Fognini-Seppi, al Roland Garros è subito derby (Cocchi). Nadal: "Convivo con i dolori. Parigi resta speciale" (Semeraro). Venus Williams: "I miei amori: tennis, Serena e il cane Harold" (Roncato)

Rassegna stampa

Fognini-Seppi, al Roland Garros è subito derby (Cocchi). Nadal: “Convivo con i dolori. Parigi resta speciale” (Semeraro). Venus Williams: “I miei amori: tennis, Serena e il cane Harold” (Roncato)

La rassegna stampa di venerdì 24 maggio 2019

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Fognini-Seppi, al Roland Garros è subito derby (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Il sorteggio del Roland Garros regala subito un derby italiano: Fabio Fognini affronterà Andreas Seppi al primo turno dello Slam sul rosso mentre Lorenzo Sonego avrà «l’onore» di dare il bentornato a Roger Federer sulla terra parigina. Marco Cecchinato, semifinalista lo scorso anno e testa di serie numero 16, esordirà contro il francese Mahut mentre Matteo Berrettini, per la prima volta testa di serie in uno Slam se la vedrà con lo spagnolo Pablo Andujar. Thomas Fabbiano, l’altro azzurro nel main draw affronterà invece Marin Cilic. Ieri intanto Stefano Travaglia e Salvatore Caruso hanno conquistato un posto nel tabellone principale battendo rispettivamente Darcis e Brown. Oggi ci proverà anche Simone Bolelli, al turno decisivo contro il giapponese Soeda. Il campione in carica Rafa Nadal inizierà la campagna per il dodicesimo titolo al Roland Garros contro un qualificato e lo stesso farà nel secondo turno. Il maiorchino a Roma ha rotto il digiuno di titoli sul rosso: «E’ stato importante vincere al Foro – ha detto dopo la cerimonia -. Ho giocato molto bene per tutto il torneo e sono soddisfatto del mio stato di forma». I possibili quarti maschili di questa edizione sono Djokovic-Zverev e Thiem-Del Potro nella parte alta e Tsitsipas-Federer, Nishikori- Nadal in quella inferiore. Intanto tra le donne si registra il forfeit di Camila Giorgi, ancora fermata dai problemi al polso destro. La Osaka, testa di serie numero uno, esordirà con la slovacca Schmiedlova, mentre Serena Williams dovrebbe affrontare la Diatchenko. Primo turno affascinante nella parte alta con Azarenka-Ostapenko mentre si rivede la vincitrice di Indian Wells, Bianca Andreescu, che trova una qualificata. La campionessa del 2018 Simona Halep inizia la difesa del titolo contro l’australiana Tomljanovic. Intanto a Ginevra Alexander Zverev, a fatica, raggiunge la semifinale battendo il boliviano Hugo Dellien: 7-5 3-6 6-3.

Rafa Nadal: «Convivo con i dolori. Parigi resta speciale» (Stefano Semeraro, La Stampa)

Rafa Nadal non ci sta a perdere nemmeno a Parchis, il gioco da tavolo con cui inganna il tempo fra un match e l’altro. Sfide infinite con il suo consigliere tecnico Francisco Roig, zio Toni e il fisioterapista Rafael Maymo, sotto gli occhi di una tifosa d’eccezione come Valeria Solarino. Alzata l’ottava coppa a Roma, ora però bisogna concentrarsi sul Roland Garros. Si parte domenica, inutile dire chi è il favorito.

Rafa, meglio la «duodecima» a Parigi o il terzo titolo a Wimbledon?

Be’, l’anno scorso sono stato vicinissimo a rivincere Wimbledon. Però il Roland Garros per me è speciale: scelgo Parigi.

In tutti questi anni dove si è sentito più amato?

La verità? L’affetto della gente l’ho sentito dappertutto. La finale del 2005 a Roma contro Coria fu incredibile: un pubblico fantastico, indimenticabile. Anche in Australia sono sempre stato benissimo, o agli Us Open. In momenti diversi mi sono sentito amato in posti diversi.

Nel 2005 vinse anche il primo titolo a Parigi, aveva 19 anni, il 3 giugno saranno 33: come è cambiato?

Più o meno sono la stessa persona. La vita ti cambia, ovvio, ma nelle cose che contano non mi sento diverso. Ho fatto tanti errori, ma sempre in buona fede.

