Jubb, a Wimbledon un campione universitario. Il denaro può attendere

Interviste

Jubb, a Wimbledon un campione universitario. Il denaro può attendere

Sei mesi di pausa dagli studi per migliorare il ranking. La rinuncia al prize money per non perdere la borsa di studio. Con l’esordio a Wimbledon sullo sfondo

Pubblicato

il

Paul Jubb a Ilkley 2019 (foto Vanni Gibertini)
 

Sembra quasi incredibile, ma l’attrazione principale all’ultimo Ilkley Trophy, il più importante torneo Challenger della stagione erbivora, è stata il giocatore peggio classificato del tabellone, ovvero il 19enne Paul Jubb, n. 576 del ranking mondiale, che prima del torneo non aveva mai vinto un incontro in carriera a quel livello. Ma Jubb deve la sua fama al titolo universitario americano NCAA conquistato recentemente nelle finali di Lake Nona, in Florida, quando ha portato questo prestigioso titolo individuale alla bacheca della sua University of South Carolina.

Il fatto di essere quasi un giocatore “del posto” (è nato a York, per poi trasferirsi a vivere con la nonna Valerie a Hull dall’età di tre anni a seguito della morte dei suoi genitori) ha fatto sì che in occasione dei suoi incontri gli spalti dell’Ilkley Lawn Tennis and Squash Club fossero quasi sempre gremiti. Il suo percorso nel torneo si è fermato al terzo turno contro il n. 117 della classifica mondiale Dennis Novak, che sarebbe poi arrivato in finale fallendo addirittura un match point per conquistare il torneo. Jubb è stato sconfitto piuttosto nettamente, ma la sua permanenza in campo è stata prolungata dall’incessante processione degli spettatori che volevano scattarsi una foto con lui.

Dopo aver rimandato i suoi incontri con la stampa durante tutto il torneo, alla fine della sua avventura nel Challenger di Ilkley il neo-campione NCAA ha incontrato i reporter presenti al torneo per parlare della sua nuova vita, ora che sta iniziando il percorso che lo porterà a diventare un tennista professionista. Anche se non immediatamente: “Non ho proprio considerato la possibilità di passare professionista – ha spiegato Jubb – già qualche tempo fa avevo deciso che avrei preso un periodo di pausa dall’università e dalle competizioni per college fino a Natale per concentrarmi sui tornei professionistici e migliorare la mia classifica, ma non ho mai veramente considerato l’ipotesi di passare professionista”.

Per i giocatori dei college statunitensi, la differenza tra essere “dilettante” o “professionista” è fondamentale: per mantenere la possibilità di giocare nel campionato NCAA e quindi conservare la propria borsa di studio per l’università, è necessario non percepire alcun pagamento per la propria attività tennistica. Per questo motivo, quindi, Jubb ha rinunciato ai €2.180 che gli spettavano per il terzo turno di Ilkley, e soprattutto rinuncerà alle almeno 45.000 sterline che gli spetterebbero come sconfitto al primo turno ai Championships di Wimbledon, dove la LTA gli ha concesso una wild card per il tabellone principale. “Sarà qualcosa di incredibile, totalmente nuovo – ha detto Jubb – cercherò di assorbire tutte le emozioni e di godermele fino in fondo. Sarò contento della mia partita se, all’uscita del campo, sentirò di aver fatto tutto quello che potevo per difendere le mie chance. Sarà meraviglioso anche vedere mia nonna fare il tifo per me a bordocampo: è stata la mia roccia, ha fatto tutto ciò che poteva per me, si è sempre assicurata che rimanessi sulla retta via”.

Durante questo periodo di pausa della sua avventura alla University of South Carolina, Jubb si allena al National Traninig Centre della LTA a Roehampton, a poca distanza da Wimbledon, e sta decidendo chi farà parte del suo team quando si tufferà a tempo pieno nel Tour per migliorare la sua classifica: “Non ho ancora deciso. Questi tornei estivi mi serviranno per trovare le giuste sensazioni e trovare le persone giuste per formare il mio team. Naturalmente sono abituato ai miei allenatori negli USA, il Capo Allenatore Josh Goffi e il Vice Allenatore Kyle Bailey, che sono stati straordinari nell’aiutare la mia crescita tecnica, ma ovviamente non possono seguirmi a tempo pieno, quindi dovrà trovare una soluzione diversa. Tuttavia da quando ho iniziato la mia avventura al college sono stato in costante contatto con la LTA, ho vinto i Campionati Nazionali quando avevo 15 anni quindi ho già lavorato con la Federazione e sono stati estremamente disponibili a farmi allenare al National Training Centre mettendomi a disposizione le loro strutture”.

Come ogni teenager che si rispetti cresciuto nel nord dell’Inghilterra, Paul aveva iniziato a giocare a calcio, e per un periodo di tempo divideva il suo tempo tra calcio e tennis: “Tuttavia più crescevo più il tennis assorbiva gran parte del mio tempo, e ad un certo punto ho dovuto fare una scelta. Quando ero molto più giovane c’erano stati dei contatti per un potenziale provino con Hull City [società che milita nella serie cadetta del campionato inglese n.d.r.], ma non è davvero possibile giocare due sport ad alto livello. Il mio ruolo era quello di ala sinistra, mobilità sulla fascia, e questo si riflette sul mio tennis che ha nella velocità degli spostamenti uno dei miei punti di forza”.

E come ogni aspirante tennista, anche lui aveva i poster dei suoi campioni preferiti sul muro della sua cameretta. “Inizialmente mi piaceva moltissimo vedere le partite di Nadal, ma crescendo ho iniziato a identificarmi sempre di più in Djokovic, al quale mi ispiro per modellare il mio gioco”.

Dopo il suo imminente debutto a Wimbledon contro Joao Sousa, in occasione del quale Paul assaggerà per la prima volta uno dei massimi palcoscenici tennistici, il ragazzo di Hull andrà a sperimentare il sudore anonimo dei Futures ITF, dove si gioca su campi precari in strutture a volte improbabili davanti a pochissimi spettatori. Tutto questo alla ricerca soltanto di punti per migliorare il suo ranking, in vista del suo debutto professionistico alla fine del prossimo anno scolastico quando, finita l’avventura universitaria a South Carolina, le battaglie sul campo saranno non solo per i punti, ma anche per qualsiasi pugno di dollari o euro venga messo in palio dai prize money dei Futures.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement