È Fabbiano il gigante, la favola continua (Garofalo). Fabbiano scala un'altra montagna (Crivelli)

Rassegna stampa

È Fabbiano il gigante, la favola continua (Garofalo). Fabbiano scala un’altra montagna (Crivelli)

La rassegna stampa di giovedì 4 luglio 2019

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Fabbiano scala un’altra montagna (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Dategli una montagna e vi solleverà il mondo. Altezza sarà pure mezza bellezza, ma quando il piccolo Fabbiano, con la racchetta tra le mani come la fionda di Davide, affronta senza paura i giganti che bucano il campo con servizi a 220 all’ora, si prende sempre la scena esaltando l’intelligenza e la tattica a dispetto della forza bruta. In Australia a gennaio aveva sterilizzato i 67 ace di Reilly Opelka, 211 cm, a Wimbledon dopo Tsitsipas (1.93) anestetizza Karlovic, altro 2.11, con 13.378 servizi intoccati in carriera prima che cominciasse il torneo, un numero che non ha impressionato Tommy

(…) Ma non di sole letture della battuta altrui vive l’uomo di talento: Thomas, 38 cm meno del rivale, è chirurgico nel variare il range della sua battuta per non dare riferimenti al croato, 40 anni e 139 giorni (il più vecchio a Wimbledon da Rosewall nel `75), pungendolo poi con un dritto che fa malissimo (36 vincenti). Il pugliese concede una sola palla break in tutto il match, dopo 2 ore e 58′, ma potenzialmente potrebbe essere letale, perché sul 4-4 del 5″: «Era un match point – dirà – sono stato bravo e fortunato a uscirne bene, ho servito una seconda a 50 all’ora e ho chiuso gli occhi». Modesto: su quella mozzarella, Karlovic fa la cosa giusta, cioè gli risponde sui piedi e poi scende a rete sullo scambio successivo, ma viene perforato da un passante di rovescio eccezionale. Con inchino: «Thomas è un giocatore straordinario – dirà l’avversario cui non sono bastati 38 ace – non ha sofferto il mio slice e su quel passante ha fatto una cosa meravigliosa. Ha meritato di vincere». I complimenti non scalfiscono l’umiltà di Thomas, che ha vinto la 5° partita su 5 in carriera al 5″ set (…).

Ora gli tocca un altro cagnaccio, il redivivo spagnolo Verdasco, che dopo il matrimonio e la paternità sta vivendo una terza giovinezza, (…). Sarà un’altra giornata di passione per il padre di Fabbiano, Stefano, che ha quasi perso la voce nella maratona contro Karlovic. Fu lui, da sindaco di San Giorgio Jonico, a inaugurare il Circolo di tennis, (…) . E se poi il figliolo trova qualcuno alto più di 2 metri dall’altra parte della rete, la festa è garantita.

Tutti pazzi per la Gauff. È lei la nuova Hingis? (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Innamorati di Cori. Perfino i grandi giornali londinesi da lunedì celebrano la Gauff in prima pagina, accanto alla famiglia reale, alla Brexit e all’anniversario di matrimonio dei Beckham. E se l’Inghilterra si è ritrovata con i battiti del cuore all’impazzata per la nuova reginetta di 15 anni e 4 mesi dopo il successo contro Venus Williams, la dirompente vittoria nel secondo turno contro la Rybarikova, in semifinale due anni fa, sta già scomodando paragoni ingombranti: si saluta la nuova Capriati (la più giovane di sempre a giocare su questi prati nel 1990, aveva 14 anni e 3 mesi) o addirittura la nuova Hingis. Alla ragazzina le attenzioni non dispiacciono, tutt’altro, soprattutto se nella partita della delicata conferma contro una rivale decadente (è numero 139 Wta) ma pur sempre avvezza a questi palcoscenici, non concede neppure una palla break, ottiene 28 punti su 33 con la prima e copre il campo meravigliosamente, dando l’impressione di una maturità e di una freddezza da campionessa consumata. Lei stessa, del resto, ammette di sentirsi almeno 18 anni in campo, come se la maggiore età fosse il discrimine fra il divertimento e ll successo. E così ci pensa mamma Candi, ex ginnasta e eptathleta e oggi maestra elementare (è lei che segue la figlia negli studi telematici), a riportare il personaggio alla normalità: «Voi la vedete in campo apparentemente calma e sicura di sé, ma in casa resta una quindicenne con i suoi capricci. Il sabato, per esempio, ha l’obbligo di riordinare la camera da letto, perché durante la settimana non si può entrare per il disordine. E comunque siamo stati chiari: prima sei una studentessa e andrai anche al college, poi viene la tennista“. (…)

Di Cori colpiscono la sicurezza, le scelte di gioco sempre lineari e azzeccate, la determinazione scolpita anche nelle sue parole: «Quando affronto un torneo, a qualsiasi livello, voglio arrivare fino in fondo. Perciò l’obiettivo adesso è vincere Wimbledon». Più che la spocchia, è la genuinità dei 15 anni a ispirarla, ora che è entrata di prepotenza tra le prime 200 del mondo e che il terzo turno contro la slovena Hercog non appare insormontabile.

