifica mondiale. Concluderà la stagione alla posizione 116, ormai fuori età per il circolo dei giovani ma con l’obbligo di rispettare, nel prossimo futuro, almeno qualcuna delle promesse fatte dal suo tennis negli scorsi anni.

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