E Ceck non sa più vincere (Guerrini). Di Giuseppe ed Errani lasciano la scena alla Paolini (Vannini)

Rassegna stampa

E Ceck non sa più vincere (Guerrini). Di Giuseppe ed Errani lasciano la scena alla Paolini (Vannini)

La rassegna stampa di mercoledì 24 luglio 2019

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E Ceck non sa più vincere (Piero Guerrini, Tuttosport)

E’ un problema di fiducia, ormai è chiaro. Tanto che forse Marco Cecchinato dovrebbe fermarsi, riflettere. Non siamo psicologi, ma ci sono i fatti. Dopo il secondo turno raggiunto a Roma, Ceck ha collezionato ieri la sesta sconfitta al primo turno di un torneo: Roland Garros dove difendeva la semifinale, poi l’erba di Londra, Eastbourne e Wimbledon, ma di nuovo anche sulla terra rossa la scorsa settimana a Umago e ora in Gerrmania. La classifica, intanto, precipita: da lunedì è n. 63 al mondo e certo non migliorerà. Di fatto Cecchinato è tornato alla situazione in cui era prima della entusiasmente primavera del 2018: prima di Parigi era n. 70. La fiducia, allora, scende anche di più, perché se vincere aiuta a vincere, le sconfitte aiutano a perdere. Ha nel frattempo cambiato allenatore, passando da Simone Vagnozzi a Uros Vico. Ma non ci sono bacchette dei miracoli, deve scattare qualcosa dentro, la convinzione di essere sulla strada giusta. Sia chiaro, Cecchinato lotta, ma alla fine cede. Ad Amburgo contro Federico Delbonis, n. 67, il siciliano ha vinto il primo set al tie-break, continuando a lottare è arrivato a costruirsi 3 match point consecutivi (40-0) sul proprio servizio e 5-4, annullati dall’argentino e in parte non sfruttati per tensione dall’azzurro. Ancora il tie-break, ceduto dopo essere stato 2-0 e un terzo concesso ormai per desolazione: 6-7 (5), 7-6(3), 6-2. Fabio Fognini invece ha vinto, una partita strana e ad alti e bassi contro Julian Lenz, partito dalle qualificazioni e n. 374 Atp. Vittoria 6-4 6-4 dopo essere stato sotto 1-3 nel secondo set. E ora Rudolf Molleker, tedesco n. 150 al mondo. A Gstaad, in Svizzera, primo grande colpo di Gian Marco Moroni. II 21 enne romano, n. 265 alla prima volta in un tabellone principale Atp Tour, conquistato attraverso le qualificazioni, ha piegato Tommy Robredo nettamente: 6-2 6-2. Troverà Joao Sousa nel secondo.

Di Giuseppe ed Errani lasciano la scena alla Paolini (Paolo Vannini, Corriere dello Sport)

Nuova linfa azzurra scorre nei viali del Country Club: al Palermo Ladies Open è la 23enne toscana Jasmine Paolini a prendersi la scena, battendo con una prova convincente la sesta testa di serie Laura Siegemund, che staziona 70 posti sopra di lei in classifica. Ma qui ormai le differenze suggerite dal ranking appaiono minime, contano stimoli e condizione e la Paolini, reduce da un periodo brillante, ce li ha tutti. Domina il primo set e gestisce con intelligenza il secondo rimontando un break e sfruttando alla perfezione i molti vuoti dell’avversaria. Jasmine incarna alla perfezione la voglia di emergere che in questo momento scuote le ragazze italiane e non parte battuta neppure negli ottavi pur contro un’avversaria impegnativa come la romena Begu. Il brivido del derby azzurro era stato invece cancellato dal problema virale che ha colpito Martina Di Giuseppe poco prima di scendere in campo con la Errani. La ragazza dei Castelli romani rimane sofferente in albergo e, come spesso capita nel tennis, apre la strada alla bionda ungherese Fanny Stollar che, ripescata come lucky loser solo perché rimasta a giocare il doppio (il posto toccava alla cinese Xu, ma era già partita), finisce per ritrovarsi negli ottavi punendo la disabitudine agonistica di Sara Errani, che cede in tre set. Un peccato perché Sara, bloccata per un set, aveva fatto vedere sprazzi del suo gioco, portandosi nel terzo a tre palle dal 4-1. La ct di Fed Cup, Tatiana Garbin assicura che la situazione del nostro tennis femminile è buona: “Sapevamo di dover vivere un periodo difficile dopo l’addio delle big, ma sono convinta che queste ragazze abbiano delle potenzialità che vanno sviluppate prendendosi anche dei rischi. Devono investire su se stesse, giocare i tornei più importanti, confrontarsi con le più forti, migliorare la convinzione nelle proprie qualità. La Di Giuseppe è andata a giocare un Wta a Bucarest invece che qualche torneo satellite ed è stata premiata. Certo che la considererò per la Nazionale, lei come la Gatto Monticone. Il programma della Federazione è orientato alle più giovani ma noi vogliamo aiutare chi gioca meglio. la Giorgi? Avrebbe voluto venire a Palermo, ma ha ancora problemi al polso e rientrerà solo sul cemento americano. Conto pienamente sudi lei, con cui ho un ottimo rapporto: col tennis e l’atletismo che ha, Camila arriverà fra le top, vedrete. Ovviamente stesso discorso vale per la Errani: i consigli di Sara alle ragazze di Fed Cup sono preziosissimi, e vanno ascoltati. Ha passato un periodo molto pesante ma deve pensare solo al futuro. Deve trovare serenità, ma può giocare ad alti livelli almeno altri cinque o sei anni“.

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