La finale dell’Open 13 di Marsiglia non parlerà francese. Saranno infatti Stefanos Tsitsipas e Mikhail Kukushkin ha sfidarsi per portare a casa il trofeo. I due si sono imposti piuttosto nettamente in due set rispettivamente su David Goffin e Ugo Humbert, che ha comunque onorato al meglio la wild card offertagli dall’organizzazione. Curiosamente chiunque vincerà domani otterrà il secondo titolo ATP della carriera: Kukushkin ha infatti all’attivo il solo titolo di San Pietroburgo, conquistato nel lontano 2010, mentre risale all’ottobre scorso il primo e fin’ora unico alloro di Tsitsipas, centrato a Stoccolma.

La semifinale che non ti aspetti, sia per i nomi che per tipologia di gioco, se l’è aggiudicata Mikhail Kukushkin che ha spento in due set i giovani ardori di Ugo Humbert e si è qualificato per la sua quarta finale ATP (un solo titolo, a San Pietroburgo nel lontano 2010). Che sarebbe stato un match particolare lo si è visto fin dal primo gioco: quattordici minuti, due challenge sprecati da Kukushkin e il servizio a salvare Humbert sulle cinque palle break concesse. Nel terzo gioco, Kukushkin ha sprecato il terzo e ultimo challenge, ma si è consolato con il passante in corsa che gli ha regalato il break. Humbert non è riuscito a gestire le botte piatte di Kukushkin che schizzavano via quasi rasoterra, obbligandolo a colpire praticamente all’altezza delle caviglie. Da parte sua il francesino ha provato ad alzare la traiettoria col dritto mancino, fidandosi ingenuamente della generosità di una superficie che in realtà restituisce poco o niente. Su queste palle a mezza altezza Kukushkin si è sempre avventato senza problemi sia di dritto che di rovescio, lasciando poco scampo all’avversario. Il vero problema per Humbert però è stato il servizio del kazako, che non ha perso un singolo punto in tutto il set con la battuta a disposizione e dopo quarantacinque minuti ha intascato il primo parziale. Nel secondo set finalmente è arrivato il primo punto in risposta per Humbert, che però è comunque sempre apparso ben lontano dal trovare la soluzione del rebus. Solo nell’ottavo gioco, il francesino è finalmente riuscito a impensierire il servizio dell’avversario: un rovescio lungolinea prima e una serie di dritti ad angolo sempre più stretto poi, lo hanno proiettato infatti verso un insperato controbreak. La gioia, così come l’equilibrio, però è stata di breve durata, perché a Kukushkin sono bastati un paio di rovesci ben piazzati per rimettere subito il naso avanti. Il kazako ha poi tenuto a zero il successivo turno di servizio, centrando l’ingresso in finale, la prima dal 2015. 

Il kazako partirà sicuramente sfavorito contro Stefanos Tsitsipas che ha sudato solo un set contro David Goffin, prima di dilagare nel secondo. Le emozioni nel primo set si sono concentrate tutte nella parte finale. Per circa mezz’ora infatti, la monotonia di ritmo imposta dai servizi è stata spezzata solo da sporadiche soluzioni vincenti di rovescio. Poi, quasi d’improvviso, è arrivato il primo break dell’incontro, a favore di Goffin, seguito a ruota dal secondo frutto dell’immediata reazione di Tsitsipas. Il greco, messo in allerta dal rischio corso in precedenza, ha giocato un tiebreak praticamente perfetto, lasciando un solo punto al proprio avversario. L’eco del tiebreak appena concluso si è fatta sentire nelle battute iniziali del secondo parziale. Tsitsipas ha infatti ripreso là dove aveva lasciato e ha martellato senza sosta un Goffin sempre più in confusione. I due break consecutivi (tre prendendo in considerazione anche il primo set) messi a segno dal greco hanno scavato un solco incolmabile tra i due giocatori. Dopo appena un’ora e undici minuti di gioco, il giudice di sedia ha potuto proclamare il “game, set & match Tsitsipas“.

Risultati:
[1] S. Tsitsipas b. [3] D. Goffin 7-6(1) 6-2
M. Kukushkin b. [WC] U. Humbert 6-4 6-4

Il tabellone completo