(…). Intanto, abbiamo già saputo che in un giorno normale nella sua casa di Delray Beach, in Florida, si sveglia alle sei e mezza, alle 7.15 fa colazione con i genitori e i due fratelli, alle 8 comincia ad allenarsi, all’una dopo un pasto leggero si dedica al potenziamento in palestra, alle tre del pomeriggio torna in campo, alle cinque studia insieme alla mamma e alle sette può dedicarsi finalmente allo svago. Il sogno segreto di Coco, come preferisce farsi chiamare, è poter incontrare Jaden, il figlio dell’attore Will Smith, per il quale si è presa una cottarella virtuale. Ma per 40.000 follower su Instagram, destinati a moltiplicarsi all’infinito in questi giorni, la star è già lei (…).

È Fabbiano il gigante, la favola continua (Antonio Garofalo, QS – Quotidiano Sportivo)

I più giovani non ricorderanno Miloslav Mecir, tennista slovacco di grande talento, infido e sornione come il gatto (…) non a caso ribattezzato “Gattone” Mecir. Il suo tennis, che gli consentì di salire fino a n.4 ATP nell’88, di vincere 11 tornei fra cui il torneo olimpico di Seul nel 1988 e di fare finali a Roma e a New York, era assolutamente imprevedibile, vario, fatto di improvvise accelerazioni e rallentamenti che facevano letteralmente impazzire tutti i giocatori di ritmo. E per la regolarità con cui batteva gli eredi sportivi di Borg, si guadagnò anche l’appellativo di “Ammazzasvedesi”. Beh, ora per il nostro piccolo Davide di San Giorgio Jonico, alias Thomas Fabbiano, alle prese con i Golia della racchetta, verrà coniato l’appellativo di “Ammazzagiganti”. Qui a Wimbledon è già Giant-Killer (…).

Ieri Tommasino si è trovato davanti al re degli ace (13.436!), il croato Ivo Karlovic, 40 e 139 giorni, due metri e 11 centimetri e ha battuto anche lui in cinque set (63 67 63 67 64 in 3 e 7 minuti di gioco essenziale, quasi mai più di 3 scambi). Soltanto sul 4 pari al quinto, dopo tre ore, Fabbiano ha concesso la prima e unica palla break a Karlovic e l’ha salvata con un difficilissimo passing di rovescio incrociato. Nel game successivo è stato lui a fare il break decisivo. (…) A Melbourne, a gennaio, Fabbiano aveva battuto un altro 2 metri e 11, l’americano Reilly Opelka 67 62 64 36 76 (10-5 nel supertiebreak) che lo aveva sepolto con 68 ace. Un’altra volta un Golia con racchetta ci aveva lasciato le penne.

(…). Al prossimo turno il ragazzo pugliese che si è battuto per salvare i due campi in terra battuta di San Giorgio Jonico —li avevano chiusi, pareva che quella terra fosse radioattiva, lui contribuirà a trasformarli in cemento — troverà il veterano spagnolo Verdasco vittorioso in 5 set sul Brit Edmund. Tommasino il maratoneta ha giocato 5 match al quinto (Thompson all’US Open 2017, Ebden al Roland Garros 2018, Opelka all’Australian Open, qui Tsitsipas e Karlovic) e li ha vinti tutti. Una volta aveva un buon record al quinto anche Andreas Seppi. Ma a 35 anni con un’anca malandata è diventata dura: ha perso contro Pella dopo essere stato avanti due set a uno crollando nel finale, 64 46 46 75 61. Oggi, per il secondo turno, tocca a Fognini contro l’ungherese Fucsovics e a Berrettini contro il cipriota Baghdastis. Non si ferma la 15enne Gauff nel femminile: netto 63 63 alla 30enne slovacca Rybarikova. Su www.ubitennis.com leggi tutto sulla nuova star di 15 anni Coco Gauff, sull’eco dei media al doppio misto che giocheranno Andy Murray e Serena Williams, sul duello Nadal-Kyrgios.

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