Roland Garros 2019, un po' di numeri: Basilashvili come Soderling?

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Roland Garros 2019, un po’ di numeri: Basilashvili come Soderling?

Statistiche e curiosità alla vigilia del Roland Garros. Il regno di Nadal, il dominio dei Fab Three e le wild card di Mahut

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Roland Garros 2019 (foto via Twitter, @rolandgarros)
 

Cosa c’è di meglio di una bella scorpacciata di numeri e curiosità per avvicinarsi al Roland Garros, ormai alle porte? Statistiche pronte ad essere confermate, modificate o clamorosamente smentite dai risultati del campo.

LUNGA VITA AL RE – Inutile nasconderlo, Parigi (così come anche il resto della stagione su terra) negli ultimi quindici anni è stata sottoposta alla spietata tirannia di Rafael Nadal, che ha lasciato veramente le briciole agli altri. Lo spagnolo punta alla 12esima Coppa dei Moschettieri, che farebbe di lui il tennista con più titoli in un singolo Grande Slam. Per adesso condivide la prima posizione con gli 11 Australian Open di Margaret Court. Vincendo, diventerebbe inoltre il secondo a trionfare dodici volte nello stesso evento, eguagliando i dodici hurrà di Martina Navratilova a Chicago tra il 1978 e il 1992. La vittoria a Roma sembra aver spazzato via i dubbi che albergavano nella mente di appassionati, addetti ai lavori e probabilmente dello stesso Nadal. Già è difficile battere Rafa a Parigi, figurarsi un Rafa in fiducia.

D’altronde il bilancio sul rosso al meglio dei cinque set è piuttosto impressionante, per usare un eufemismo: 111 vittorie a fronte di sole 2 sconfitte (98%). Le uniche due cadute sono però arrivate proprio sul Philippe Chatrier: nel 2009, per mano di Robin Soderling e nel 2015, il suo anno peggiore, fu eliminato da Novak Djokovic in una delle sue migliori versioni. Quest’anno proprio Nole sembra essere, ancora una volta, il rivale più pericoloso per Rafa. Per chi crede nel destino però c’è una piccola curiosità (cortesia di Enrico Maria Riva e Rossana Capobianco). Nel 2009, Nadal aveva sconfitto Soderling per 6-1 6-0 a Roma prima di venire eliminato dallo stesso negli ottavi del Roland Garros. Quest’anno, negli ottavi potrebbe incrociare Nikoloz Basilashvili, battuto proprio 6-1 6-0 al Foro Italico. Coincidenze? Ovviamente sì, ma chissà… anche perché al primo turno Rafa affronterà Hanfmann (zero vittorie negli Slam) e al secondo uno tra Maden e Coppejans (anche qui, nessuna vittoria Slam): un percorso quasi probitivo.

Rafa Nadal – Roland Garros 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

NOVAK PER LA STORIA – Djokovic a Parigi si gioca di nuovo una bella fetta di immortalità sportiva (peraltro già garantita dai successi ottenuti finora, ma si può sempre migliorare). Vincendo a Parigi diventerebbe il primo tennista a vincere almeno due volte tutti gli Slam, vincerebbe il quarto Slam consecutivo nell’arco di due anni (ci era già riuscito tra Wimbledon 2015 e Roland Garros 2016) e terrebbe vive le speranze di chiudere il Grande Slam nell’anno solare. Sarebbe inoltre il terzo uomo a centrare la doppietta Australian Open-Roland Garros in più di un’occasione (gli altri due sono Roy Emerson e Rod Laver), lui che nel 2016 era diventato il primo a realizzare questo back-to-back dai tempi di Jim Courier (nel 1992) Non male insomma. Dopo qualche mese un po’ più esitante, il serbo sembra aver riguadagnato la consueta solidità e sicurezza e non è una buona notizia per i suoi avversari. Comunque vada il torneo, Nole è sicuro di conservare la prima posizione del ranking, ma siamo certi che questo sia l’ultimo dei suoi pensieri al momento.

ATTENTI A QUEI TRE – Niente, non si scappa. Gli Slam dal 2003 sono una questione quasi privata tra Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. I tre si sono spartiti gli ultimi 9 Slam (terza striscia più lunga di successi esclusivi del trio), a partire dagli US Open 2016 vinti da Stan Wawrinka. In particolare al Roland Garros, l’ultima finale che non ha visto scendere in campo nessuno dei tre è quella del 2004 tra Gaston Gaudio e Guillermo Coria e, dal primo successo di Nadal nel 2005, solo una volta il titolo è stato vinto da un giocatore diverso (ancora Wawrinka, nel 2015). L’avanzare dell’età non sembra aver incrinato particolarmente le loro ambizioni di vittoria, se è vero che dopo i 30 anni sono tutti riusciti a conquistare più di uno Slam (quattro Federer, tre Nadal e Djokovic). L’unico altro giocatore in attività con più di un Major vinto dopo i trent’anni, manco a dirlo, è ancora Wawrinka. I Big Three inoltre occupano i primi tre posti nella classifica dei giocatori con più vittorie al Rolang Garros (Nadal 86, Federer 65, Djokovic 63) e negli Slam in generale (Federer 342, Djokovic 265, Nadal 253; sono gli unici nella storia con più di 250 vittorie).

Marco Cecchinato e Novak Djokovic – Roland Garros 2018 (foto via Twitter, @rolandgarros)

FELICIANO RE DEI LONGEVI – Il Roland Garros 2019 segnerà la 69esima presenza consecutiva di Feliciano Lopez in un torneo del Grande Slam. Lo spagnolo è primo in questa speciale classifica, precedendo Federer, fermo a 65. La sua serie di presenze consecutive al Roland Garros (19) lo piazza al primo posto per apparizioni ad un singolo torneo. Lopez, all’ultimo anno della sua lunga carriera, inizia però già a guardarsi indietro con sospetto perché poco distante, a quota 64, si avvicina pericolosamente Fernando Verdasco, di due anni più giovane del connazionale. La terza striscia più lunga ancora attiva appartiene invece al nostro Andreas Seppi che giocherà il suo 56esimo Slam consecutivo (da Wimbledon 2005).

MAHUT INVITATO SPECIALE – La wild card ricevuta da Nicolas Mahut è la dodicesima in carriera per un torneo dello Slam e di fatto estende ancora il record di inviti già detenuto dal francese. Ora i pass speciali ricevuti sono 12, di cui ben 9 al Roland Garros (record anche questo). Le altre wild card sono andate a Gregoire Barrere, Quentin Halys, Antoine Hoang, Maxime Janvier e Corentin Moutet. Mentre le altre due sono state riservate a Alexei Popyrin e Tommy Paul, in virtù degli accordi tra le federazioni francese, statunitense e australiana.

IL TABELLONE COMPLETO (aggiornato con i qualificati)

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