Boom-boom Kyrgios non sbaglia: Washington è sua

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Boom-boom Kyrgios non sbaglia: Washington è sua

In un match in cui il ribattitore non è mai arrivato a “40”, Nick Kyrgios supera Daniil Medvedev in due tie-break e vince il suo secondo “500” dell’anno

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Nick Kyrgios vince il Citi Open Washington 2019 (foto TennisTV)
 

È improbabile che il CitiOpen di Washington abbia troppo in comune con l’Abierto Mexicano di Acapulco, a parte la categoria di appartenenza. Nick Kyrgios lo scorso febbraio aveva portato a casa un titolo contro ogni logica sconfiggendo Nadal, Wawrinka, Isner e Zverev, dichiarando che ogni giorno era andato in campo con i vestiti “da sera” da infilarsi dopo la partita e l’allenamento per andare a far bisboccia all’hotel Princess Mundo Imperial. Il Rock Creek Park di Washington D.C., nei verdi sobborghi della capitale americana, non è certo un resort balneare, ma dev’essere stato sufficiente a far trovare a Kyrgios le sensazioni positive che gli hanno permesso di vincere una magnifica semifinale con Tsitsipas e l’odierna finale con Medvedev dopo che a metà primo set sembrava pronto a tirare i remi in barca.

Kyrgios fin da subito sembrava avere qualche problema alla schiena: si portava la mano dietro a toccare i muscoli dorsali, al cambio di campo si sdraiava per terra per fare esercizi di allungamento della parte posteriore, e soprattutto evitava di entrare in scambi prolungati cercando colpi definitivi con il servizio o molto presto nello scambio. In 33 minuti si arrivava al tie-break con il ribattitore che aveva vinto la miseria di sette punti in 12 giochi… e in sei occasioni quel ribattitore era Medvedev. Kyrgios cedeva due punti consecutivi sull’1-2, il secondo dei quali con una palla corta scriteriata. Ma l’australiano al servizio non perdona, e rimontava fino al 5-5 con un’altra palla corta, questa volta vincente. Salvava un set point sul 5-6 con un ace, si issava a sua volta a set-point con un passante di diritto lungolinea a rientrare, e si aggiudicava il più improbabile dei primi set grazie a un diritto anomalo di Medvedev che atterrava in corridoio.

Kyrgios si faceva assistere dal fisioterapista al cambio di campo, appariva certamente molto più attento ad accelerare i punti, ma non vi erano dubbi che era lì per vincere. Il secondo set era una copia piuttosto fedele del primo: erano 15 i punti vinti dal ribattitore, ma nemmeno l’ombra di una parità, così come di una palla break. Nel primo punto del tie-break Medvedev spediva lungo un rovescio lungolinea, facendo presagire che il traguardo potesse essere in vista per Kyrgios, ma il suo forcing da fondo sul punto seguente gli procurava il controbreak per l’1-1. Il russo andava molto più spesso a rete, dove faceva vedere una mano tutt’altro che malvagia, ma era un altro rovescio lungolinea che lo tradiva, sul 3-4, e questa volta l’errore era fatale: due servizi monstre sul 5-4, l’ultimo dei quali eseguito seguendo il suggerimento di una signora in prima fila (esattamente come era successo sul match point della semifinale contro Kyrgios), lo mandava a sdraiato a terra con le braccia al cielo a festeggiare il suo secondo titolo ATP 500 della stagione.

Si è trattato del quinto successo in sei incontri stagionali contro un top-10 per Nick Kyrgios, il secondo titolo della stagione e il sesto nella carriera. Anche in questa occasione, come era accaduto lo scorso febbraio ad Acapulco, Kyrgios porta a casa il successo finale annullando un match point lungo il cammino: in Messico aveva dovuto cancellare tre match point a Rafael Nadal al secondo turno, qui ha stoppato Stefanos Tsitsipas in semifinale a un punto dalla vittoria.

Quando ha voglia di giocare, è davvero difficile per tutti gli altri” ha simpaticamente detto durante la cerimonia di premiazione Daniil Medvedev, che grazie ai 300 punti di questa finale ritorna al n.9 della classifica, eguagliando il suo best ranking.

Quanto a Kyrgios, una delle settimane migliori della sua vita, durante la quale ha fatto amicizia con il barista che gli preparava gli smoothies ed ha preparato le partite giocando a ping-pong con alcuni ragazzini locali, gli vale una scalata di 25 posti nella classifica ATP, arrivando al n.27 ed assicurandosi quasi certamente una testa di serie al prossimo US Open.
È incredibile che sia riuscito a vincere questo torneo – ha detto l’australiano subito dopo la partita – se penso alla situazione in cui ero sei mesi fa, le situazioni in cui mi mettevo, ho dimostrato che sono ancora capace di giocare un grande tennis. Non mi interessa molto dove sono in classifica, sto cercando di crescere come persona e se riesco a farlo, il tennis e il ranking verranno da sé”.

Risultato:

N. Kyrgios b. [3] D. Medvedev 7-6(6) 7-6(4)

Il tabellone completo

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