dal nostro inviato a Dubai
Per fortuna non ci sono temperature molto alte in questi primi giorni del Dubai Duty Free Championships, ristorati anche da un leggero, quanto continuo vento. Una condizione piacevole per pubblico e addetti ai lavori, ma che piace decisamente meno ai giocatori, i quali sia lunedì che martedì si sono lamentati, dichiarando che impediva loro di esprimersi al meglio.
Venendo al racconto di quanto avvenuto all’ex circolo dell’Aviazione degli Emirati Arabi, va ricordato come la seconda giornata fosse molto intensa. Vedeva infatti programmati ben dieci incontri di singolare del tabellone principale: oltre a quello che ha purtroppo registrato la sconfitta di Berrettini, c’erano, tra le varie partite, gli attesi esordi di ben cinque teste di serie.
AVANTI IL PRIMO FAVORITO – Nessun problema di sorta ha avuto il numero 1 del seeding, Kei Nishikori. I giapponesi lo seguono dappertutto nel mondo e ne abbiamo incontrati tanti anche nel circolo che ospita il torneo, accorsi a sostenere il loro 29enne beniamino, all’esordio assoluto a Dubai. Dall’altra parte della rete, Kei incontrava Paire, un avversario che lo aveva già sconfitto in due occasioni sul cemento all’aperto. Nishikori conduceva piuttosto ampiamente il bilancio degli scontri diretti per 5-2, ma era ben conscio che il grande talento del coetaneo francese, 65 ATP, potesse riservargli dei problemi. Non è stato così. Programmato come secondo match del giorno sul centrale, il sesto giocatore al mondo nei primi game ha subito allungato: una volta annullate a Paire ben sei palle del contro-break nel quarto gioco, ha incamerato il primo set senza particolari problemi. Nel secondo parziale non c’è stata storia, con il francese ormai impigritosi per la brutta piega che aveva preso l’incontro: due volte Benoit si è fatto strappare il servizio. Nishikori, con il punteggio di 6-4 6-3, ha guadagnato l’accesso agli ottavi, dove domani affronterà , in apertura di programma, il polacco Hurkacz, 77 ATP, oggi vincitore in due set del suo primo turno contro il 19enne Moutet.
FUORI UN BRUTTO MEDVEDEV – Non sono comunque mancate le sorprese: nel primo pomeriggio la testa di serie numero 8, Daniil Medvedev ha ampiamente deluso pubblico e organizzatori, offrendo una prova molto dimessa contro Berankis, 113 ATP, sul quale si era imposto nel corso dell’unico precedente dello scorso ottobre a Mosca. Reduce dalla semifinale di Rotterdam (sconfitto dal poi vincitore Monfils) e dal titolo a Sofia, il russo poteva essere considerato uno dei più accreditati concorrenti alla conquista del titolo. Indolente e eccessivamente falloso, il 15 ATP si è ritrovato addirittura sotto 3-6 1-5 prima di tentare una troppo tardiva rimonta e cedere, in meno di un’ora e mezzo di partita, al 28enne lituano.
La giornata arride anche a due 33 enni ex top 10, Baghdatis e Berdych, entrambi finalisti qui a Dubai nel corso della loro carriera (il cipriota nel 2016, il ceco nel 2013 e nel 2014). Soffrono, perdono un set, ma entrambi domani saranno nuovamente in campo per la loro partita di ottavi. Baghdatis, sceso al 128 ATP, ha superato un’altra wild card, l’egiziano Safwat, 218 ATP, rimontandogli un set di svantaggio prima di aver la meglio col punteggio di 4-6 6-3 6-4. Berdych ha incontrato ancora più difficoltà: avrebbe dovuto in realtà giocare contro Bedene, ma lo sloveno in mattinata ha dato forfait per un infortunio alla gamba destra, lasciando spazio a Ivashka. Il lucky loser bielorusso, 98 ATP, ha dato serio filo da torcere al ceco, vincitore dopo ben due ore e mezza di lotta solo al tie break del terzo, quando ha trasformato il quarto match di fila a sua disposizione per portare a casa l’incontro col punteggio di 6-4 4-6 7-6(4).
