Grande Berrettini a Sofia: eliminato Khachanov. Seppi invece si arrende

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Grande Berrettini a Sofia: eliminato Khachanov. Seppi invece si arrende

Berrettini rimonta il bombardiere russo sul suo stesso territorio, e alla fine la spunta al terzo set. Il cambio di superficie tradisce invece l’altoatesino, che esce presto dal torneo bulgaro

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dal nostro inviato a Sofia

SUPER-MATTEO – Vittoria di personalità per Matteo Berrettini, che dopo aver perso di un incollatura il primo set contro la testa di serie n.1 Karen Khachanov, si dimostra superiore alla lunga e la spunta dopo oltre due ore di gioco. L’italiano sfida con profitto il russo sul territorio dell’uno-due, il preferito da entrambi, e conferma le premesse della vigilia quando si era detto pronto a giocare alla pari contro un avversario che, da junior, gli aveva riservato soltanto delusioni. Questo però è il primo incontro nel tennis professionistico, e le cose andranno diversamente anche per un brillante accorgimento tattico studiato alla vigilia. Il back è una mia caratteristica che può essere utile contro i giocatori a cui piace giocare sempre la stessa palla e alla stessa altezza”, ci racconterà Matteo a fine partita. “Su questa superficie poi paga tanto, perché è molto veloce“.

Tra due giocatori alti in totale quasi quattro metri, ovviamente, ci si aspetta una partita dominata dai servizi e l’inizio non delude le attese: le prime viaggiano costantemente oltre i 200 km/h ma da fondo campo ma nello scambio da fondo, almeno all’inizio, Khachanov dimostra di averne di più sopratutto con il rovescio. Nel quarto game Berrettini dimentica in panchina la prima di servizio e cede a a zero la battuta. Khachanov si porta sul 5-2 ma l’italiano tiene sempre meglio gli scambi, cerca di variare col rovescio in back e di spostarsi costantemente appena può per spingere col dritto. Nel game successivo il russo va a servire per il set ma commette due doppi falli e con alcune risposte insidiose Matteo lo mette in difficoltà, raccogliendo il contro-break. È sufficiente per guadagnarsi il tie-break. Scambio di mini-break in avvio, poi solo servizi vincenti fino al 7-6 per il russo. Matteo gioca con la seconda e dopo uno scambio asfissiante manda lungo un dritto che gli costa il set. A risultare fondamentale sarà la reazione positiva a questa piccola batosta.

Matteo Berrettini – Sofia 2019 (foto Ivan Mrankov)

Dopo altri cinque game di dominio dei servizi, Matteo torna a manovrare d’intelligenza con il back e toglie la battuta a Khachanov, concludendo poi il set senza ulteriori tentennamenti. Il numero 11 del mondo appare visibilmente innervosito; forse non si aspettava tanta resistenza e rivolto verso il suo angolo lamenta la difficoltà nel controllare la palla. Nel terzo game commette due doppi falli, poi è bravo Berrettini a prendersi il break concludendo con un bel diagonale di dritto uno scambio molto lungo. Matteo si procura la palla per chiudere virtualmente i conti, ma Karen annulla servendosi di servizio e orgoglio. Nonostante il vantaggio, ora l’italiano deve fare i conti con un pizzico di stanchezza: d’altronde è costretto a correre più dell’avversario per spostarsi appena può e colpire con il dritto. Sul 4-3 è costretto a giocare una decina di punti e altrettanti scambi duri per non perdere il vantaggio. Al momento opportuno, l’allievo di Vincenzo Santopadre ritrova il prezioso ausilio del servizio e può finalmente salutare da vincitore il pubblico di Sofia. Affronterà ai quarti uno tra Copil e Verdasco, con la certezza di potersela giocare (almeno) alla pari con entrambi. “Non ho affrontato nessuno dei due. Verdasco è mancino, quindi potrebbe darmi qualche problema in risposta, e non c’è bisogno di ricordare cosa ha fatto in carriera. Copil qui ha fatto finale lo scorso anno e serve benissimo“.

MALE ANDREAS – Seppi perde la gara di solidità contro Marton Fucsovics. I due si erano incontrati due volte lo scorso anno, sempre su cemento outdoor, con una vittoria per parte: Seppi nella finale del challenger di Canberra, Fucsovics a Pechino. Oggi l’ungherese ha dimostrato di avere una marcia in più dal punto di vista fisico. Ad alti livelli tutti i tennisti vantano una condizione atletica invidiabile, ma anche tra loro Fucsovics si distingue per fisicità.

L’ungherese decide di far servire Seppi per primo, scelta inusuale in tornei indoor ma che paga subito. Andreas non sembra ancora entrato in partita e complice una prima che latita cede subito la battuta. Non va meglio nei giochi successivi, poiché Seppi non riesce a trovare le misure del campo e negli scambi asfissianti a cui Marton lo costringe spesso perde la cognizione del campo. La prima di servizio è ancora assente ingiustificata e in un quarto d’ora è subito sotto 0-4. Il primo turno di battuta difeso non è sufficiente a impensierire Fucsovics, che anzi lo costringe a giocare quattordici punti sul 5-1 per evitare un ingeneroso terzo break. Cambia poco, perché dopo mezz’ora il primo set si conclude con il risultato di 6-2,

Sembra che Seppi non abbia digerito il lungo viaggio e il cambio di superficie che il primo turno di Davis gli ha richiesto. Ma il tennis è lo sport del diavolo: nel secondo set Andreas ritrova la prima di servizio e con due grandi risposte strappa il servizio all’avversario nel secondo game, per poi allungare subito sul 3-0. Fucsovics non è pero quel tipo di giocatore che si abbandona a sentimenti negativi nei momenti difficili e, imperturbabile, continua a martellare Seppi sia col dritto che con il rovescio in attesa dell’occasione giusta. Nel quinto game si procura quattro palle break non consecutive: Andreas riesce a salvarne tre ma alla fine è costretto a capitolare. Sullo slancio l’ungherese tiene facilmente la sua battuta e poi strappa con apparente facilità quella dell’altoatesino per portarsi sul 4-3, ormai vicino alla conquista degli ottavi di finale. L’italiano sembra spacciato ma reagisce con orgoglio e un paio di belle risposte che, assieme a splendido rovescio lungo linea, gli valgono l’aggancio utile a prolungare la partita al tie-break.

Qui Seppi smarrisce di nuovo la prima palla di servizio mentre Fucsovics è implacabile quando serve e si aggiudica il gioco decisivo per 7-2 senza, in verità, correre mai grandi rischi. Vittoria piuttosto pulita dell’ungherese che sfiderà Maden agli ottavi, nello spicchio di tabellone presidiato da Bautista Agut. Negli altri incontri  facile vittoria di Verdasco; leggermente più complesse le pratiche di Kukushkin e Klizan, quest’ultimo costretto al terzo set da Basic.

Ivan Mrankov

Risultati:

M. Klizan b. M. Basic 6-0 3-6 6-2
M. Kukushkin b. L. Djere 7-6(6) 6-4
[6] F. Verdasco b. [Q] Lazarov 6-2 6-1
M. Fucsovics b. [8] A. Seppi 6-2 7-6(2)
[4] R. Bautista Agut b. M. Ebden 3-6 6-3 6-2
M. Berrettini b. [1] K. Khachanov 6-7(6) 6-3 6-4

Il tabellone completo

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