Un talento in erba. Gauff la bimba cresciuta per diventare una Williams (Crivelli). La carica degli italiani a Wimbledon (Corriere della Sera)

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Un talento in erba. Gauff la bimba cresciuta per diventare una Williams (Crivelli). La carica degli italiani a Wimbledon (Corriere della Sera)

La rassegna stampa di lunedì 1 luglio 2019

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Un talento in erba. Gauff, la bimba cresciuta per diventare una Williams (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Pagare il biglietto per viaggiare nel tempo. Succederà oggi pomeriggio sul Campo numero uno: quando il giudice di sedia annuncerà le protagoniste del terzo match di giornata, moltissimi dei 12.345 spettatori si stropicceranno gli occhi e penseranno di vivere in un film. Da una parte Venus Williams, quella di adesso, con già 39 primavere sulle spalle, e dall’altra la Venus Williams quindicenne, ragazzina con il fuoco dentro e inesplorati orizzonti di gloria. Stesse treccine ai capelli, stesse gambe affusolate, un’impressionante (per somiglianza) camminata con i piedi aperti e un po’ trascinati: la piccola Gauff è infatti clamorosamente identica alla Venere che muoveva i primi passi sul circuito. E lo riconosce perfino Serena: «Fisicamente, quando vedo Cori è come se allo specchio ci fosse mia sorella». Ma l’intrigante primo turno odierno non sarà solo la sfida tra la più vecchia tennista in tabellone e la più giovane, quanto piuttosto un crash generazionale (tra le due ci sono 24 anni di differenza) e il primo assaggio di una pesantissima eredità da raccogliere.

(…) I primi record La Gauff, nata in Georgia ma poi trasferitasi in Florida, la mecca Usa per chi vuole provare a contare nel tennis, se lo è meritato, diventando la più giovane di sempre a passare le qualificazioni a Wimbledon. Da 301 del mondo non avrebbe avuto diritto all’iscrizione, ma 5 giorni prima le hanno assegnato una wild card: lei lo ha saputo mentre stava acquistando su Internet un vestito per una serata con gli amici. Pronti via, ha eliminato la numero uno Bolsova, che è nelle prime 100 del mondo, e poi ha completato l’opera con la belga Minnen, anche se la sera prima del match, alle 23, si è dovuta sorbire un test di scienze sul computer per i suoi studi online. Una predestinata, fin da quando a sei anni, colpiti dalla coordinazione e dal colpo d’occhio, papà Corey, ex cestista, e mamma Candi, ex ginnasta e eptathleta, le misero in mano la prima racchetta.

(…).È stata la più giovane finalista degli Us Open juniores (2017) e la più giovane numero 1 juniores di sempre (a 14 anni e 4 mesi nel 2018) e con Serena Williams ha finito per condividere, per alcuni mesi all’anno, anche il coach, Patrick Mouratoglou. Che la esalta: «Non ho mai visto una ragazzina della sua età gestire così bene e con maturità le pressioni». Per fortuna, con il carico di attese che la accompagna: ha vinto la prima partita Wta appena a marzo, a Miami, ma alla fine del 2019 avrà già guadagnato più di un milione di euro con le sponsorizzazioni (tra cui Barilla, perché il manager è del Team 8 creato da Federer). Insomma, il rischio di una dolorosa incompiuta è dietro l’angolo, ma Cori tira dritto: «Diventerò la più forte tennista di sempre». Con tanti saluti.

La carica degli italiani a Wimbledon (Corriere della Sera)

In perenne cambiamento per restare sempre uguale a se stesso, gattopardesco nel midollo eppure fascinoso come nessun altro evento sportivo al mondo, con il nuovo tetto (richiudibile in dieci minuti) sul campo numero 1, le solite fragole (insipide) con la panna — probabilmente aumentate di prezzo (seguiranno aggiornamenti) —, con la sfida sul centrale tra il campione uscente (Djokovic) e il malcapitato di turno (il tedesco Kohlschreiber) oggi comincia Wimbledon. Non un torneo di tennis, di più. Non il terzo Slam della stagione, qualcos’altro.

(…) Il numero 1 del mondo Novak Djokovic, per esempio, che in dodici mesi ha saputo ribaltare un destino balordo: l’anno scorso arrivava a Wimbledon zavorrato da una delle peggiori sconfitte della carriera (a Parigi con Marco Cecchinato), oggi ci torna da campione uscente con tutte le intenzioni di incrementare i 15 titoli Major e accorciare il gap con i soliti sospetti (di Immortalità). II numero 2 Roger Federer, avanzato nel ranking delle teste di serie dai parrucconi dell’All England Club a discapito di Rafa Nadal, che è andato su tutte le furie: da n.3 gli tocca un tabellone che pare un campo minato, con quel folle di Kyrgios al secondo turno, Federer in semi e il Djoker in finale. (…)

Altre chicche. Serena Williams fasciata di bianco è pronta all’arrembaggio del 24° Slam; la sorella Venus, 39 anni, al primo turno affronta la più giovane qualificata dell’era Open: la connazionale americana Coco Gauff, 15 anni e 122 giorni nel momento in cui ha fatto irruzione nel tabellone principale. E, dopo 38 anni, Borg torna a Wimbledon. Non Bjorn, ma il figlio Leo, vestito Fila come il celebre papà. II 4 luglio, lo stesso giorno in cui Bjorn giocò l’ultimo match nel Tempio (finale 1981 persa da McEnroe), Leo scenderà in campo nelle qualificazioni del torneo Junior, beneficiato di una wild card dagli organizzatori. Undici gli azzurri al via (9 uomini e 2 donne). Occhi puntati sulle teste di serie numero 17 (Berrettini) e 12 (Fognini): dopo una durissima preparazione a Ibiza giocando a padel con Francesco Totti, Fabio affronta l’erba per la prima volta da top-10 pescando un avversario scomodo (Tiafoe). (…).

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