Wimbledon, Fognini non annoia: battuto Tiafoe in cinque set

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Wimbledon, Fognini non annoia: battuto Tiafoe in cinque set

LONDRA – Doveva essere un esordio e lo è stato fino in fondo, ma Fabio Fognini è riuscito a spuntarla. Adesso la sfida a Fucsovics

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Fabio Fognini - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

F. Fognini b. F. Tiafoe 5-7 6-4 6-3 4-6 6-4 (da Londra, il nostro inviato)

Fabio Fognini vince una gran partita al quinto set contro l’americano Frances Tiafoe, numero 38 del mondo e comincia in maniera positiva il suo primo Slam da top-10. Un match nel quale all’inizio Fabio ha subito la maggiore aggressività del suo giovane avversario ma che con pazienza è riuscito a portare dalla sua parte, forte di un tennis decisamente più vario ed oggi complessivamente di un livello superiore. Anche se il black out del quarto set poteva costargli caro.

“Sono stato bravo nel quinto, dopo aver perso il quarto set in quel modo. Sapevo che sarebbe stato un match duro, lui ha giocato due tornei prima di Wimbledon, io niente ma va bene così”

I due giocatori non sono propriamente degli amanti dell’erba, entrambi hanno un bilancio perfettamente in parità in carriera sulla superficie (17-17 per Fabio, 6-6 per Francis) ma l’americano si mostrava in principio più aggressivo. Sul campo numero 18 reso epico da Isner e Mahut – una targa è qui a ricordare quell’infinito 70-68 del 2010 – Fabio perdeva un brutto primo set dopo aver recuperato il break subito in apertura. Tiafoe – che ha un’andatura che ricorda vagamente quella di Michael Johnson, primatista dei 200 e dei 400 metri di atletica – spingeva molto bene con il diritto e riusciva a strappare nuovamente la battuta all’azzurro nell’undicesimo gioco per il 7-5 finale che scatenava il rumoroso angolo dell’americano, nel quale di fatto siamo “infiltrati” sedendovi accanto.

Fognini si lasciava andare ad un gesto di stizza dando un pugno al borsone e cominciava a parlare da solo, commentano con “Una parola! Una c… di parola! Sono dodici anni! Dodici anni!” dal misterioso significato. L’azzurro chiedeva poi l’intervento del dottore per un problema alla mano destra (che sia stato il pugno a causarlo?).

Nel secondo set l’azzurro provava ad essere più aggressivo in risposta, con Davin e Barazzutti che lo incitavano ad ogni punto (in tribuna anche Binaghi). Una prima palla break se ne andava sul 4-3 grazie ad un diritto steccato e fortunato di Tiafoe che faceva dire a Fabio disperato “Ma come l’ha presa sta palla? Con le orecchie l’ha presa! Neanche tu la prendevi così male”, rivolto a Barazzutti o a Davin (il metro di paragone si è comunque elevato, ricorderete che lo scorso anno su questi campi giocava “peggio di Scanagatta”…). Ma nel decimo gioco l’azzurro dava spettacolo, con un dropshot e un meraviglioso passante lungolinea di diritto tirato dalle tribune che gli regalava il set point trasformato con un altro passante di rovescio.

L’abbrivio positivo continuava ad inizio del terzo set con il break in apertura suggellato da un nastro molto azzurro, mentre la ex numero 6 del mondo Chanda Rubin veniva a sedersi di fianco a noi per dare sostegno al suo connazionale. Molto sportiva, non lesina complimenti a Fognini quando mette a segno i suoi vincenti. Nonostante un paio di falli di piede che lo fanno un po’ borbottare e un let contestato (“È cinese, non funziona”). Fabio manteneva la calma e portava a casa il set del sorpasso salvando da campione – pallonetto di rovescio sulla riga e ace – le due pericolose palle break sul 5-3 che avrebbero rimesso Tiafoe in partita.

Fabio Fognini – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Il break che arrivava anche in apertura di quarto set attenuava (momentaneamente…) gli entusiasmi del box americano per la gioia dei nostri timpani, Fabio giocava in maniera sempre più aggressiva disegnando il campo da fondo e chiudendo il punto a rete o con mirabili palle corte. Purtroppo però, quando il match sembrava volgere al termine, si spegneva completamente la luce. Dal 4-2 Fabio inanellava una serie di errori, si innervosiva e cedeva completamente il campo a Tiafoe che si aggiudica il parziale con quattro giochi di fila, portando il match al quinto.

Che per fortuna è il terreno preferito di Fabio (18-13 il suo record contro il poco invidiabile 1-6 del suo avversario). Il set si apriva come i due precedenti con il break d’acchitto dell’azzurro ma si trasformava in una battaglia e si giocava più di lotta e nervi che di tennis, anche se Fognini rispondeva per le rime al suo angolo che invocava calma. “Stai zitto che è meglio,. Calma è morto, calma è morto”. Tra uno sbuffo e una prodezza e con il pubblico tutto per l’azzurro alla fine Fabio la portava a casa dopo tre ore e ventitré minuti mentre intanto in tribuna si cominciava letteralmente a tremare per il freddo. Ma che fatica!

“Il prestigio di questo torneo è grandissimo, l’erba mi piace, meno le regole. Ho iniziato male la stagione poi, culo o non culo, ho vinto Montecarlo. Qualche rimpianto a Parigi, ora sono qui senza grosse aspettative”

Al secondo turno Fognini affronterà Marton Fucsovics (1-1 tutto sul cemento), per eguagliare il miglior risultato a Wimbledon (terzo turno).

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