Verdasco mette fine all'ottimo Wimbledon di Fabbiano

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Verdasco mette fine all’ottimo Wimbledon di Fabbiano

LONDRA – Finisce senza troppi rimpianti l’avventura di Thomas Fabbiano, già bravissimo a raggiungere il terzo turno. Verdasco può arrivare da Djokovic

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Thomas Fabbiano e Fernando Verdasco - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Londra, il nostro inviato

Finisce qui la bella avventura ai Championship’s di Thomas Fabbiano. Troppo solido e aggressivo Fernando Verdasco, il cui ritiro dal torneo di doppio per un presunto problema alla schiena, aveva offerto qualche speranza ai colori azzurri. Resta ottimo ovviamente il torneo del pugliese (con la gemma della vittoria su Tsitsipas) che dopo un periodo difficile, sembra aver trovato la convinzione necessaria per stazionare in alto in classifica e giocarcela alla pari anche con i migliori giocatori del mondo.

Fabbiano paga un pessimo avvio di partita, con un parziale shock iniziale di 10 punti a 1 che indirizza il primo set.

“Ero un po’ teso all’inizio, volevo entrare in campo e sbranarlo ma sono partito malissimo. Vorrei rigiocare il primo e l’ultimo gioco…”

Peccato, perché Verdasco concede parecchio al servizio e offre palla break in tre game di servizio su quattro: Thomas però non riesce a sfruttare nessuna delle otto opportunità del controbreak, nonostante l’invito dal suo box di non dare angoli al suo avversario – “Tira forte e al centro” – e alla fine in un modo o nell’altro, tra un doppio fallo (5) e una bordata vincente (5), Verdasco porta a casa il parziale 6-4.

In tribuna stampa siano quindici cronisti italiani contro nessuno spagnolo ma la superiorità numerica non si avverte in campo. Fabbiano fa troppa fatica nei suoi game di battuta (per trovare un game al servizio in cui Verdasco non arrivi almeno a 30 bisogna attendere il nono game del secondo set), perché l’iberico risponde sempre con i piedi dentro la riga di fondo e riesce a trovare angoli troppo acuti per l’azzurro.

“Di solito mi trovo bene con i mancini, ma oggi ho fatto fatica. A tratti mi sembrava di giocare con una pallina magica. Mi aspettavo che Verdasco sbarellasse un po’ invece non ha detto una parola per tutta la partita”

Un passaggio a vuoto del mancino di Madrid consente a Thomas di procurarsi la nona palla break: è quella buona finalmente (4-2) – “Tanto va la gatta al lardo…” commenta il Direttore – ma Fernando è bravo a spingere sin da subito nel game successivo e riprendersi il break. Si arriva così al tiebreak dove Fabbiano commette due imperdonabili errori di diritto, lo spagnolo è ingiocabile al servizio e di fatto non c’è storia. Dopo un’ora e trentotto di partita, c’è una montagna da scalare per l’azzurro, ma soprattutto c’è un avversario solido e determinato dall’altra parte della rete.

Un’altra occasione arriva sul 3-3 del terzo set quando Thomas ha una palla break che Fernando annulla con un classico slice esterno al servizio. L’azzurro paga l’ennesima chance sfumata (1/10 sui break point) e al cambio di campo cede il servizio. Fabbiano però ha grande coraggio e con il miglior game di risposta della partita, blocca lo spagnolo che serve per il match. È solo un’ilusione, perché al cambio di campo Thomas si suicida con due doppi falli è una volée orrenda a campo aperto che regalano il match al mancino spagnolo.

Thomas Fabbiano e Fernando Verdasco – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Complimenti a Verdasco, che a trentacinque anni corre come un ragazzino e picchia come un fabbro, ma bravo anche il nostro azzurro che conferma di essere maturato per il tennis che conta.

“Subito dopo il match ero amareggiato, ora al 90% ho pensieri positivi di questo torneo. Ho vinto due grandi partite e ora so di potermela giocare alla pari con i più forti. Il percorso intrapreso è quello giusto”

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