Roma: Medvedev inciampa su Kyrgios, Wawrinka e Dimitrov fuori

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Roma: Medvedev inciampa su Kyrgios, Wawrinka e Dimitrov fuori

Fuori subito Daniil Medvedev con Nick Kyrgios. Eliminato anche Wawrinka. Tiafoe spreca quattro match point con Sousa. Continua la crisi di Dimitrov

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Nick Kyrgios a Roma 2019 (foto Giuliano Della Vecchia)
 

da Roma, il nostro inviato

L’Italia maschile finalmente c’è, e per il terzo giorno di fila l’attesa dei Fab Three è ingannata al meglio con gli incontri di tre tennisti azzurri. Negli spazi tra il tifo si gioca comunque tanto, con giocatori di prima fascia a occupare tutti i campi di un Foro Italico ancora freschino ma finalmente asciutto.

Brutta giornata per Stan Wawrinka, che strappa un po’ per combinazione il primo set a David Goffin e poi gli concede la successiva ora, nella quale raccoglie soltanto altri due giochi. La sfida forse più interessante sul nuovo Grandstand ha avuto un inizio blando, con i due che non riuscivano ad entrare nei turni di risposta e lo spettacolo che latitava. Il necessario turning point, sul 4-3 per Wawrinka, è stato generato da un episodio piuttosto bizzarro: una sospensione a causa dell’apparente malore di uno spettatore, il quale però si è rifiutato di abbandonare gli spalti, sostenendo non aver nulla e di voler continuare a guardare un match del quale – paradossalmente – stava impedendo lo svolgimento.

 

Il divertito commento di Wawrinka, entrato nel microfono dell’arbitro, suonava all’incirca come “mi sa che quello sta meglio di me”. Purtroppo era anche una previsione: alla ripresa del gioco i due hanno iniziato a regalarsi a vicenda break e contro-break, con lo svizzero che alla fine otteneva il parziale per ragioni più matematiche che tecniche ma poi finiva subito indietro nel successivo. Con l’accendersi della partita però Stan si è rivelato poco mobile e troppo falloso: nel momento in cui Goffin ha smesso di offrire opportunità lui ha continuato a concedergliene, e da una gimcana di break la partita è diventata un rettilineo verso il successo belga, sigillato da un passante vincente di rovescio e tre erroracci consecutivi, tutti con lo stesso autore.

Per Goffin il torneo proseguirà con un secondo turno altrettanto “hard”: arriva Juan Martin del Potro. Dodici mesi fa l’argentino fu costretto al ritiro da uno dei suoi innumerevoli infortuni, si spera che la rivincita di quest’anno possa arrivare a completamento. Wawrinka invece fa il borsone e se ne va, abbastanza deluso. Attualmente seguito da Yannick Fattebert, connazionale di due anni appena più grande, il trentaquattrenne di Losanna sta lanciando segnali troppo contrastanti per poterlo considerare un contendente al titolo al Roland Garros, che pure ha già vinto. Con una testa di serie bassa però, nella giornata giusta, potrebbe provocare smottamenti nel tabellone e aprire portoni a qualcun altro.

A proposito di imprevedibile, sul Centrale è passato anche l’incontro tra Nick Kyrgios e Daniil Medvedev, dodicesima testa di serie. Descriverlo risulta un esercizio piuttosto complicato, considerando che gli scambi hanno molto raramente superato i cinque colpi e che l’australiano, pur nella sua modalità standard di apparente disinteresse per il tennis, ha servito benissimo e si è preso la partita concentrandosi quando doveva. “Stavo giocando così anche per cercare di togliergli ritmo, visto che lui ne ha bisogno” ha commentato Kyrgios, “mi sono divertito”. Un Medvedev poco lucido ha drizzato le antenne in risposta soltanto dopo cinquantanove minuti, raggiungendo e poi convertendo le prime palle break.

Senza dare ulteriore spettacolo, Kyrgios ha concluso con un game perfetto (quattro ace) questa curiosa esibizione svogliata. Il dito alzato al pubblico di Roma – fortunatamente non il medio – è segno che Nick intende andare avanti in un torneo dal quale, dopo gli ottavi di finale persi contro Nadal nel 2016, si era assentato per un biennio. Al secondo turno affronterà Casper Ruud. Come sostiene Paolo Bertolucci, quello dell’australiano non è il miglior esempio di come si gioca a tennis anche, se non soprattutto, perché per giocare a tennis in quel modo ci vuole una dose di talento fuori dal normale. Se però i bimbi vogliono divertirsi, invece di venire educati, il suo rimane uno dei primi nomi da cercare sul programma di gioco.

Svelati anche gli avversari per gli esordi di Roger Federer e Rafael Nadal, protagonisti annunciati di un mercoledì da bocca aperta. Rafa comincerà da Jeremy Chardy, che in mattinata ha concluso il derby francese contro Richard Gasquet sospeso ieri per pioggia. Visto lo storico contro lo sconfitto (16-0) il maiorchino avrebbe forse preferito un esito diverso, ma non sembra esserci comunque ragione di preoccuparsi. Il ritorno romano di Federer invece, già passato per una fettuccina e due allenamenti con Sinner e Seppi, diverrà agonistico contro Joao Sousa. Il portoghese ha finora vinto appena quattro incontri in otto tornei sulla “sua” terra rossa, incluso quello odierno in cui ha annullato quattro match point a Frances Tiafoe, superandolo in tre ore esatte.

