Kyrgios trasforma Washington in un'arena: annulla match point a Tsitsipas e va in finale

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Kyrgios trasforma Washington in un’arena: annulla match point a Tsitsipas e va in finale

L’australiano ha prevalso sul favorito del torneo per 6-4 3-6 7-6 (7), dopo essersi incartato in un match a tratti dominato, e giocherà per il secondo titolo 500 dell’anno contro Medvedev, che ha posto fine alla favola di Gojowczyk

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Nick Kyrgios - Washington 2019 (via Twitter, @ATP_Tour)
 

La nottata di sabato ha portato in dote le semifinali del Citi Open. La sfida più attesa era di gran lunga quella fra la testa di serie N. 1, Stefanos Tsitsipas, e Nick Kyrgios, trasposizione tennistica del “si je t’aime, garde à toi” della Carmen di Bizet, i cui fini e motivazioni rimangono imperscrutabili, ma che questa settimana pareva intenzionato a giocare, tant’è che, come il suo avversario, era arrivato in semi senza perdere set. Pareva e pare, se è vero che al termine di due ore di gioco ad alto tasso di intrattenimento è stato lui a guadagnare la finale, dopo aver persino annullato un match point.

Nick Kyrgios – Washington 2019 (via Twitter, @ATP_Tour)

La sfida presentava molteplici tangenti: i due non erano mai parsi in grandi rapporti, almeno stando ad un paio di tweet passati, ma questa settimana, a sorpresa, hanno giocato il doppio insieme, uscendo sì al primo turno, ma suscitando un post di apprezzamento da parte dell’australiano su Instagram.

Prima della partita, Kyrgios aveva definito il greco un suo “polar opposite”, per la diversa attitudine nei confronti del gioco: Tsitsipas è chiaramente intenzionato ad apporre la sua firma nella storia del gioco, mostrando forse la maggior propensione a soffrire fra i NextGen – anche se superficialmente potrebbe non apparire, dato il suo gioco elegante. Nick, di contro, ha a sua volta in testa una collocazione nel pantheon tennistico, ma vive la propria carriera su una filosofia da “king-of-the-hill”, mostrando interesse solo in relazione al valore dell’avversario. L’approccio indifferente di Kyrgios al tennis dà una tinta d’incompiutezza a molte delle potenziali rivalità future, compresa questa, perché la sensazione è che questi ragazzi si stiano incontrando meno del previsto (anzi, mai prima di ieri) per la sua inabilità nello sfruttare appieno il proprio potenziale.  

Peraltro, Tsitsipas nel pre-partita ha notato come fra i due ci siano anche molti punti di contatto: le radici greche, una certa hybris (come detto, declinata secondo due visioni del mondo piuttosto diverse), l’essere fra i pochi giovani ad aver battuto i Big Three (assieme a Thiem), e una dedizione più simile di quanto non si pensi – pur supportata da una velocità di braccio Mach 3, la tecnica di dritto di Kyrgios, con flessione del gomito e impugnatura Western, non è certo il frutto del puro istinto.

LA PARTITA – Per una volta l’australiano ha mostrato quella dedizione, ovviamente shakerata secondo i suoi dettami: già nel secondo punto si è fatto scavalcare da un lob e ha giocato la carta tweener, provocando un errore, ma ha anche impattato molte risposte profonde, risultando addirittura manovriero a tratti. L’atteggiamento accorto (con un twist) ha pagato nel terzo game: una palla corta fintata in salto e un passante di rovescio stretto gli hanno dato il 15-40, subito concretizzato con una risposta pesante ed un dritto incrociato, pizzicando Tsitsipas nonostante le molte prime in campo.

Una volta in vantaggio, Kyrgios ha praticato dell’autentico dissing, inscenando un paio di gag probabilmente tarate sulle fisime dell’avversario odierno: dopo una stop volley di rovescio incrociata ha battuto il pugno a tutta la prima fila; quando Tsitsipas è andato a cambiare racchetta sul 3-4, Kyrgios ha dapprima sparato tre pallate al muro, per poi cambiare racchetta a sua volta; sul 5-3, ha attaccato di rovescio a una mano incrociato e chiuso a rete. Intoccabile al servizio (93% di punti con la prima), si è procurato due set point con una staffilata di dritto in corsa, chiudendo in 32 minuti con il colpo più violento del parziale.

Tsitsipas ha iniziato ad innervosirsi sul finire del primo parziale, conscio di non avere molte armi a disposizione – neanche un vincente di dritto – e l’inizio del secondo ha confermato l’andazzo: risposta vincente di dritto di Kyrgios e due palle break immediate, sfruttate al secondo tentativo su una volèe sbagliata.

