Sono passati quasi due anni da quando la carriera del giornalista sportivo Doug Adler ha subito una grave battuta d’arresto a causa di una frase mal-interpretata e giudicata razzista nei confronti di Venus Williams. Adesso, dopo un lungo processo, Adler sembra essere uscito dalla tempesta e la sua immagine in qualche modo è stata riabilitata.
La frase dalla quale scaturì lo scandalo è “putting the guerrilla effect on”, riferita al gioco dell’americana durante la sfida dell’Australian Open 2017 contro la svizzera Voegele; locuzione traducibile con “entrare in modalità guerriglia”, forse in riferimento a uno spot della Nike del 1995 con protagonisti Agassi e Sampras.
Tra il pubblico si diffuse però l’idea che l’uscita di Adler trasudasse razzismo, poiché in molti furono convinti di aver ascoltato la parola ‘gorilla’ invece che ‘guerrilla’. A seguito di numerose proteste, nel gennaio 2017 Adler venne quindi rimosso dal suo incarico di telecronista per ESPN e dopo qualche mese iniziò anche un processo. Adesso però, fa sapere il New York Post, le azioni legali si sono interrotte da entrambe le parti e come ha confermato lo stesso Adler (il quale durante questo periodo buio ha avuto anche problemi di salute) “non sto più perseguendo azioni legali contro ESPN. Mi è stato chiesto della mia denuncia e dei miei reclami per più di un anno e a questo punto credo che sia nel mio interesse andare avanti e concentrarmi sul futuro”, ha detto.
Questo spiacevole evento ha ancora una volta dimostrato fino a che punto possano incidere i sollevamenti popolari che si sviluppano a partire delle piattaforme web, e come troppo spesso si tenda ad attaccare l’operato di una persona senza avere una visione precisa dell’accaduto. Le accuse e il successivo provvedimento ai danni del giornalista si basarono infatti su un’interpretazione distorta di un audio piuttosto fraintendibile, rispetto al quale risulta parecchio difficile, oggi, credere che Adler abbia effettivamente pronunciato la parola ‘gorilla’. La replica di ESPN risulta essere molto stringata, ma si può comunque evincere l’intenzione di riappacificare i rapporti: “Abbiamo risolto amichevolmente la nostra disputa con Doug Adler” mentre il comunicato del giornalista 59enne si è conclusa con un raggiante: “Non vedo l’ora di lavorare con ESPN“. Giudicando i fatti con più oggettività e meno foga di assecondare gli istinti ‘forcaioli’ del pubblico, forse, al giornalista sarebbe stata risparmiata una trafila legale del tutto gratuita.