Thiem conferma: "Con Bresnik è finita. Federer? Tra i favoriti a Parigi"

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Thiem conferma: “Con Bresnik è finita. Federer? Tra i favoriti a Parigi”

L’austriaco è tra i primi giocatori a parlare a Montecarlo, nel classico appuntamento con la stampa prima del torneo. “Bresnik rimarrà nel team, ma dal punto di vista del tennis direi che è finita”

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Dominic Thiem - Roland Garros 2018 (foto via twitter, @rolandgarros)
 

La terra è la tua superficie preferita, cosa ti aspetti quest’anno, visto che è difficile fare meglio di una finale al Roland Garros?
Ovviamente mi aspetto molto, come in ogni stagione sulla terra. Ma è incredibile, tornei 1000, uno Slam, un 500 e forse un 250, quindi solo tornei importanti, e in particolare qui il livello del tabellone è molto alto, e in generale direi che il livello del tennis maschile è molto alto, quindi credo che ognuno debba giocare al massimo già dal primo punto di ogni match, incluso me. È quello che proverò a fare, e spero che questa stagione su terra mi porti buoni risultati.

Che cambiamenti ha portato il cambio di coach?
Ho iniziato il rapporto con Nico a Rio e Buenos Aires, e poi ovviamente allenandomi con lui prima di Indian Wells ho poi vinto il titolo. Penso che il rapporto con lui sia ottimo e che possa aggiungere molti elementi al mio gioco, anche lui è cresciuto sulla terra ed era la sua superficie preferita. Quindi lavorando con lui mi aspetto grandi cose su questa superficie e in questo periodo dell’anno.

E con Bresnik è finita del tutto? O c’è ancora qualche tipo di collaborazione?
Beh lavoriamo insieme da 15 anni, quindi rimarrà nel mio team. Ma dal punto di vista del tennis direi che è finita.

Dominic, l’anno scorso hai raggiunto la finale a Parigi. Cosa hai imparato da quel match in particolare, e dall’esperienza di arrivare in finale?
Ho imparato molto. Innanzitutto, ho imparato che quando raggiungi la finale di uno Slam sono due lunghe settimane, perché sei sempre in tensione per tutto il torneo. Sarebbe meglio potersi rilassare un po’ tra i match, perché il torneo è lungo e alla fine affrontare l’avversario più importante è stata molto dura. Ma è stata anche una grande esperienza che mi ha mostrato cosa significhi giocare sul palcoscenico più importante in finale, e mi ha dato la motivazione per cercare di raggiungere questo risultato altre volte.

Sei stato frustrato dopo la finale? Nel primo set, credo sul 4-4 o 5-4 hai avuto delle possibilità. Hai lasciato il torneo con un po’ di frustrazione?
Alla fine ero molto frustrato, sono state due settimane molto lunghe e una sconfitta è sempre una sconfitta, anche se in una finale Slam. Ma ci sono stati anche pensieri positivi, ovviamente non ero il primo a perdere da Rafa al Roland Garros. Nei due o tre giorni successivi alla sconfitta ero distrutto, ma poi mi sono sentito di nuovo motivato e carico per raggiungere altre finali Slam in futuro.

Negli ultimi due anni hai ottenuto alcuni successi contro Rafa sulla terra, ma quello che l’ha messo più in difficoltà è probabilmente Novak. All’inizio della stagione su terra, quanto è importante il fatto che abbia vinto gli ultimi tre Slam, e quanto dovrebbero preoccuparsi gli altri della sua condizione?
È tornato al top della forma, ha vinto gli ultimi tre Slam di fila, è incredibile. Penso anche che lui creda di poter sconfiggere Rafa ovunque. L’anno scorso ovviamente non era al massimo della condizione, ma ora per Rafa c’è un altro avversario forte, il che secondo me renderà la stagione sulla terra ancora più interessante. Anche da giocatori siamo molto curiosi di vedere come andrà, e chi saranno i protagonisti.

Se Djokovic e Nadal non giocassero il Roland Garros, chi sarebbe il favorito? Tu o forse Federer?
Spero che lo giochino! Ma ovviamente ci sono alcuni favoriti…

Federer è tra i favoriti o no?
Penso che sia tra i tre favoriti.

Cosa ne pensi del suo ritorno sulla terra rossa, pensi che possa essere un serio candidato per il titolo?
Penso di sì, prima di tutto perché è straordinario su tutte le superfici, e i suoi risultati sulla terra sono ottimi, ha raggiunto un sacco di finali e semifinali. Se non ci fosse stato Rafa, avrebbe probabilmente vinto 6 o 7 Open di Francia. Direi che è stato il suo unico problema. Inoltre sta giocando un grande tennis. Ha vinto Dubai, fatto finale a Indian Wells, ha vinto Miami, deve solo adattarsi alla terra rossa e penso che ci si stia allenando, quindi farà bene a Madrid e agli Open di Francia.

Com’è affrontarlo oggi rispetto a 4 o 5 anni fa?
Ci ho giocato contro solo 3 anni fa, quando aveva problemi alla schiena, di cui ovviamente potevo rendermi conto sul campo. Oggi si muove meglio, il primo set [a Indian Wells] è stato incredibile, ho pensato di non essere nel mondo reale ma in un videogioco della Play Station. È veramente una leggenda e sta giocando in modo incredibile.

Come ti fa sentire averlo sconfitto?
Mi rende molto felice, perché l’ho sconfitto in un periodo in cui stava giocando molto bene, specialmente sapendo che ha vinto Miami la settimana successiva. A darmi molta fiducia è anche il fatto che fossimo sul duro a Indian Wells, dove ha sempre giocato bene.

Pensi che questa stagione sulla terra possa essere più incerta degli anni scorsi, che altri giocatori stiano raggiungendo il livello di Rafa?
Penso che finché Rafa giocherà sarà considerato il favorito per qualsiasi titolo sulla terra, ma come dicevo prima credo che ci siano più sfidanti pericolosi che negli ultimi anni, anche Sascha.

Traduzione a cura di Alberto Tedesco

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