José Mourinho a Wimbledon: "Fognini sta bene così com'è, diverte e si diverte"

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José Mourinho a Wimbledon: “Fognini sta bene così com’è, diverte e si diverte”

Lo ‘Special One’ ha seguito la quarta giornata dei Championships all’All England Club. A Sky ha parlato di Fognini, di Murray e anche del suo futuro nel calcio

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Fabio Fognini e José Mourinho - Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @fabiofogna)
 

Era presente sulle tribune del Queen’s, ora è stato beccato anche a SW19. José Mourinho non avrà una panchina per la prossima stagione calcistica, ma la sua passione per lo sport lo sta portando in giro per l’Europa a seguire i principali eventi dell’estate. Non ha mai nascosto la sua ammirazione per il tennis, ha dichiarato diversi anni fa che stima le doti mentali dei giocatori che spesso si ritrovano un game indietro nel punteggio per tutto il set e non devono mai perdere la concentrazione al servizio per non far scappare via l’avversario. Da soli sul campo, senza l’aiuto dei compagni di squadra o del proprio allenatore.

Mentre sbirciava gli allenamenti a Orange Park, è stato fermato dall’inviato di Sky Sport Stefano Meloccaro per una breve intervista, prima di andare a seguire il connazionale Joao Sousa sul campo 12. Joao e José fanno parte della stessa agenzia sportiva, la GestiFute, guidata dal potentissimo agente Jorge Mendes. La presenza del mago di Setùbal ha portato molto bene al numero 69 del ranking, capace di rifilare un secco tre a zero a Marin Cilic.

Ai microfoni di Sky Mou ha confermato il suo stretto legame col mondo del tennis: Ho un buon rapporto con alcuni giocatori. Quando allenavo a Madrid ho conosciuto Rafa Nadal e Feliciano Lopez. A Londra durante la mia esperienza col Chelsea Murray veniva spesso al centro di allenamento per delle cure mediche“. E qualche legame con la sua esperienza all’Inter? Oggi ho conosciuto Fabio Fognini, che è interista. Ci siamo divertiti un po’. Penso che un talento come lui avrebbe potuto vincere di più. Ma credo anche che lui sia più felice così com’è e si diverte di più. Gioca, fa divertire e spesso vince”.

Lo “Special One” guarda da vicino le vicende di Andy Murray. L’ha seguito in occasione del rientro in campo al Queen’s e capisce quanto sia importante Wimbledon per uno come Andy, che qui ha vinto due titoli: “Al Queen’s ho capito che si sente bene, che non ha dolori e che non ha paura. Questa è la strada per arrivare dove lui vuole, cioè al rientro in singolo ad alto livello. Livello elevato che vuole mantenere anche Mourinho nelle sue prossime esperienze da allenatore: “Resterò nel calcio, sempre ad alti livelli. Un giorno potrei tornare in Italia“.

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