Risultati:

D. Goffin b. S. Wawrinka 4-6 6-0 6-2
R. Albot b. [Q] B. Paire 6-3 6-2
[Q] T. Fritz b. G. Pella 6-3 6-4
J. Chardy b. R. Gasquet 6-1 4-6 6-3
N. Kyrgios b. [12] D. Medvedev 6-3 3-6 6-3
D. Schwartzman b. [Q] Y. Nishioka 6-1 6-4
[9] M. Cilic b. [WC] A. Basso 6-1 7-5
[11] K. Khachanov b. R. Bautista Agut 5-7 6-4 6-2
J. Sousa b. F. Tiafoe 6-3 6-7(3) 7-6(4)
[WC] M. Berrettini b. [4] A. Zverev 7-5 7-5
J.L. Struff b. G. Dimitrov 6-4 6-7(5) 6-3
[14] N. Basilashvili b. L. Djere 7-5 6-4
[13] B. Coric b. [Q] C. Norrie 6-2 6-2
P. Kohlschreiber vs [16] M. Cecchinato rinviata

Il tabellone completo

Calendario ATP 2019: entry list e tabelloni

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ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano

Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

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Frances Tiafoe - United Cup 2023 Sydney (foto Tennis Australia/ JAMES GOURLEY)

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.

In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.

La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.

 

Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.

Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

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ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”

Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

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Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo.

Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.

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La rinascita del tennis francese passa anche dal 18enne Luca Van Assche: “Sinner, Alcaraz e Rune sono un riferimento” [ESCLUSIVA]

Il classe 2004 transalpino arriva da 8 vittorie consecutive, in semifinale a Sanremo non ha intenzione di fermarsi: “Voglio arrivare il più in alto possibile”

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Luca Van Assche - ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Il Challenger 125 di Sanremo ha progressivamente visto diminuire, turno dopo turno, il numero di italiani in gara. Erano ben 15 gli azzurri ai nastri di partenza, con 7 derby che si sono disputati durante il torneo. Sabato però, a partire dalle 13.30, le semifinali vedranno impegnati un francese, un ceco, un peruviano e un belga, visto che nessun rappresentante del Bel Paese è riuscito a spingersi oltre i quarti.

Sia chiaro, non è l’inizio di una barzelletta, bensì la (quasi) fine del torneo sanremese, alla sua seconda edizione consecutiva in cui è passato dalla categoria ’80’ del 2022 – con il grande successo di Holger Rune – alla attuale categoria ‘125’. Ad aprire il programma (alle 11) sarà la finale di doppio, che vedrà opposti Cornea/Skugor e Cacic/Demoliner. A seguire, non prima delle 13, nella prima semifinale di singolare si affronteranno il ceco Vit Kopriva e il talentuoso francese Luca Van Assche, che si è raccontato ai nostri microfoni dopo la vittoria di ieri nei quarti di finale. A ruota anche la seconda semifinale, che vedrà opposti Juan Pablo Varillas, peruviano e prima testa di serie, e il belga Kimmer Coppejans.

“Ieri ho giocato un gran match, sono contento di aver raggiunto la semifinale qui dopo tre buone partite” – ha dichiarato il giovane classe 2004 transalpino, prossimo ormai all’ingresso in top100. Nella classifica live, infatti, Van Assche è n°101 ATP: con una vittoria oggi entrerebbe nell’élite del tennis maschile, salendo al n°97 (arriverebbe al n°89 o n°90 in caso di titolo). “Uno dei grandi obiettivi di questa stagione era vincere nuovamente un challenger ed entrare in top100, ci ha raccontato il francese. “Al momento ne ho vinto uno – la scorsa settimana a Pau, in Francia, battendo tutte le prime 3 teste di serie, ndr – e sono molto vicino ad entrare tra i primi 100. Spero di vincere oggi in modo da riuscirci subito, ma se così non sarà è solo questione di tempo, sono sulla buona strada.

 
Luca Van Assche – ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Forte anche di una striscia aperta di 8 successi di seguito, a questo punto è probabilmente il caso di ridefinire gli obiettivi stagionali, alzando l’asticella. “Spero di giocare al meglio sulla terra, devo dire che ho iniziato piuttosto bene (sorride, ndr). Per essere il primo torneo stagionale sul rosso non posso lamentarmi, oggi gioco una semifinale importante e sono molto contento del mio percorso. Per il resto della stagione non mi pongo limiti, spero di arrivare più in alto possibile.

A 19 anni da compiere (il prossimo 11 maggio) Luca ha già vinto due challenger, diventando il primo tennista nato nel 2004 a trionfare in questo genere di tornei. Non deve certo essere semplice raccogliere l’eredità di una generazione che ha sfornato diversi top10, tra cui Simon, Tsonga, Gasquet e Monfils. Il transalpino, però, non si pone limiti: “È chiaro che non facile, in Francia sono stati molto criticati nel corso della loro carriera nonostante tutti siano stati top10. Sono delle leggende per il nostro sport, spero vivamente di poter seguire le loro orme”.

La miglior gioventù sta accumulando grandi risultati anche nel gotha del tennis mondiale, come testimoniano i continui record infranti da Carlos Alcaraz o il match straordinario vinto nella notte da Jannik Sinner contro lo spagnolo. Di recente Holger Rune ha dichiarato che gli piacerebbe poter essere un membro dei nuovi big3, insieme proprio a Carlos e Jannik. E chissà che anche Luca non possa inserirsi in questa cerchia ristretta: “Mi piacerebbe molto, anche se al momento Sinner, Alcaraz e Rune sono i migliori giovani in assoluto e il riferimento per tutti noi. Mi auguro che tra qualche tempo potrò giocare e vincere anche contro di loro”.

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