Sonego e Fabbiano, l'erba mette le ali (Crivelli). Caruso-Arnaboldi a Wimbledon e Fabbiano-Sonego: ora l'erba è più azzurra (Marcotti/Viggiani). Wimbledon apre l'era del tie-break (Schito)

Rassegna stampa

Sonego e Fabbiano, l’erba mette le ali (Crivelli). Caruso-Arnaboldi a Wimbledon e Fabbiano-Sonego: ora l’erba è più azzurra (Marcotti/Viggiani). Wimbledon apre l’era del tie-break (Schito)

La rassegna stampa di venerdì 28 giugno 2019

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Sonego e Fabbiano, l’erba mette le ali (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Evidentemente siamo diventati un popolo di erbivori. I prati del tennis, storicamente poco amici dei nostri giocatori, fanno invece improvvisamente sbocciare storie di successo, portando alla ribalta altri protagonisti azzurri in una stagione fin qui esaltante per qualità e quantità. Così, in un solo giorno, capita di festeggiare le prime semifinali Atp di sempre di Sonego e Fabbiano, tra l’altro contro pronostico. Lorenzo, dopo l’apprendistato su una superficie praticamente sconosciuta, ad Antalya trova la chiave per esaltare il suo gioco d’attacco e piega in rimonta Mannarino, fresco vincitore a ‘s-Hertogenbosch, con un tie break autorevole nel secondo set e poi con il self control in un terzo set condotto sempre in vantaggio. Il piemontese è vicino al best ranking e oggi può dare un’altra spolverata alle ambizioni contro Carreño Busta, ex top ten un po’ in disarmo ma autore di 18 ace nella vittoria su Tomic. Con uno stile diverso, tutto d’anticipo e di letture, come si conviene a uno dei più bassi tennisti del circuito (1.70), Fabbiano assapora a trent’anni, e da 102 del mondo, la gioia di un risultato mai ottenuto in 15 stagioni da pro’, tra l’altro prendendosi lo scalpo nobile di Simon, finalista del Queen’s una settimana fa. Ora lo attende uno dei tanti duelli dal basso in alto con i 198 centimetri di Sam Querrey, che lo battè nell’unico precedente del 2016 nel primo turno di Wimbledon: l’americano poi si spinse fino alle semifinali. Dai Championships arrivano altre buone notizie: Caruso, Arnaboldi e la Gatto-Monticone scavallano l’ultimo turno delle qualificazioni e si regalano tutti e tre il debutto nel tempio londinese. Diventano così 9 gli uomini in tabellone (come già l’anno scorso) e due le donne (c’è anche la Giorgi). Che giornata, ragazzi.

Caruso-Arnaboldi a Wimbledon e Fabbiano-Sonego: ora l’erba è più azzurra (Gabriele Marcotti/Mario Viggiani, Corriere dello Sport)

Un record eguagliato che certifica la crescita generale. Per qualcuno sarà la prima volta, per altri una conferma. Nel tempio del tennis. Oggi, quando all’All England Cub si svolgerà il sorteggio, saranno addirittura nove i tennisti italiani in tabellone. Come già l’anno scorso, un primato assoluto. Anzi meglio, perché questa volta non ci saranno lucky loser (furono due nel 2018). Tutti si sono conquistati l’accesso al primo turno, per diritto di classifica (7) o attraverso le qualificazioni (2). Come nel caso di Salvatore Caruso che continua a vivere il suo momento magico iniziato al Roland Ganrros, dove – superate le qualificazioni – aveva raggiunto il terzo turno prima di essere battuto da Djokovic. Al quarto tentativo per entrare nei Championships, il 26enne di Avola, n.125 del ranking mondiale, ha centrato il bersaglio. Anche Andrea Arnaboldi, n. 209, si è qualificato per la prima volta dopo cinque tentativi. Per il 31enne canturino è la terza volta in uno Slam, dopo due apparizioni a Parigi (2014 e 2015). Capitano della spedizione azzurra è Fabio Fognini, numero 10 del mondo e testa di serie n.12. Testa di serie è anche Matteo Berrettini: raggiunta la miglior classifica (n. 20), a Londra il 23enne romano è stato promosso favorito n.17 in virtù della vittoria di Stoccarda e della semifinale di Halle e ora punta a migliorare l’uscita al secondo turno del 2018. Completano la spedizione Cecchinato, Seppi, Sonego, Fabbiano e Lorenzi. In copertina anche una azzurra, Giulia Gatto Monticone, 31 anni e numero 162 del mondo, che ha conquistato la sua prima qualificazione sull’erba battendo ieri la francese Dodin. Raggiungerà in tabellone Camila Giorgi.

