Venus Williams e il "gorilla effect": rimosso telecronista di ESPN

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Venus Williams e il “gorilla effect”: rimosso telecronista di ESPN

L’ex tennista Doug Adler è stato sollevato dall’incarico di commentatore per gli Australian Open per aver utilizzato un’espressione… rischiosa per definire la tattica di Venus. Lui dice di aver detto “guerriglia”, ma intanto è montata la polemica (eccessiva?)

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Senza voler per forza tirare in ballo President Trump, insediato alla Casa Bianca giusto venerdì, è evidente che gli Stati Uniti d’America vivano un momento storico particolare dal punto di vista delle dichiarazioni “fuori dalle righe”ricorderete lo scandalo dell’ex direttore di Indian Wells. Notizia delle ultime ore è che l’emittente sportiva ESPN ha rimosso Doug Adler, ex tennista dalla trascurabile carriera, dall’incarico di suo telecronista per gli Australian Open proprio per una analogia riguardante Venus Williams, presa molto male dagli ascoltatori.

Durante il match di secondo turno in cui Williams ha dominato Stefanie Voegele, Adler ha descritto come “gorilla effect” l’aggressività dell’americana sulle morbide seconde di servizio della svizzera. Fulmini e saette! Il popolo del web è insorto, apostrofando il poco accorto telecronista con parole delle quali “razzista” è la più lusinghiera. Ovviamente ESPN, che agli ascolt(ator)i ci tiene, ha temuto per la propria immagine: la sua pronta reazione è stata quella di sostituire il suo dipendente fino al termine del torneo – poi si vedrà – e di costringerlo a un comunicato di scuse. Nel quale tuttavia Adler prova anche a dare la propria verità: la parola utilizzata non sarebbe gorilla, bensì guerrilla (in italiano: guerriglia). La pronuncia dei due termini è pressoché identica in lingua inglese, quindi la certezza di cosa abbia detto per davvero non c’è. L’unica certezza è che lo scandalo è montato e che adesso a commentare i match di Melbourne c’è qualcun altro, anche se l’assenza di un licenziamento lascia intendere come neppure l’emittente sia convintissima di quanto accaduto.

Un minimo di riflessione però è d’obbligo, se non altro perché ognuno di questi casi costituisce un potenziale precedente. È vero che la più celebre (e vergognosa) delle analogie razziste è quella tra persone di colore e scimmie – come se non discendessimo poi tutti, bianchi neri e blu, dai simpatici primati – ma è anche vero che qui il paragone non è stato fatto con l’aspetto fisico di Venus Williams, bensì con il suo atteggiamento in campo. Quante volte, un po’ per efficacia e un po’ per mancanza di inventiva, si utilizzano nel racconto sportivo formule animalier quali “coraggioso come un leone”, “pesce fuor d’acqua”, “mette la testa sotto la sabbia come gli struzzi” e “tattica della pantera” (che per giunta è nera)? Nessuno si indigna, nessuno pensa male. Come nessuna folla avrebbe gridato allo scandalo se avesse sentito pronunciare “gorilla effect” dopo una risposta vincente di Raonic, questo è certo.

La scelta lessicale di Adler, come lui stesso ammette, è stata infelice. Ma è stata la scelta infelice di qualcuno che non sarebbe mai arrivato a lavorare per ESPN, se fosse così stolto da pensare di dare della scimmia in diretta nazionale a una delle tenniste più amate del mondo. Il razzismo, a volte, è nell’orecchio di chi ascolta. L’audio è questo qui sotto: voi cosa ci sentite?

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