L'erba italiana è sempre più verde: Sonego, primo titolo ad Antalya

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L’erba italiana è sempre più verde: Sonego, primo titolo ad Antalya

Lorenzo Sonego salva un match point e conquista il torneo turco. Diventa il terzo italiano a vincere un torneo sull’erba, il secondo in 15 giorni. Kecmanovic cede nettamente al terzo. L’azzurro sale al N.46

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Lorenzo Sonego - Antalya 2019 (foto via Twitter, @antalyaopen)
 

L. Sonego b. M. Kecmanovic 6-7(5) 7-6(5) 6-1

Fino ad un paio di settimane fa l’unico titolo vinto da un giocatore italiano su erba era quello di Andreas Seppi ad Eastbourne 2011. Adesso a otto anni di distanza i trofei “verdi” sono diventati tre. Dopo lo splendido successo di Matteo Berrettini a Stoccarda, arriva anche l’importantissima vittoria di Lorenzo Sonego sui prati (invero un po’ riarsi) di Antalya. In finale il 24enne di Torino ha avuto la meglio su un caparbio Miomir Kecmanovic, anch’egli all’esordio in una finale ATP e che per due ore e mezzo lo ha fatto dannare parecchio, arrivando anche a match point, prima di subire un vistoso calo fisico nel terzo set.

Primo titolo dunque per Lorenzo Sonego, proprio sulla superficie meno attesa viste le note inclinazioni “terraiole” dell’azzurro. Per tutta la settimana invece Lorenzo ha dimostrato di adattarsi molto bene all’erba, per quanto lenta, traendo il massimo dal proprio servizio e aggiustando la preparazione dei colpi. Un’iniezione di fiducia davvero importante in vista di Wimbledon, dove si presenterà con un nuovo best ranking di numero 46 del mondo e un altro bel risultato per il tennis italiano in questo 2019. Per la prima volta nell’era Open infatti quattro tennisti diversi hanno vinto almeno un titolo nello stesso anno (prima di lui Cecchinato a Buenos Aires, Fognini a Montecarlo e Berrettini a Budapest e Stoccarda).

Sonego ha servito in maniera eccellente per tutta la partita (25 ace, 76% di prime e 86% di punti vinti con la prima in campo) e ha saputo far girare con tre dritti strepitosi un match che rischiava di venire derubricato come “sfortunato”. Nel primo set infatti Lorenzo aveva avuto ben sei palle break, senza concederne nessuna, e ben quattro di queste erano set point (tre nel decimo game, uno nel dodicesimo). Kecmanovic però è rimasto attaccato alla partita rispondendo colpo su colpo con i suoi fondamentali molto fluidi. Nel momento del bisogno, quando i punti si facevano delicati, il serbo se ne usciva spesso con un vincente, sovente col rovescio e sovente in lungolinea. Giunti al tiebreak, Kecmanovic è andato in vantaggio quasi subito e non si è più fatto riprendere.

Nel secondo set, i servizi sono tornati a farla da padrone. Entrambi hanno espresso un buon livello di gioco e hanno concesso pochissimo all’avversario quando è in risposta. La prima occasione vera, ha rischiato di essere anche l’ultima, quella che decide il match. Sonego, che non aveva ancora concesso nemmeno una palla break in tutta la partita, si è ritrovato sotto 30-40 nel decimo gioco, il che equivaleva ad un match point per Kecmanovic. Una gran prima lo ha cavato di impiccio e sempre il servizio lo ha portato sul 5-5. Manco a dirlo, si è tornati a giocare un tiebreak.

Qui Lorenzo ha serviro benissimo, ma Kecmanovic ha risposto altrettanto bene, riuscendo quasi sempre a far partire lo scambio. Nel palleggio, agevolato e allo stesso tempo ostacolato dal manto (non più) erboso del torneo turco, Sonego ha fatto la differenza con due dritti lungolinea da spellarsi le mani che lo hanno portato sul 6-4. Il primo set point, con servizio a favore, è scivolato via, ma il secondo è stato quello buono. Un set pari dopo quasi due ore e mezza di gioco.

Il set decisivo è iniziato con un forte odore di terzo tiebreak: i primi tre giochi sono stati tutti vinti a zero dal giocatore al servizio. Invece Sonego si è inventato un altro dritto inside-in che ha lasciato fermo Kecmanovic, procurandogli due palle break. Sulla seconda Sonego finalmente è riuscito a strappare la battuta al proprio avversario. Andare 4-1 non è stato particolarmente difficile, anche perché Kecmanovic ha iniziato a manifestare evidenti difficoltà fisiche e a rincorre a stento le palline ribattute da Sonego. Praticamente fermo, il serbo si è consegnato senza ribellioni ad un ingeneroso 6-1.

Il tabellone completo

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