ATP
A Budapest, avanza Berrettini e perde ancora Seppi. Forfait di Cecchinato
Matteo supera Kukushkin, Andreas gira un match perso ma cede nel finale

BRAVO MATTEO – È la prova convincente che gli era richiesta quella che Matteo Berrettini offre per superare con un doppio 6-4 il numero 7 del seeding Mikhail Kukushkin. Certo, se devi affrontare una testa di serie al primo turno di un torneo su terra battuta, il kazako con i suoi colpi relativamente piatti non è tra quelli che vorresti assolutamente evitare (al contrario, nel caso di trasferta di Coppa Davis…), ma poi bisogna comunque entrare in campo e vincere l’ultimo punto. Ed è proprio l’ultimo punto che stava diventando un problema per un Berrettini che, ben supportato da servizio e dritto, si era involato sul 5-1 del secondo set dopo aver vinto il primo. Kukushkin salva infatti un match point sul proprio servizio e gioca un ottimo game aggressivo in risposta che non dà chance a Matteo; annulla un’altra palla dell’incontro con uno splendido recupero su una smorzata azzurra forse un po’ troppo morbida e mette a referto il terzo gioco consecutivo, mentre un lampo dell’occhio della tigre brilla sul viso di Mikhail. Chiamato di nuovo a servire per chiudere con l’avversario in piena fiducia negli scambi, Berrettini mette in mostra la capacità di adottare la strategia migliore, vale a dire nascondergli la palla: spara subito tre ace spegnendo ogni velleità di Kukushkin che cede anche il punto successivo. Agli ottavi, esattamente come nella passata edizione, troverà Aljaz Bedene che lo scorso anno ebbe la meglio in tre set su un Matteo ancora fuori dai primi cento del mondo. Lo sloveno ha eliminato in due set Bernard Tomic.
ANDREAS, QUASI – In un match che è un continuo inseguimento di Filip Krajinovic, Andreas Seppi recupera e si salva più volte, ma fallisce l’ultimo aggancio dopo due ore e quaranta minuti. Diventano così quattro le sconfitte consecutive al primo turno per Andreas che, dopo essere stato in balia dell’avversario per un set e mezzo, ritrova almeno a tratti il suo gioco migliore, cosa che potrà ridargli fiducia. Filip, dotato di un buon tennis senza però una particolare pesantezza dei colpi, arriva sì dalle qualificazioni, ma è stato n. 26 ATP dodici mesi fa, in una stagione tuttavia compromessa dagli infortuni (piede, caviglia e mano) che lo ha visto abbandonare la top 100.
Salvato lo 0-2, Filip avanza sicuro nel primo parziale con l’azzurro che mette in campo appena il 40% di prime di servizio e vince pochi punti con la seconda. Che Filip sia molto centrato si nota quando, servendo sul pur rassicurante 5-2, reagisce prontamente a due punti persi (doppio fallo e insidiosissima risposta steccata di Andreas) e chiude senza indugi il set. Sotto anche nella seconda partita, Seppi annulla quattro match point servendo sul 3-5 e, al game successivo, veste all’improvviso i suoi panni migliori; poi, non senza l’indispensabile fortuna (due nastri vincenti), rientra nel punteggio dopo che Krajinovic si è visto annullare un’altra palla per guadagnarsi la via della doccia. Il tie-break non può che andare all’italiano, ma Filip non dà alcun segno di cedimento e, anzi, è di nuovo lui a tornare avanti nel set decisivo. Entrambi offrono un buon ritmo e scambi godibili; Seppi continua ad avvalersi anche dell’aiuto del nastro, alza ancora il livello annullando due palle dell’1-5 e recupera lo svantaggio. Chiamato a servire per andare al tie-break, però, Andreas si disunisce ed è allora Krajinovic ad avanzare in attesa del vincente fra Radu Albot e Sergiy Stakhovsky.
CECK OUT – Mentre Andreas lotta sul centrale, arriva la notizia del forfait di Marco Cecchinato, leggermente febbricitante già nel match perso contro Pella a Monte Carlo. Ceck perde così i 250 punti ottenuti con la vittoria dello scorso anno. Al suo posto, il lucky loser Matthias Bachinger.
Risultati:
M. Berrettini
b. [7] M. Kukushkin 6-4 6-4
A. Bedene b. B. Tomic 7-6(5) 6-4
[Q] F. Krajinovic b. A. Seppi 6-2 6-7(3) 7-5
[8] R.
Albot vs [LL] S. Stakhovsky
ATP
ATP Miami: Khachanov travolge uno spento Cerundolo
Francisco Cerundolo dura solo pochi game poi è un assolo di Khachanov. Nella sua quarta semifinale ‘1000’ sarà derby con Medvedev

Francisco Cerundolo lotta per pochi giochi poi, dal 3-2 nel primo set, sprofonda in un vortice di errori ed esitazioni, facendosi così travolgere da un Karen Khachanov solido, aggressivo ed estremamente efficace. Il russo chiude un match a senso unico con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e 15 minuti, accedendo alla sua quarta semifinale in un torneo ‘1000’. Dall’altra parte della rete ci sarà un altro russo, Daniil Medvedev (vittorioso contro Eubanks), che sale a 27 vittorie stagionali (con sole 3 sconfitte).
[14] K. Khachanov b. [25] F. Cerundolo 6-3 6-2
Un avvio di match dagli scambi prolungati ed estenuanti quello tra Karen Khachanov (16 ATP) e Francisco Cerundolo (31 ATP). L’argentino cerca di ubriacare il russo con i suoi palleggi martellanti e, alla terza occasione di break, gli strappa la battuta portandosi sul 3-2 e servizio. Nonostante una buona resistenza da fondocampo, Karen non sempre riesce a fronteggiare il ritmo frenetico del tennis avversario. Tuttavia, il russo reagisce nel migliore dei modi, dimostrandosi sempre molto aggressivo e propositivo, tanto da infliggergli il controbreak e il sorpasso sul 4-3.
Da questo momento, l’argentino perde totalmente il controllo del proprio gioco, produce un tennis disordinato e disattento, subendo l’aggressività di Khachanov. Cerundolo continua a snocciolare errori mentre Karen realizza un rapido sprint di quattro giochi consecutivi, intascando il primo parziale 6-4 in 37 minuti.
Il secondo set è del tutto a senso unico. Continua il festival degli errori da parte dell’argentino, totalmente in confusione e, in men che non si dica, Karen prende il largo sul 4-1 per poi chiudere l’incontro 6-2 grazie al settimo ace. Si tratta per lui della quarta semifinale in un Masters 1000, la prima dall’Open del Canada del 2019. Nel penultino round affronterà il connazionale e amico Daniil Medvedev.
ATP
ATP Miami, Medvedev non brilla, ma è in semifinale: la favola Eubanks si esaurisce in due set
Il russo gioca un match pieno di imperfezioni e non continuo, ma basta per venire a capo dell’americano

[4] D. Medvedev b. [Q] C. Eubanks 6-3 7-5

Daniil Medvedev è in semifinale al Miami Open presented by Itaù: il russo ha qualche passaggio a vuoto all’interno del suo match, ma alla fine piega 6-3 7-5 la resistenza di Christopher Eubanks che esce ai quarti di finale in un torneo in cui è partito dalle qualificazioni. Per Medvedev la 27a vittoria stagionale e una candidatura sempre più forte per un posto in finale nella parte bassa del tabellone.
Inizio di partita ricco di errori da entrambe le parti: Medvedev disastroso soprattutto dalla parte del dritto soffre spesso il back di rovescio basso di Eubanks che interpreta il match venendo spesso avanti dietro al servizio per far pagare al russo la posizione arretrata in risposta. Lo statunitense si procura anche cinque palle break nel quarto gioco, ma non riesce a sfruttarle tra errori con la risposta di rovescio e prime vincenti del russo. Dopo cinque game arriva l’interruzione per pioggia in un momento più favorevole al padrone di casa. Al termine della pausa l’ex numero 1 del mondo torna più concreto e determinato in campo, si fa più aggressivo sulla seconda e ottiene il break sul 3-3 grazie anche ad un nastro vincente, oltre ad una percentuale di prime di Eubanks decisamente ridotta rispetto a inizio partita. Medvedev tira su un muro, non sbaglia più, ottiene un altro break per chiudere il primo set sul 6-3.
Il secondo set segue l’ordine dei servizi inizialmente senza troppi sussulti: l’attuale numero 5 del mondo sembra accontentarsi di fare il classico “compitino” e non si spreme più di tanto. Il break arriva sul 3-2, quando il numero 119 del mondo sbaglia un dritto comodo in uscita dal servizio e viene infilato un paio di volte nel tentativo di fare serve and volley. Eubanks però non si dà per vinto, azzecca due risposte d’anticipo con il dritto e prende sul tempo Medvedev in uscita dal servizio. Il russo sbaglia ancora qualcosa in ribattuta, tornando ad una posizione più arretrata e il tennista di Atlanta rientra sul 4-4. Il servizio torna ad essere dominante nella parte finale del set, entrambi trovano continuità e precisione con questo colpo. Nel dodicesimo gioco l’americano commette un paio di errori di fretta all’uscita dal servizio e concede così due match point, ma lo statunitense li annulla con due bellissimi guizzi a rete. Dalla parità arriva una risposta incredibile di Medvedev da quattro metri dal campo e un errore di Eubanks su un dritto facile da metà campo per mettere fine al secondo set con il punteggio di 7-5. Adesso il russo avrà uno tra Cerundolo e Khachanov in semifinale, per bissare la finale di Indian Wells.
ATP
Jannik Sinner, è ritorno in top 10? Quasi: le proiezioni sul ranking dell’altoatesino

Mentre restiamo in più o meno trepida attesa del ritorno ai massimi livelli di Matteo Berrettini e della conferma dei risultati della scorsa stagione da parte di Lorenzo Musetti, godendoci nel frattempo gli incoraggianti segnali di ripresa che arrivano da Lorenzo Sonego, c’è qualcosa su cui possiamo sempre fare affidamento: la continuità di Jannik Sinner.
Dato per delusione del 2022 dall’Équipe, peraltro con qualche ragione (nel senso che nessuno può dirsi entusiasta di una stagione in cui è stato fortemente limitato dai guai fisici), il rosso di Sesto Pusteria ha appena raggiunto la seconda semifinale Masters 1000 consecutiva, impresa prima mai riuscita a un azzurro. Senza dimenticare che è anche la quarta di fila, tra il titolo a Montpellier e la finale di Rotterdam. Questo dove ci porta, anzi, dove lo porta?
In termini di classifica, a un passo dal ritorno fra i primi dieci tennisti del mondo. Era il 1° novembre 2021 quando Jannik vi aveva fatto il suo primo ingresso, toccando quel nono posto che al momento rimane il suo best ranking. Durante la scorsa stagione, è entrato e uscito dalla top 10 con una frequenza tale che sarebbe stata giustificata l’installazione di una porta girevole, ma ora Sinner manca all’appello da sei mesi e pare giunto il tempo di riprendersela. A poche ore dall’allineamento del tabellone alle semifinali, la classifica live lo vede proprio alla nona posizione. Diamo allora uno sguardo agli scenari perché il primo ranking di aprile non gli faccia lo scherzo di respingerlo.
Jannik ha 3105 punti live, vale a dire 40 più di Taylor Fritz, mentre l’altro tennista ancora in gara a Miami che può insidiarlo è Karen Khachanov a 2675. Sia Taylor sia Karen devono ancora giocare il loro quarto di finale. Fritz affronterà Carlos Alcaraz e, se dovesse perdere, la top 10 di Jannik sarebbe assicurata in ogni caso; in caso di vittoria, Jannik dovrebbe arrivare più avanti nel torneo per evitare il sorpasso statunitense.
Per quanto riguarda l’altro inseguitore (anzi, l’inseguitore in senso stretto), Khachanov deve affrontare la falsa rivelazione Fran Cerundolo e, anche qui, l’inciampo sarebbe determinante. Qualsiasi inciampo di Karen, a ben vedere, perché come finalista si fermerebbe a 10 punti dal nostro; dunque, l’unica possibilità che comporta uno Jannik ancora fuori dalla top 10 il prossimo lunedì è la vittoria del torneo da parte di Khachanov in finale su Fritz. Non lo scenario più probabile per i bookies, che danno il nostro come terzo favorito per il titolo, dietro ad Alcaraz e Medvedev.