Il danese Rune è il vincitore del torneo maschile juniores del Roland Garros. In finale il nr.8 del ranking ITF ha superato in tre set lo statunitense Kodat con il punteggio di 6-3 6-7(5) 6-0.

Un finale dall’andamento quanto mai anomalo, con il tennista americano che dopo aver vinto il primo set 6-3 abbastanza agevolmente ha condotto senza problemi anche nel secondo fino al 5-4 e servizio. Lì il tennista danese si è fatto prendere dal nervosismo, perdendo una prima volta il servizio e poi, dopo aver di nuovo preso un break di vantaggio, sul 6-5, cedendo nuovamente la battuta. L’americano Kodat a quel punto ha preso fiducia e soprattutto lasciato andare il suo rovescio ad una mano che ha iniziato a funzionare a meraviglia.

Anche il tie break ha avuto un andamento altalenante, segno della crescente tensione in campo. Kodat è andato avanti 3-1, Rune è risalito sino al 5-3, ma l’americano con 4 punti di fila ha vinto alla fine il set è portato la finale al terzo. Qui è intervenuta la pioggia che ha dato una grossa mano al tennista danese. Dopo circa un’ora di sospensione infatti, al rientro in campo, non c’è stata più partita. Rune ha ritrovato le certezze ed i colpi del primo set ed ha vinto nettamente il terzo parziale con il punteggio di 6-0.

Per la Danimarca è la prima vittoria al Roland Garros a livello juniores, la seconda a livello Slam nella categoria, dopo quella di Kristian Pless nel 1999 agli Australian Open. Raggiante il vincitore a fine match: “Per me è un sogno, è tutto stupendo. Alla fine del secondo set lui ha iniziato a giocare molto profondo e vicino alle linee, ho avuto due match point, poi ho perso il servizio. Ho cercato solo di pensare al mio gioco e a farlo nella migliore maniera possibile, ed alla fine sono riuscito a vincere”.

Non è andata bene invece al nostro Flavio Cobolli, sconfitto nella finale di doppio insieme allo svizzero Stricker dalla coppia brasiliana/argentina Pucinelli/Tirante. Primo set deciso al tie break (7-3), nel secondo il break decisivo arriva sul 4-4 con al servizio il nostro Cobolli.