A quel punto, però, il mood di Kyrgios si è palesato in tutta la sua volubilità: ad un breve litigio con uno spettatore all’inizio del quarto game è corrisposto un abbassamento della percentuale di prime, che l’ha portato a concedere il contro-break con un doppio fallo e a ricevere il primo warning per racquet abuse. Tsitsipas, incredulo per l’ingenuità dell’avversario, si è tolto dalle corde, e ha trovato conferme dal servizio al centro, mettendo la testa avanti e provocando un’ulteriore sfuriata che ha prodotto un penalty point. Qualcosa si è irrimediabilmente rotto nella concentrazione dell’australiano, che ha subito concesso un altro break, trafitto da una risposta profonda. Da lì, ha smesso di giocare (come suo solito), e ha continuato a chiedere all’angolo perché avrebbe dovuto continuare ad impegnarsi dopo questo trattamento, dando il là a Tsitsipas per chiudere il set 6-3.

All’inizio del terzo Stefanos ha provato a lasciare che NK sbagliasse da par suo, utilizzando spesso il rovescio tagliato, ma l’australiano è riuscito a ricomporsi, e l’atmosfera si è ulteriormente alleggerita quando Kyrgios ha portato un nuovo paio di scarpe al suo avversario (alla quarta partita di fila con problemi calzatori), genuflettendoglisi davanti, e il passaggio dalla lirica tragica alla commedia gli ha dato immediato giovamento, almeno dal punto di vista della pugna.

La partita ha così vissuto il suo momento di maggior equilibrio: abbandonato nuovamente dalla prima, Kyrgios si è salvato nel quinto game, ma da lì i turni di battuta sono proseguiti senza grossi intoppi fino al tie-break decisivo. Lo shoot-out è stato schizofrenico: Kyrgios si è preso il mini-break con una risposta di rovescio inside-out, salendo 2-1 e dando l’impressione di essersela portata a casa, specialmente quando un vincente di dritto a uscire gli ha dato il 5-1. Tsitsipas ha però recuperato grazie a un passante di dritto e a un doppio fallo suicida causato da una seconda sparata sopra i 200. Un gran servizio ha dato al greco un match point, cancellato da una prima vincente. Allo stesso modo se n’è andato il primo match point per l’australiano, che però se n’è procurato uno sul servizio grazie a una volèe di dritto sbagliata da Tsitsipas, e ha chiuso con un dritto a campo aperto, prendendosi un posto in finale dopo 2 ore e 7 minuti.

Sul match point, Nick ha ripetuto la gag messa in scena in semifinale: ha chiesto a una spettatore dove servire, e una volta vinti punto e partita (questa volta gli è servito un colpo dopo il servizio), è corso da lui per ringraziarlo.

Sono contento per come sono riuscito a uscire da una brutta situazione”, ha commentato Kyrgios sul suo sfogo nel secondo set. “Ho tenuto duro all’inizio del terzo set e sono riuscito a competere. Ho dato tutto e mi sono dato la chance di vincere. Sono contento di come ho combattuto”. Nonostante la delusione, Tsitsipas ha dimostrato grande maturità a fine partita. “Qualcuno ama Nick, qualcuno lo odia. Io credo che abbiamo bisogno di giocatori come lui nel tennis, altrimenti le cose diventerebbero troppo serie“.

IN FINALE CONTRO MEDVEDEV – L’avversario di Kyrgios in finale sarà Danil Medvedev, che ha battuto il lucky loser tedesco Peter Gojowczyk 6-2 6-2 in 55 minuti in un match senza storia, suggellando l’ottavo posto in classifica, suo best ranking.

Dopo un inizio a fari spenti, con break e contro-break, Medvedev ha preso il largo, sfruttando le incertezze del tedesco con il dritto e piazzando un paio di risposte chirurgiche, che gli hanno dato il controllo sul 3-2. Gojowczyk, alla sesta partita in sette giorni, non aveva oggettivamente le energie per provare a rientrare, essendo peraltro un colpitore senza troppi paracadute, uno stile di gioco che mal si sposa con la mancanza di lucidità, e ha rapidamente concesso un altro break a zero, con il russo, raro contrattaccante di due metri, a calamitare ogni palla senza aprire angoli.

Il secondo set ha presentato poche varianti: quattro errori consecutivi hanno condannato Gojowczyk nel quinto game, e un doppio fallo sulla palla break hanno dato alla terza testa di serie il 5-2 e servizio, rapidamente rifinito con un ace di seconda. Il teutonico può comunque festeggiare la special exemption ricevuta dall’Open del Canada per la prossima settimana, mentre Medvedev cercherà di prendersi la rivincita su Kyrgios, vincitore dell’unico precedente a Roma lo scorso maggio.

Tommaso Villa

Risultati:

N. Kyrgios b. [1] S. Tsitsipas 6-4 3-6 7-6(7)
[3] D. Medvedev b. P. Gojowczyk 6-2 6-2

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