Dove siete finiti voi della NextGen? Non sarà mica un grande bluff?

Editoriali del Direttore

Dove siete finiti voi della NextGen? Non sarà mica un grande bluff?

LONDRA – Djokovic per me è già in finale. Fognini sarà come minimo n.9. Ouff Gauff, Coco che rischio! Ohi ohi Hercog che… Pollona

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Felix Auger-Aliassime - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

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da Londra, il direttore

Sono d’accordo, ci mancherebbe, con chi dice che ogni paragone e confronto con i Fab, siano essi 3 oppure 4 con l’aggiunta di Ringo Starr Andy Murray (che sconta l’ingiustizia di non poter aggiungere i due trionfi olimpici ai 3 Slam conquistati, quando l’aver vinto tre Wimbledon dovrebbe essere considerato un formidabile exploit), sia improprio.  Quelli sono fenomeni che sfalsano qualsiasi statistica, con 56 Slam vittoriosi su 206 di un’Era Open cominciata ben oltre una trentina d’anni prima che loro si affacciassero alla ribalta internazionale.

Va anche accettata l’idea che sia ancora uno di loro tre a vincere anche questo Wimbledon. Tuttavia, dopo tutta questa strombazzatissima campagna impostata dall’ATP sulla cosiddetta Next-Gen, anche per lanciare il torneo di Milano ma non solo, fa davvero effetto boomerang constatare che qui nel tabellone maschile di Wimbledon, quando si sono già qualificati 8 giocatori per gli ottavi della metà superiore e altri 16 tennisti competano oggi per gli altri 8 posti, ci siano appena due giocatori under 25!

Proprio così. Sono il ventunenne francese Ugo Humbert, che a sorpresa ha sconfitto in tre set il diciannovenne Felix Auger-Aliassime che veniva considerato l’ostacolo più serio per Djokovic nel cammino verso la finale, e – fa piacere poterlo sottolineare perché italiano – il ventitreenne Matteo Berrettini.

Ugo Humbert – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Tutti gli altri spariti nella nebbia (che quest’anno a Wimbledon non è salita sugli irti colli). Ultimi a uscir di scena, poco prima di un delusissimo Aliassime, i due russi, Medvedev sconfitto al quinto da Goffin e Khachanov battuto in tre da Bautista Agut.

Dall’alto in basso gli otto sono Djokovic (32), Humbert (21), Goffin (28,5), Verdasco (35,9), Pella (29,2 e sorprendente vincitore del finalista di un anno fa Anderson, comunque 33), Raonic (28,5), Bautista Agut (31), Paire (30). Fra parentesi quel numerino non è la classifica ma l’età. Nella metà bassa i 16 che giocano oggi sono Querrey (31,9)-Millman (30), Sandgren (27,11)-Fognini (32,2), Sousa (30,3)-Evans (29,1), Tsonga (34,2)-Nadal (33,1), Nishikori (29,6)-Johnson (29,6), Struff (29,2)-Kukushkin (31,6), Berrettini (23,3)-Schwartzman (26,11), Pouille (25,4)-Federer (37,11).

Non è quindi soltanto per… “colpa” dei Fab Four, che i più giovani non emergono. Ci sono stamattina 24 giocatori ancora in lizza a Wimbledon e la metà esatta è over 30. E la metà di quella metà è over 29. Non ci fosse stato Pouille con i suoi 25 anni e 4 mesi e Sandgren che fra un mese compie 28 anni, avrei potuto scrivere che soltanto Humbert e Berrettini avevano meno di 28 anni! Alla faccia della young-generation.

