Quattro vittorie lisce nella mattinata di Rotterdam, alla prima giornata “piena” di gare. L’unico a doversi sudare il suo due a zero è stato Milos Raonic, impegnato da Philipp Kohlschreiber per un’ora e tre quarti di tennis piacevole, segnata da un singolo break nel penultimo game. Il tedesco, come al solito non fortunatissimo con i tabelloni, ha tenuto testa con un tennis di ottima qualità e ha anche raggiunto set point nel lungo tie-break del primo parziale, terminato 10 punti a 8. Raonic lo ha però tempestato di ace, addirittura ventuno in due set, mostrandosi anche preciso e mobile nelle altre fasi di gioco. Agli ottavi di finale sarà dunque lui a sfidare Wawrinka, per la rivincita di uno dei migliori match dell’ultimo Australian Open maschile (terminato in quattro tie-break in favore del canadese). Al tedesco rimane la soddisfazione di aver messo a segno il punto più bello dell’incontro (e della giornata, e chissà anche della settimana.
A flick of magic from @Kohlscribbler in Rotterdam! ✨😮
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— Tennis TV (@TennisTV) February 12, 2019
Per il resto, un programma ante-meridiano tutto largamente secondo pronostico: Fernando Verdasco ha superato con agio Matthew Ebden, mentre Ernests Gulbis ha strapazzato Marius Copil nella sfida dei lucky loser con una delle sue prestazioni più efficaci dei suoi ultimi anni. Anche Denis Shapovalov, pur con qualche sbavatura di troppo, ha avuto la meglio di Franko Skugor nel minor numero di set possibili. Resta però la sensazione che il ragazzo del ’99 sia sempre lontano dal rendimento completo: nell’esordio all’Ahoy ha perso due volte il servizio contro un avversario al di fuori dei primi 350 del ranking, qualificatosi un po’ per merito e un po’ per miracolo. Gli servirà lavorare ancora a lungo per minimizzare gli sforzi e le preoccupazioni in partite che, per uno con le sue ambizioni, dovrebbero essere passeggiate.
‘Shapo’ avrà ora un impegno ben più probante contro Tomas Berdych che, in due set tirati, si è liberato di Gilles Simon, passando per la prima volta in vantaggio nei confronti diretti alla quindicesima sfida. Il ceco ha dovuto annullare un set point nel tie-break, mentre nella seconda partita si è fatto riprendere dal 4-0, salvo poi approfittare di un paio di gratuiti francesi per strappare nuovamente il servizio a Gilou e chiudere senza problemi al turno di battuta successivo.
Con una prestazione maiuscola, Gael Monfils ha superato in due set tiratissimi un David Goffin quasi tornato ai migliori livelli, ma che non è riuscito a sfruttare il 4-1 di vantaggio nel secondo parziale. Il match è stato assolutamente godibile e ha strappato continui applausi: “Ho cercato di essere il più aggressivo possibile” ha poi dichiarato il francese che, tuttavia, mette in mostra il solito atletismo al servizio delle capacità difensive ribaltando gli scambi “quasi vinti” da Goffin. ‘La Monf’, fresco semifinalista a Sofia, non ha fatto davvero mancare nulla al pubblico, compresi un bello spavento e alcuni minuti di rovescio a una mano, conseguenza delle ripercussioni sul polso sinistro di una brutta caduta nel corso del tie-break, con la caviglia che gli si è impuntata mentre girava attorno attorno alla palla per colpire di dritto, per cui è dovuto ricorrere all’intervento medico. Il prossimo turno contro Andreas Seppi promette altrettante emozioni.
In serata scendono in campo le prime due teste di serie. Il primo favorito Nishikori deve soffrire con il recente finalista di Montpellier, Herbert, entrato in tabellone grazie a uno Special Exempt. Il francese gioca il primo set sull’onda dell’entusiasmo, poi energie e lucidità vanno scemando fino a favorire la rimonta del giapponese che avrà il suo bel daffare al secondo turno contro Gulbis. La grande sorpresa di giornata arriva proprio in chiusura di programma per mano del ‘solito’ Tallon Griekspoor, che già lo scorso anno si era permesso di eliminare dal torneo Wawrinka. Il 22enne olandese che sfiora il metro e novanta, e il circuito maggiore lo assapora solo qui a casa grazie alla solita wild card riservata dagli organizzatori, rifila una discreta delusione alla seconda testa di serie Karen Khachanov.
Più che emergere le duecento (!) posizioni di differenza in classifica, a venire fuori è il carattere del semi-sconosciuto Griekspoor. Khachanov gioca una partita pigra ma non cattivissima: difende bene la prima di servizio ma ne mette in campo troppo poche, e si distrae troppo facilmente confidando di aver già archiviato la pratica con il 6-3 del primo set. L’olandese invece, nonostante il curriculum traballante – quella di dodici mesi fa contro Wawrinka era la sua unica vittoria a livello ATP – gira con furia attorno al dritto, specie per tirarlo inside-in, e dimostra che un tennista in buona giornata sa annullare dieci, cento, persino duecento posizioni di svantaggio.
Risultati:
[LL] E. Gulbis b. [LL] M. Copil 6-2 6-4
[4] M. Raonic b. P. Kohlschreiber 7-6(8) 7-5
[10] D. Shapovalov b. [Q] F. Skugor 7-5 6-3
F. Verdasco b. M. Ebden 7-5 6-4
T. Berdych b. [Q] G. Simon 7-6(6) 6-4
G. Monfils b. [8] D. Goffin 7-6(5) 7-5
[1] K. Nishikori b. [SE] P.H. Herbert 4-6 6-1 6-4
[WC] T. Griekspoor b. [2] K. Khachanov 3-6 6-3 6-2