WTA San Pietroburgo: Bertens e Vekic a caccia di una prima volta

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WTA San Pietroburgo: Bertens e Vekic a caccia di una prima volta

L’olandese soffre solo un set con Sabalenka, la croata stende Zvonareva. Kiki vuole il primo titolo indoor, Donna deve legittimare l’ingresso in top 25

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La ventata di novità era partita da ben prima di Melbourne, e infatti lì non si è fermata. Appena una settimana dopo gli Australian Open, la finale del St. Petersburg Ladies Trophy del 2019 regalerà un’altra “prima volta” a una tra Kiki Bertens e Donna Vekic. L’olandese e la croata sono i simboli perfetti di quanto spesso la varietà simbolo del circuito WTA sia non frutto del caso, bensì di una crescita che dura nel tempo: per una si tratterebbe del primo titolo indoor; per l’altra il primo Premier in bacheca, a coronare l’ingresso in top 25.

KIKI NON SBAGLIA – A Bertens toccavano oneri e onori del match di cartello della giornata, quello contro Aryna Sabalenka, altra giocatrice in rapida ascesa, lei a velocità quasi supersonica. La nuova partenza in salita della bielorussa non ha illuso Bertens, che ha dovuto sudarsi il primo set fino in fondo: brava a non perdere terreno in risposta, si è poi affidata al contropiede in uscita dal servizio per sfruttare il limite della corporatura massiccia dell’avversaria nei cambi di direzione. Dopo uno scambio di palle break a metà del parziale – due a testa, con Sabalenka più in difficoltà nel salvarsi – il set ha raggiunto il tie-break, dove Bertens ha prevalso al terzo set point con uno splendido passante in corsa di dritto. L’allieva di Raemon Sluiter è stata capace di trasportare il “momentum” anche nel set successivo, con Sabalenka che, pur non rallentando con i colpi, è sembrata avere di colpo le idee meno chiare, finendo per incidere meno e sbagliare di più. La buona gestione dei momenti delicati, superati facendo il proprio gioco senza subire l’irruenza dell’avversaria, hanno portato Bertens a rispondere sul 5-2: venti punti e quattro match point più tardi, un dritto lungo le ha consegnato la finale.

DONNA CHE NON PERDONA –  L’impegno di Vekic era senza dubbio meno probante, specialmente in confronto a quello appena superato. Dopo aver lasciato appena cinque game a Petra Kvitova, comprensibilmente stanca per le cavalcate consecutive a Sydney e agli Australian Open, contro Vera Zvonareva era necessario soprattutto sapersi comportare da favorita, senza strafare né patire il ruolo. È riuscita a fare entrambe le cose, rimanendo centratissima per l’intero incontro: ipotecato il primo set con una serie di cinque giochi consecutivi, non si è mai adagiata sul vantaggio, giocando con le idee chiare e una maggior pulizia. “Non è stato facile come sembra dal punteggio” ha detto al termine dell’incontro, terminato con un doppio 6-2. Risposta un po’ diplomatica, perché dall’esterno è stata sempre lei a dominare: Zvonareva, spostata da un lato all’altro, si è limitata a rimandare indietro più palle possibili (aggravante per Daria Kasatkina, che contro di lei aveva rimediato la quarta sconfitta su quattro incontri stagionali). Quando Vekic ha detto “ho dovuto lavorare su ogni punto”, probabilmente, si riferiva più che altro a se stessa, come dimostra il gioioso sfogo di tensione dopo la volée con la quale ha chiuso l’incontro.

VERSO LA FINALE – Focus, tenacia e voglia di fare sempre un passo in più saranno le parole chiave della finale di San Pietroburgo. Sono le migliori per descrivere due giocatrici che hanno lavorato molto su loro stesse, superando sotto traccia le aspettative generali con i risultati dell’ultimo anno e più. Giovani ma non più esordienti – Vekic è del 1996, Bertens addirittura del 1991 – si sono prese con i loro sforzi un nuovo inizio. Da giocatrice legata unicamente alla terra battuta per l’intera prima fase di carriera, Bertens si è evoluta a sorpresa in una contendente valida per l’intera stagione. Testimone migliore è il ranking, che la vede stabile all’ottava posizione – questa settimana non salirebbe neppure in caso di vittoria – grazie anche a due titoli sul cemento e al quarto di finale a Wimbledon. Vekic, da parte sua, è riuscita a sganciarsi dall’immagine di “fidanzata di Stan Wawrinka” mettendo in fila prestazioni e vittorie di qualità, facendo capolino nelle fasi finali dei tornei ogni volta che ne aveva l’opportunità. L’esperienza e il bilancio nelle finali la riportano al ruolo di sfidante, con Bertens favorita. Ma con queste premesse sarà una finale da guardare con moltissima attenzione.

Risultati:

[2] K. Bertens b. [4] A. Sabalenka 7-6(5) 6-2
[8] D. Vekic b. [WC] V. Zvonareva 6-2 6-2

Il tabellone completo

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