Dopo i 30 anni fanno più piacere le vittorie o bruciano più le sconfitte?

Fin da giovane ho lottato con gli infortuni: ho imparato in fretta a godermi le cose buone e ad accettare con tranquillità quelle negative.

Ora è anche titolare di una tennis academy a Manacor. È un bravo insegnante?

Mi alleno spesso con i giovani, mi piace dare consigli, trasmettere quello che ho imparato. L’Academy è un progetto molto importante per il mio futuro.

Ha vinto 17 Slam, 81 tornei. Qualche rimpianto?

La finale dell’Australian Open 2014, persa con Wawrinka. Ero infortunato, mi piacerebbe rigiocarla.

La sua forza mentale spesso ha offuscato le sue straordinarie doti tecniche. Per Pat Cash è fra i migliori a rete, ma la gente spesso lo dimentica. Le dispiace?

Guardi, io rispetto le opinioni di tutti, ma è impossibile fare la mia carriera senza giocare molto, molto bene a tennis. Sono un tennista completo, ho vinto su tutte le superfici, mi sento competitivo ovunque. […]

Che cosa cambierebbe nel tennis?

Con una sola palla di servizio le partite sarebbero più interessanti. E si risparmierebbe tempo. Fra un servizio e l’altro si perde più tempo di quello che si può guadagnare con lo shotclock. Intendiamoci: il tennis così come è mi va benissimo. Ma con un solo servizio diventerebbe più tattico e spettacolare.

Sport a parte, chi ammira?

La brava gente. Quelli che aiutano gli altri senza essere famosi.

Venus Williams: «I miei amori: tennis, Serena e il cane Harold» (Alessandra Roncato, La Repubblica)

«Lui mi ama per quello che sono. Mi ama se vinco e anche se perdo. Odia il tennis ma mi accompagna ovunque io vada. È la mia famiglia». Venus Williams, apre una tasca dello zaino e lui, Harold, un cagnolino di piccola taglia, esce zampettando per rifugiarsi sotto la sedia della sua padrona. La tennista che ha cambiato la storia del suo sport vincendo quattro ori olimpici (uno in singolare e tre in coppia con la sorella Serena), e sette tornei del Grande Slam, è al Coin Excelsior di Roma per presentare la sua linea sportswear EleVen by Venus in vendita in esclusiva nello store di via Cola di Rienzo. A 38 anni non ha nessuna intenzione di appendere la racchetta al chiodo nonostante la sua attività imprenditoriale con EleVen stia andando a gonfie vele: «I miei genitori mi hanno sempre detto “Ok, puoi fare sport ma devi anche avere un’istruzione”: così ho studiato fashion design e mi sono innamorata della moda».

Nella sua vita ha indossato centinaia di capi sportivi, cosa c’è di diverso in EleVen?

Non è tanto una questione di stile quanto di attitudine. La maggior parte delle persone quando raggiungono il successo decidono di fermarsi. Io penso che si debba continuare a migliorare confrontarsi con tutto quello che viene: gli alti e i bassi, i successi e i fallimenti senza mai smettere di provare a essere un “undici” (EleVen).

L’abbigliamento sportivo richiede un certo tipo di fisico. Pensa che le donne “non perfette” siano pronte a mostrare il proprio corpo?

Da una parte oggi è più facile esibire forme imperfette, dall’altra la pressione di dover apparire belle è sempre più forte. Per questo è così dura stare bene con se stesse. Penso che l’autostima vada allenata facendo cose che amiamo. A me, ad esempio, piace passare del tempo da sola, in silenzio. Sono sempre circondata da tante persone. […]

Tra tennis e la sua linea di moda: dove trova il tempo per fare tutto?

Non mi faccio ossessionare. Se non riesco a concludere una cosa mi dico “la farò domani”. Cerco di fare quello che posso quando posso. Non voglio impazzire o vivere in preda all’ansia.

C’è una donna che l’ha ispirata?

Certo. Il suo nome è Serena Williams. È da sempre la mia fonte d’ispirazione. Mi ha insegnato tanto. Spesso i fratelli entrano in competizione. A noi non è mai successo. I nostri genitori ci hanno cresciute in modo che fossimo migliori amiche: non ci era proprio permesso litigare. […]

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