Djokovic ha la strada spianata verso la finale

A seguito dei risultati di questa settimana non vedo proprio chi possa stoppare Djokovic prima della finale. Sono spariti tutti i più temibili, Anderson, Zverev, Tsitsipas, Khachanov, Medvedev. La testa di serie più alta superstite è Milos Raonic n.15. Vero che il canadese è stato finalista qui ma sapete qual è il suo bilancio con Djokovic? Zero vittorie e nove sconfitte. 2 set vinti, 21 persi. Vero che non si sono mai affrontati sull’erba, ma insomna Djokovic, che si è appena qualificato per la dodicesima volta per la seconda settimana di Wimbledon, questo torneo lo ha vinto quattro volte. Non una sola per sbaglio. Vi immaginate che tre set su cinque lui possa perdere da Humbert? Da Goffin (5-1 negli head to head) o Verdasco (11-4, ma l’ultima vittoria di Verdasco risale a nove anni fa e le altre sono ancora più obsolete)? O che gli possano creare grattacapi Pella (1-0), Bautista Agut (7-3) o Paire (1-1)? Novak con questi giocatori può perdere un set, forse due, ma non ce lo vedo proprio a perdere tre set. Forse Bautista Agut è il tennista che in tempi recenti gli ha dato più fastidio, ma non lo vedo in grado di farlo anche a Wimbledon dove ha raggiunto per la terza volta gli ottavi (più due terzi turni), ma più in là non è mai andato.

A fine Wimbledon Fognini sarà n.9 se anche oggi perdesse

Fabio non può scavalcare Khachanov nemmeno se oggi vincesse con Sandgren, n.94 ATP. Ma perché uscisse dai primi 10, con due giocatori che lo scavalcassero prendendo la rincorsa da dietro, si dovrebbero verificare ipotesi abbastanza assurde, tipo una finale con un giocatore della metà bassa che non fosse né Federer né Nadal né Nishikori ma Berrettini (!) e della metà alta un Goffin o un Bautista Agut. Insomma Fabio mi sembra in una botte di ferro. E se battesse Sandgren e poi pure il vincente di Querrey-Millman, beh si aprirebbero per lui scenari super interessanti.

Fabio Fognini – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Coco Gauff: tocca parlare ancora di lei, ma correggendo un po’ il tiro

Eh sì, una ragazzina di 15 anni che centra gli ottavi di finale a Wimbledon è un fenomeno. Che poi ci sia riuscita rimontando un risultato – 63 52 per la Hercog – che pareva quasi ridimensionarla pesantemente, dice due cose. La prima è che inevitabilmente è ancora lontana dal potenziale che prima o poi ci mostrerà. La seconda è che a a quell’età, alla prima comparsa sul campo più leggendario e intimidente del mondo, per risalire da 2-5 nei game e da 3-5 nei punti del tiebreak riuscendo ad annullare due matchpoint, occorre avere una personalità e degli attributi pazzeschi. Due doti che non ha certo la Hercog. La slovena è formidabile al servizio dall’alto del suo metro e 82 cm, terrificante con il dritto sparato a tutto braccio, ma anche terribilmente tremebonda al cospetto di una ragazzina che per 30 palleggi cercava soprattutto di non sbagliare affettando rovesci lentissimi contro rovesci.

Gli aspetti caratteriali, stavolta, mi hanno impressionato molto di più di quelli tecnici, anche se gli errori di Coco sono stati tanti e la sua partita non è stata complessivamente brillante come quella contro Rybarikova (da lei interpretata meglio rispetto a quella del primo round contro Venus Williams).

Se la Coco vista ieri avesse affrontato Simona Halep penso che avrebbe perso di sicuro. Ma si sa che invece ogni partita fa storia a sé e la Halep, ad esempio, a Parigi ha fatto una figura così “cacina” che davvero nel tennis femminile non si può mai prevedere quel che accadrà. Diciamo che è stata una bellissima storia, quella della Gauff a Wimbledon, ma anche che ho modificato in parte il mio giudizio troppo entusiasta dei primi giorni. Nel senso che anche se è vero che nel tennis delle donne può succedere quasi di tutto, possono sempre vincere il torneo tante ragazze, che Coco Gauff possa addirittura farcela al primo colpo, mi sembra davvero troppo. Magari al secondo o al terzo colpo, questa è una previsione più sensata. Di sicuro c’è una cosa. Qui il pubblico sarà tutto per lei, sempre. Perfino se dovesse giocare contro la beniamina di casa Konta.

Coco Gauff – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)
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