Colpo Martic: il Roland Garros perde Pliskova e Osaka rimane in vetta

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Colpo Martic: il Roland Garros perde Pliskova e Osaka rimane in vetta

Karolina gioca un brutto match, disorientata dalle variazioni della croata e saluta anzitempo Parigi e le ambizioni di tornare al numero uno del ranking

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Petra Martic - Roland Garros 2019 (foto via Twitter, @rolandgarros)
 

[31] P. Martic b. [2] Ka. Pliskova 6-3 6-3

Al termine del primo incontro sul Philippe Chatrier, abbiamo già quella che probabilmente è la sorpresa di giornataKarolina Pliskova, testa di serie numero due e tra le favorite per la vittoria finale, abbandona il Roland Garros e le chance di tornare numero uno del mondo. Osaka è ora dunque certa di rimanere in vetta alla classifica, dato che tutte le pretendenti al trono sono già uscite di scena.

Davvero una brutta prestazione per Pliskova contro Petra Martic, anche se bisogna dare la maggior parte del merito alla croata, che ha giocato un match praticamente perfetto dal punto di vista tattico e ha impedito alla ceca di fare la partita che voleva. “Ma non ho giocato il mio tennis migliore, credo di aver giocato meglio nel turno precedente, ma chiaramente dipende anche dall’avversaria che hai di fronte”, ha dichiarato Petra in conferenza stampa. “Speri di raggiungerlo nei prossimi turni?” le ha chiesto in croato il nostro inviato a Parigi, Ilvio Vidovich: “Sì, certo, lo spero proprio, sarebbe bello” (sorridendo, ndr).

Petra Matric sullo schermo del campo n.1 (foto Roberto Dell’OIivo)

Nel primo set Martic fa tutto alla perfezione, mentre Pliskova fatica a trovare ritmo e precisione (“Il campo era lento, ed ero costretta a giocare sempre un colpo in più. Ma è stata molto brava lei, ha meritato“). Certamente la croata non l’aiuta, cercando sistematicamente variazioni nel peso di palla e nelle rotazioni. Decisiva si rivela essere anche la smorzata, quasi sempre ben giocata da Martic. Pliskova si ritrova a fare i conti con un rovescio oggi poco stabile e con un dritto disinnescato dagli slice bassissimi di Martic, che le impediscono di appoggiarsi e spingere a tutta velocità col colpo piatto. Anche il servizio non è particolarmente incisivo in questo avvio di match (solo il 33% di punti vinti sulla seconda) e così si spiegano i due break subiti che decidono il set. 6-3 dopo quaranta minuti. 

Il secondo parziale inizia in maniera piuttosto caotica: Martic si porta sul 2-0, ma esagera con le palle corte che le vengono ora tutte piuttosto alte (la scelta di giocarle tutte sul dritto di Pliskova si rivela poi piuttosto deleteria). La ceca rientra e addirittura sorpassa l’avversaria grazie ad un secondo break, ma non riesce a dare corpo alla fuga e si fa raggiungere sul 3-3. Martic ora ha ricominciato a trovare un po’ d’ordine negli schemi (“Sono molto soddisfatta di come ho gestito il match dal punto di vista mentale. Soprattutto quando si è complicato all’inizio del secondo set, è stato molto importante”) e torna a spandere fosforo in lungo e in largo, costringendo Pliskova ad imparare a memoria ogni granello di polvere di mattone dello Chatrier.

Senza punti di riferimento e costretta a colpire spesso fuori equilibrio, Pliskova si irrigidisce sempre più e torna a cedere la battuta per la terza volta nel parziale (la quinta nel match). Sotto 5-3 e servizio Martic, torna a colpire a braccio sciolto e si procura tre palle break, che però sfilano via una dopo l’altra. A questo punto Martic riprende le redini del match e chiude con l’ace dopo un’ora e venticinque minuti.

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