Dalle parti di Torino e Grottaglie gli unici campi in erba sono quelli coltivati. Lorenzo Sonego e Thomas Fabbiano, tuttavia, almeno questa settimana sul verde stanno andando forte, ed hanno appena conquistato la prima semifinale nel circuito maggiore. Anzi, il 30enne pugliese sull’erba i suoi bravi risultati li ha ottenuti anche in passato: prima di questa semifinale raggiunta a Eastbourne, l’anno scorso nello Slam londinese ha vinto cinque partite di fila superando i tre turni di qualificazione e i primi due di tabellone principale. Nel secondo addirittura fece secco Stan Wawrinka in tre set, durati due giorni per la pioggia, prima di consegnarsi a Stefanos Tsitsipas nel terzo turno. Tornando all’attualità, il piccolo Thomas è passato dalle qualificazioni e ieri nei quarti ha eliminato Gilles Simon dopo che mercoledì aveva superato un’altra testa di serie, Laslo Djere. Quindi per Fabbiano sono di nuovo cinque i successi consecutivi sull’erba, dove oggi affronterà Sam Querrey, che l’ha sconfitto nell’unico precedente nel primo turno di Wimbledon 2017. Il 24enne piemontese invece con l’erba in questa stagione non s’era preso granché, avendo perso nel primo turno di s-Hertogenbosch e nelle “quali” di Halle. Ad Antalya però Sonego sta andando alla grande: ieri nei quarti ha buttato fuori Adrien Mannarino, testa di serie n. 2, rimontandogli un set, e oggi in semifinale troverà Pablo Carreno Busta, mai affrontato in carriera.

Wimbledon apre l’era del tie-break (Francesca Schito, Il Tempo)

Wimbledon è alle porte, ma prima dell’avvio dello Slam sul verde, si può già certificare che un’era si è chiusa alle sue spalle. Con il nuovo regolamento, una partita come quella entrata nella storia tra Isner e Mahut andata in scena nel 2010 sullo storico campo 18 terminata 70-68 al quinto set in 11 ore e 5 minuti non si vedrà più. Da quest’edizione infatti è previsto il tie-break sul 12 pari del quinto set, ma quella del punteggio non è l’unica novità. Il Court 1 si presenta con una nuova copertura fissa con tetto retrattile e, in caso di sospensione di un match – non si gioca oltre le 23 – con tetto chiuso, il giorno successivo si riprenderà con il tetto aperto. I tennisti troveranno un prize money di 38 milioni di sterline, più alto rispetto ai 34 di un anno fa, mentre non ci sarà lo shot clock in campo – si vedrà solo a partire dal 2020 – nonostante la regola del 25 secondi per servire sia in vigore. Particolare attenzione sarà riservata ai Championships per tutto quello che riguarda la sostenibilità: le bottigliette d’acqua sponsor del torneo saranno 100% riciclabili e personale qualificato all’All England Club gestirà lo smaltimento dei rifiuti. In attesa del via, previsto lunedì, stanno già festeggiando gli azzurri che dalle qualificazioni hanno conquistato il pass per il main draw: Andrea Arnaboldi ha superato il russo Karlovskiy (6-4 6-3 3-6 4-6 6-3), Salvatore Caruso ha battuto in tre set (6-3 6-2 6-1) Brayden Schnur e Giulia Gatto-Monticone si è imposta su Oceane Dodin (3-6 7-5 6-1).

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