Super-Andreescu batte anche Venus. Sabalenka, vendetta su una Sharapova zoppa

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Super-Andreescu batte anche Venus. Sabalenka, vendetta su una Sharapova zoppa

La giovane canadese non scende dalla nuvola e raggiunge la sua prima semifinale. A Brisbane è la giornata di una grande Vekic, che sfiderà Pliskova. Vendetta ‘monca’ per Aryna

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BRISBANE

Due soli incontri nel venerdì del Brisbane International, unico torneo di categoria WTA Premier della settimana, che delineano la semifinale della parte superiore di tabellone (nell’altra si affronteranno le vincitrici della giornata di ieri, Naomi Osaka e Lesia Tsurenko). Vekic ha steso Aljaksandra Sasnovich in appena 57 minuti, lasciandole la miseria di due game a metà del primo set prima di scappare da sola verso la vittoria. Una prestazione sontuosa e senza sbavature, peraltro contro una giocatrice che, pur mostrando qualche titubanza di troppo, era riuscita a eliminare la campionessa in carica Elina Svitolina.

Il risultato vale a Vekic non solo un posto tra le ultime quattro nel Queensland, ma soprattutto la certezza di una testa di serie agli Australian Open: è il giusto coronamento per una crescita costante che dura ormai da oltre un anno e mezzo. Per migliorare ulteriormente la propria situazione, la ventiduenne croata potrebbe sperare in un nuovo calo di tensione di Karolina Pliskova, quinta testa di serie emersa vincitrice sulla padroncina di casa Ajla Tomljanovic con il punteggio da montagne russe di 6-1 1-6 6-1.È stata una partita strana” ha commentato la ceca, “l’inizio di ogni set è sempre stato decisivo“.

Risultati:

D. Vekic b. A. Sasnovich 6-2 6-0
[5] K. Pliskova b. A. Tomljanovic 6-1 1-6 6-1

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AUCKLAND

Al lato opposto del mondo rispetto a noi e al nostro fuso orario, ancor più a sud-est dell’Australia, c’è la Nuova Zelanda. E più nuova di così non potrebbe essere, visto che il risultato del giorno, per il secondo giorno consecutivo, arriva da una ragazza del 2000: Bianca Andreescu, canadese di origini romene e numero 152 WTA all’inizio della settimana, si è presa la semifinale dell’ASB Classic di Auckland battendo Venus Williams in un match memorabile (non solo per lei), centocinquanta minuti di grande tennis neppure ventiquattr’ore dopo aver sconfitto un’altra ex numero uno e campionessa Slam come Caroline Wozniacki.

Nata vent’anni meno un giorno dopo Venus, che a quell’epoca già faceva faville sul circuito, Andreescu è riuscita in una di quelle vere imprese da teenager che non si vedono così di frequente nel circuito femminile. Ha dovuto metterci grinta e ritrovare la calma, soprattutto, perché, dopo averle recuperato per due volte un break nel primo set, la maggiore delle sorelle Williams ha dominato il tie-break e si è portata in vantaggio, strappandole anche il primo game del secondo parziale. Da lì in poi però Andreescu ha fiammeggiato, mettendo in fila undici game consecutivi prima di tremare appena il giusto per ridare pathos all’incontro.

Venus è apparsa stanca già dalle fasi centrali di partita, però dopo due risultati del genere non c’è da fare altro che applaudire l’impresa della sua giovanissima avversaria che adesso affronterà in semifinale Hsieh. Nella metà opposta di tabellone invece resiste la campionessa uscente Julia Goerges, che ha dovuto però faticare e andare a un passo (anzi, a un punto) dall’eliminazione contro una delle migliori Eugenie Bouchard degli ultimi anni. La canadese ha gestito bene il forte vento, ha strappato il primo set grazie a un break ottenuto con un bel passante in corsa e ha persino avuto match point nel set decisivo, perso poi al tie-break con un punto finale di altissimo livello.