Ma le sorprese, sebbene relativamente soprattutto al ranking dei due giocatori in questione, non si sono fermate all’eliminazione di Medvedev. Nella serata di Dubai, quando la temperatura scende di una manciata di gradi (il termometro sul centrale indica 20 gradi, ma, anche confrontandoci coi colleghi, la sensazione è che i tennisti giochino a temperature un po’ più basse di quelle “ufficiali”) Monfils elimina la seconda testa di serie della giornata, Marin Cilic. Il 32enne francese, reduce dieci giorni fa dalla vittoria a Rotterdam del titolo più prestigioso della sua ottima carriera di ex top 10 (assieme a quella del torneo di Washington nel 2016), ha confermato di stare vivendo uno dei momenti migliori della sua ormai lunga attività agonistica. Sebbene avesse vinto tutti e tre i precedenti scontri diretti, non partiva con i favori del pronostico contro il croato, che giocava per la quarta volta a Dubai, la prima dal 2010. Non è stato fortunato il ritorno in campo dopo gli Australian Open del 30enne croato, brekkato nel primo e nel nono gioco del primo set, così molle da non riuscire mai ad arrivare nemmeno ai vantaggi quando il francese era al servizio. Il secondo set dell’incontro è stato molto più equilibrato e intrigante, riuscendo anche ad accendere l’entusiasmo del pubblico locale, affascinato e divertito soprattutto dall’estro di Monfils, per il quale ha parteggiato anche nei momenti più caldi del parziale.
Il 23 ATP, smarrito il servizio nel quinto gioco, ha dato battaglia nel decimo game, il più bello e lungo della partita (quattordici punti): issandosi a ben tre palle break è riuscito a fare dare il meglio di sé al campione degli US Open 2014, che al terzo set point ha portato la partita al terzo. Un parziale, quest’ultimo, durato in pratica pochi minuti, quelli necessari a Monfils a fare esultare la compagna Svitolina, presente sulle tribune a sostenerlo. Cilic dopo la vittoria del secondo set non ne ha avuto più: non ha portato a casa nemmeno un game. La conquista dell’accesso agli ottavi da parte di Monfils entusiasma il pubblico del Centre Court, che ora pregusta la sfida con un altro giocatore molto amato qui, Baghdatis, contro il quale Gael conduce gli head to head per 3 a 2.
AVANTI IL NEXT GEN E L’EX NEXT GEN – Il programma sul centrale si è poi chiuso con l‘esordio nel torneo di Tsitsipas, l’anno scorso arrivato ai quarti a Dubai, un risultato col quale si fece notare al grande pubblico (mai era andato così avanti in un ATP 500). Grazie al piazzamento ottenuto dodici mesi fa (la 71° posizione del ranking), in quel momento il migliore della sua giovanissima carriera, il greco iniziò la sua cavalcata sino alle porte della top 10. Ora, appunto, è 11 ATP, grazie anche al successo della settimana scorsa a Marsiglia, secondo della carriera dopo Stoccolma. Non deve essere facile per nessuno giocare un match professionistico indoor e, quarantotto ore dopo, scendere di nuovo in campo, dopo un volo di 4000 km, in una fresca sera umida all’aperto su una superficie di gioco diversa dalla precedente. Tantomeno se dall’altra parte della rete hai un cliente sempre scomodo come Ebden, 47 ATP. Come era prevedibile, il greco ha avuto le sue difficoltà (anche, forse, a causa della forte musica proveniente dall’Irish pub all’interno del circolo, che rendeva difficile trovare la concentrazione).
Dopo aver vinto facilmente il primo set in 32 minuti, nel secondo, un break subito nel sesto gioco ha portato Tsitsipas a un pericoloso terzo set. E se le cose sembravano subito tranquillizzarsi per il 20enne greco con il break operato nel secondo gioco, l’immediato controbreak di Ebden rimetteva subito in equilibrio l’incontro. Il 31enne australiano scaricava però le batterie e iniziava a sbagliare maggiormente e muoversi con più lentezza in campo bastava la grande voglia di vincere di Stefanos a garantirgli il pass per gli ottavi, dove affronterà il bielorusso Gerasimov, 155 ATP, vincitore nel 2016 dell’unico confronto diretto col greco e capace oggi di eliminare Haase in due set. A fare compagnia alle difficoltà incontrate dal greco, ci sono le quasi tre ore passate in campo da Borna Coric per liberarsi di Vesely, lucky loser che ha sostituito il ben più temibile Kukushkin. Anche il ceco si è rivelato cliente molto ostico, tanto da costringere Coric a vincere l’ultimo quindici di giornata quando a Dubai era ormai notte (quasi) fonda.
Risultati:
D. Kudla b. M. Berrettini 2-6 7-5 7-5
[Q] E. Gerasimov b. R. Haase 7-6(2) 7-6(5)
[Q] R. Berankis b. [8] D. Medvedev 6-3 6-3
[1] K. Nishikori b. B. Paire 6-4 6-3
H. Hurkacz b. [Q] C. Moutet 6-3 7-5
[WC] M. Baghdatis b. [WC] M. Safwat 4-6 6-4 6-3
T. Berdych b. I. Ivashka 6-4 4-6 7-6(4)
G. Monfils b. [3] M. Cilic 6-3 4-6 6-0
[6] B. Coric b. [LL] J. Vesely 7-5 3-6 7-6(4)
[5] S. Tsitsipas b. M. Ebden 6-4 3-6 6-3
Il tabellone completo