Miami Open, alla scoperta dell’Hard Rock Stadium (fotoreportage)

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Miami Open, alla scoperta dell’Hard Rock Stadium (fotoreportage)

Il torneo si è trasferito in una fantastica location. Restano da migliorare alcuni aspetti organizzativi per il pubblico

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Un enorme Juventus Stadium, ecco a cosa può assomigliare l’Hard Rock Stadium arrivando dal centro di Miami quando si iniziano a vedere i quattro pilastri che si ergono sopra la copertura delle tribune. Una volta entrati nell’area parcheggi (che costano ben 40 dollari per l’intera giornata se non si può usufruire di particolari sconti) lo si può ammirare nel suo splendore e nella sua imponenza.

Hard Rock Stadium, vista dal parcheggio – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Negli USA le ultime leggi che riguardano i grandi eventi vietano al pubblico di portarsi gli zaini da casa: l’organizzazione però provvede a fornire a tutti delle borse trasparenti per portarsi cibo o ombrelli ed altri oggetti.

Chiosco che distribuisce borse trasparenti – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Il motivo che ha portato l’organizzazione ad abbandonare Crandon Park non senza accese critiche da parte dei nostalgici, è stato quello di fornire spazi più belli, ampi e maggiori servizi agli spettatori. È attraverso questo ammodernamento che si vuole ridurre il gap che separa questo torneo da Indian Wells, ormai considerato da molti il quinto Slam del circuito

Viale fiorito – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

L’offerta dei ristoranti è molto vasta: si va dalle tradizionali ‘Arepas’ alle ‘steak houses’ americane ed argentine, ovviamente non può mancare il ristorante italiano.

Ristorante italiano – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Per chi volesse spendere un po’ meno (al di sotto dei 10 dollari) la scelta non manca: dietro ai campi periferici è stata infatti organizzata un’area dove è possibile trovare street food da tutto il mondo.

Area Street food – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Non per tutti, i prezzi dei negozi di articoli per tennis e gadget del torneo: le palline usate (impossibile sapere durante quale partita) vengono vendute alla “modica” cifra di 12 dollari.

Palline torneo – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Un po’ come a Roma la visuale sui campi periferici è straordinaria anche se, essendo ricavati i campi da tribune metalliche è difficile resistere a lungo sotto il sole cocente. Nella prima serata di lunedì sul campo 1 la tribuna centrale era composta da soli tifosi italiani, arrivati per sostenere Marco Cecchinato, poi sconfitto da David Goffin.

Marco Cecchinato – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Migliore la situazione per quanto riguarda il Grandstand: al posto delle panchine di metallo tutti i posti hanno la poltroncina ed anche qui la visuale è spettacolare.

Kevin Anderson sul Grandstand – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Nella disposizione dei settori l’organizzazione non è stata impeccabile: i settori del campo venduti nelle prevendite erano opposti a quelli che in realtà si trovavano nello stadio, come risultato ognuno poteva sedersi dove voleva assiepando quindi la tribuna all’ombra e lasciando vuota quella al sole.

Tribuna ombra – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)
Tribuna sole – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Mai come quest’anno il maltempo ha condizionato le partite: qui anziché i teli ai quali siamo abituati a vedere in Europa, si preferisce asciugare i campi con dei ventilatori a motore.

Ventilatori a motore – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Altra pecca organizzativa quella relativa all’ingresso del pubblico per la sessione serale. Il tempo che intercorre tra la sessione pomeridiana e quella serale è brevissimo e si formano quindi lunghissime code per accedere alle tribune.

Coda per l’accesso alla sessione serale – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Il risultato è che, come si vede dalla foto, all’inizio della partita più della metà degli spettatori dovevano ancora entrare e la tribuna d’onore era mezza deserta, nonostante il match di cartello fosse tra Roger Federer e Kevin Anderson. Il colpo d’occhio del Centrale gremito avrebbe senz’altro dato un’altra impressione.

Vista Hard Rock Stadium – Miami Open 2019 (foto Francesco Monesi)

Francesco Monesi

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