In una delle tre partite (su quattro) lunghe oltre due ore, Goerges ha confermato il suo amore per Auckland e la sua voglia di rimanerci il più a lungo possibile. In semifinale troverà Viktoria Kuzmova, vincitrice di uno “young match” contro la duemilauno Amanda Anisimova. La giovanissima statunitense si è sciolta proprio nell’ultimo game di un match equilibrato, spaventatissima in un turno di battuta nel quale conduceva per 40-0 e si è ritrovata ad attendere quasi venti secondi per ritrovare la calma necessaria a mettere in campo una seconda di servizio. I colpi ci sono, in ogni caso; la maturità invece arriva per ognuno in un momento diverso.

Risultati

V. Kuzmova b. [WC] A. Anisimova 6-3 2-6 6-4
[2] J. Goerges b. E. Bouchard 3-6 6-3 7-6(6)
[Q] B. Andreescu vs [6] V. Williams 6-7(1) 6-1 6-3
[3] S. Hsieh b. S. Sorribes Tormo 6-3 6-2

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SHENZHEN

Dopo la pioggia battente che aveva rovinato la giornata precedente si è tornati a giocare allo Shenzhen Open, lontani dall’Australia ma non dalle storie interessanti. Il match di cartello era senza dubbio quello tra Aryna Sabalenka e Maria Sharapova. La russa sperava di recuperare il suo feeling con l’Oriente per ripartire, dato che in Giappone vinse il suo primo titolo WTA nel 2003 e proprio in Cina il suo finora unico titolo post Meldonium-gate, a Tianjin nel 2017, in una tiratissima finale proprio contro Sabalenka. È andata all’opposto: un infortunio alla coscia sinistra la ha costretta ad alzare bandiera bianca a punteggio ormai compromesso.

Si è trattata della sesta sconfitta per ritiro in carriera per Sharapova (curiosamente anche qui c’è di mezzo l’Asia, scenario di ben cinque di questi sfortunati incontri). In conferenza stampa Masha si è mostrata comunque sorridente: “La stagione è ancora lunghissima, devo mantenere un atteggiamento positivo“. Sorride ancor di più Sabalenka, ora ad appena 220 punti dall’ingresso in top 10. La vittoria all’International cinese non basterebbe comunque ma l’impressione è che l’ingresso tra le prime dieci sia ormai questione di settimane, anche perché gli Australian Open possono soltanto portarle guadagni (lo scorso anno venne eliminata al primo turno).

Sabalenka affronterà in semifinale la numero 70 WTA Yafan Wang, brava a sfruttare il fattore campo per ribaltare il suo incontro con Monica Niculescu. La vera rimonta della giornata è però quella di Vera Zvonareva, che ha ribaltato il parziale pre-sospensione del giovedì, nel quale si trovava sotto di un set contro Veronika Kudermetova. Dopo aver strappato il primo parziale della giornata per 7-5, Zvonareva ha chiuso al sesto match point di un game interminabile sfinendo un’avversaria stanca (il suo torneo era iniziato dalle qualificazioni, addirittura tre giorni prima di Capodanno) e allenata dal suo ex coach Sergey Demekhin.

Per mamma Vera è una giornata potenzialmente storica: i punti di questa semifinale la proiettano di nuovo tra le prime 100 giocatrici del mondo, al numero 95, per la prima volta dal gennaio del 2013. Da allora, è dovuta ripartire due volte da zero. Per ritrovare una finale WTA che le manca addirittura dall’ottobre del 2011, a Tokyo, la trentaquattrenne di Mosca dovrà superare nella giornata di sabato Alison Riske, che a Shenzhen ha già raggiunto due volte la finale, nel 2016 e nel 2017. Quella della ragazza di Pittsburgh è un’altra storia “a Est”: a Tianjin, cinque stagioni fa conquistò il primo e finora unico titolo della sua carriera.

Risultati

[1] A. Sabalenka b. [5] M. Sharapova 6-1 4-2 rit.
A. Riske b. S. Cirstea 7-5 6-1
[WC] V. Zvonareva b. [Q] V. Kudermetova 4-6 7-5 6-3
Y. Wang b. [Q] M. Niculescu 2-6 7-6(4) 6-1

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