Australian Open: Serena è la vera numero 1, ma Halep merita applausi

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Australian Open: Serena è la vera numero 1, ma Halep merita applausi

Williams e Halep danno vita ad un match entusiasmante, non tradendo le attese della vigilia. Alla fine la spunta l’americana in tre set

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Doveva essere una sorta di finale anticipata la sfida tra Serena Williams, 23 volte campionessa Slam e 7 volte vincitrice degli Australian Open e Simona Halep, attuale n.1 del ranking WTA. E non ha per nulla tradito le attese da ogni punto di vista. Un’ora e tre quarti di tennis di altissima qualità e intensità, per la gioia del pubblico degli Australian Open, che con il biglietto degli ottavi di finale si è visto una partita davvero di lusso. Alla fine, come in otto delle nove occasioni precedenti, a spuntarla è stata Serena con lo score di 6-1 4-6 6-4. Come se ce ne fosse bisogno, la fuoriclasse statunitense ha ribadito di essere lei la vera n.1 al mondo. Grazie a questo importante e sofferto successo, Williams approda per la 13esima volta ai quarti di finale a Melbourne, dove affronterà Karolina Pliskova. Tuttavia Halep ha fatto vedere una volta di più le ragioni per le quali è lei attualmente al vertice della classifica: un carattere indomito, grandi qualità atletiche e colpi estremamente efficaci. Il problema alla schiena insomma pare essere alle spalle, fortunatamente per lei e per il circuito femminile.

A iniziare il match col piede giusto è Halep. Sfruttando ancora una Serena in fase di rodaggio alla battuta, la rumena ottiene il break nel gioco d’apertura. Ma il suo vantaggio dura ben poco. La pantera nera comincia ad avventarsi su tutte le fin troppo lente e fin troppo frequenti seconde di servizio che le capitano a tiro. Con una risposta di dritto vincente si riporta in parità. Poi sul 2 a 1 in suo favore, ottiene un altro break. Halep è completamente inerme di fronte alla potenza di fuoco di Williams che riesce a colpire praticamente sempre da ferma. E alla battuta è come al solito inattaccabile. Con l’ennesima bordata in ribattuta su un servizio a 126 chilometri orari, la fuoriclasse americana si porta sul 5 a 1. Nel game successivo, con un ace, Serena archivia in 20 minuti un primo set letteralmente dominato. La n.1 del ranking va invece a riposo senza aver ancora vinto un punto sulla seconda palla di servizio.

Il secondo set comincia dove era finito il primo. La pantera nera continua a graffiare la sua preda. Dopo aver tenuto il primo turno di battuta del suo match, Halep è infatti costretta a cedere di nuovo, vittima ancora della sua debolezza su questo fondamentale. Serena gioca ormai rilassata, mettendo a segno vincenti a raffica, anche da posizioni piuttosto scomode. La partita sembra ampiamente indirizzata sui suoi binari. La 27enne di Costanza però ha ancora qualcosa da dire. Reagisce immediatamente al break subito, strappando a sua volta la battuta a Serena e riportandosi in parità sul 2 a 2. Halep improvvisamente acquista convinzione ed entra in partita. Gli scambi si allungano, Serena si muove di più sul campo e, inevitabilmente, commette più errori. Williams tuttavia è ancora molto solida alla battuta. Tuttavia, avanti 5 a 4, la campionessa in carica del Roland Garros riesce ad essere incisiva anche sul turno di risposta e, con uno splendido rovescio vincente lungolinea, si guadagna il set point. Sotto pressione, Serena manda lungo il suo di rovescio, regalando in 37 minuti il parziale all’avversaria che nel frattempo è salita molto nelle statistiche alla battuta (76% di prime in campo con un efficacia del 79%) e ha minimizzato gli errori (solo 2 nel set).

Simona Halep – Australian Open 2019 (foto via Twitter, @AustralianOpen)

La partita ha completamente cambiato faccia. Ed è bella e avvincente. Le giocatrici si spendono in una lotta senza quartiere fatta di scambi sempre più lunghi, che terminano con dei colpi vincenti o da errori di stanchezza più che di imprecisione. Anche i giochi si sono fatti più combattuti coni i primi due del terzo set che si dirimono ai vantaggi. Questo tipo di tennis e intensità, sulla carta avvantaggiano la ben più giovane Halep. Non a caso è ormai la rumena a dettare il ritmo da fondocampo mentre Serena è costretta a rincorrere la palla con la tenacia che l’ha resa leggendaria. Avanti 3 a 2, Halep riesce a procurarsi una palla break che potrebbe segnare la svolta. Serena annulla con una prima vincente a cui segue un ruggito spaventoso. La n.1 del mondo spara un altro splendido vincente di dritto. Ma la minore delle sorelle Williams riesce comunque a salvarsi e portare a casa un gioco tanto bello quanto importante. Dopo il pericolo scampato, la 37enne di Saginaw passa al contrattacco e, su un errore di dritto dell’avversaria, ottiene il break. Williams conferma il vantaggio e Halep le mette a dosso la responsabilità di vincere il match sul suo servizio. Ma 23 Major non si vincono per caso e Serena porta a casa il parziale per 6-4 e l’incontro dopo un’ora e 47 minuti di tennis entusiasmante.

A dirlo sono anche le cifre con un saldo tra vincenti ed errori gratuiti molto positivo per entrambe le giocatrici: 44/31 per Serena, 24/12 per Simona. Doveva essere una finale anticipata e, quantomeno per qualità e intensità di gioco lo è stata. Ma il tennis femminile si gioca in due e, da ormai tanti anni a questa parte, vince quasi sempre Serena.

Risultato:

[16] S. Williams b. [1] S. Halep 6-1 4-6 6-4

Osaka rimonta e rimane la favorita. Pliskova perfetta
Il tabellone femminile

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