Doppietta Sinner: vince a Lexington. Unico Under 18 tra i primi 200 (Cocchi). Giorgi rinata ma cade sul più bello (Semeraro). Sinner stupisce sempre (Guerrini)

Rassegna stampa

Doppietta Sinner: vince a Lexington. Unico Under 18 tra i primi 200 (Cocchi). Giorgi rinata ma cade sul più bello (Semeraro). Sinner stupisce sempre (Guerrini)

La rassegna stampa di lunedì 5 agosto 2019

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Doppietta Sinner: vince a Lexington. Unico Under 18 tra i primi 200 (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Come corre Sinner. E come si arrampica, saranno le origini altoatesine, sui gradini della classifica mondiale. Il 17enne di San Candido, che sta crescendo sotto le attente cure di Riccardo Piatti e Andrea Volpini, ieri ha conquistato il secondo titolo Challenger dall’inizio dell’anno dopo quello di Bergamo, battendo Alex Bolt, classe 1993. L’australiano lo aveva eliminato dopo una maratona nelle qualificazioni di Wimbledon […] Questo ragazzino dai capelli rossi, cresciuto nel mito dell’altro altoatesino del tennis azzurro Andreas Seppi, stupisce per la personalità che dimostra in campo. Oltre alle doti tecniche, alla capacità di leggere il gioco, da un 17enne ci si aspetterebbe più indecisione nei momenti cruciali e invece anche ieri, Jannik, non ha tremato. Soprattutto nel terzo set: dopo aver sprecato due match point permettendo a Bolt di rientrare in partita, ha reagito subito con il controbreak del 5-4 per andare a chiudere 6-4. Coach Piatti, reduce da due settimane intensive di allenamento con Maria Sharapova, ha seguito il match dall’Isola d’Elba, dove anche Jannik si è allenato insieme al suo team: «È davvero un ottimo ragazzo e un grande lavoratore — racconta durante la premiazione del suo pupillo —. Soprattutto è umile». L’educazione tennistica spetta a lui e Andrea Volpini, a Lexington insieme al ragazzo: «Dopo il match gli ho detto di tornare ad allenarsi. Gli ho spiegato su cosa lavorare, deve fare i compiti». Oggi poi volerà ad Aptos (California) per un altro Challenger e magari arriverà anche una wild card per le qualificazioni al Masters 1000 di Cincinnati: «Deve crescere come professionista: adesso è tempo di cemento americano e quindi vogliamo che giochi il più possibile su questa superficie. Farà anche le qualificazioni degli Us Open» […]


Giorgi rinata ma cade sul più bello (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Non ce l’ha fatta, Camila Giorgi, a completare quello che sarebbe stato un fantastico tris azzurro, nel giorno dei successi a livello Challenger di Stefano Travaglia e Jannik Sinner. Dopo aver perso appena un set durante la settimana, Camila si è arresa 6-2 6-2, senza mai entrare veramente in partita, all’americana Jessica legula, 25enne figlia del proprietario dei Buffalo Bills (NFL), nella finale del 250.000 dollari di Washington. La Pegula, ora 3-1 negli scontri diretti, da oggi sale al n.55 (best ranking). Camila, sette finali Wta, due vinte, l’ultima a Linz l’anno scorso, si ferma al n.52 ma può essere più che soddisfatta. Tormentata prima da un infortunio al polso e poi da un malanno al ginocchio (che l’ha stoppata dopo il rientro sull’erba), l’azzurra prima di Washington non aveva vinto un match e giocato appena tre tornei dagli Australian Open di gennaio. In una settimana ne ha vinte quattro, e sul cemento può ripartire. Continua invece la scalata di Jannik Sinnei che nella finale di Lexington, nel Kentucky si è vendicato di Alex Bolt, l’australiano che lo aveva eliminato al 1° turno delle qualificazioni di Wimbledon (6-4 3-6 6-4) […] Miglior piazzamento Atp anche per Stefano Travaglia, a cui evidentemente la cura-Vagnozzi – l’ex coach di Cecchinato che lo allena da dopo il Roland Ganes – sta facendo benissimo: sulla terra battuta di Sopot (Pol) ha superato 6-4 2-6 6-2 lo slovacco Filip Horansky, n.187, e da oggi sale al n.79 mondiale. È arrivata ieri anche la notizia inattesa del divorzio (a fine anno) fra Fognini e il coach Franco Davin, che ha sorpreso persino Fabio […]


Sinner stupisce sempre (Piero Guerrini, Tuttosport)

Per la classifica Atp Tour è il migliore al mondo della sua annata, il 2001. Dalla prossima settimana lo sarà ancora di più, perché verranno reintegrati i punti dei futures dopo il fallimento della graduatoria separata. Ma per Jannik Sinner più dei numeri contano l’atteggiamento e la qualità del gioco in campo. Da giocatore maturo e solido. Ieri ha vinto e ha stupito, come sempre. Intanto ha dimostrato di saper imparare eccome dalle sconfitte. L’australiano Alex Bolt, n. 125, lo aveva battuto nelle qualificazioni a Wimbledon 12-10 al terzo set. Ritrovarselo davanti in finale al challenger di Lexington deve averlo stimolato ancor più, perché Sinner lo ha battuto, ha conquistato il secondo challenger in carriera dopo quello invernale di Bergamo, ha raggiunto il 158° posto (in realtà il 134° con l’aggiunta dei punti). E ha mostrato la consueta abilità nel leggere la situazione, interpretare il gioco, la solita velocità di spostamento. Che unita a quella di pensiero fa la differenza per l’altoatesino allievo della Riccardo Piatti Academy. A questo aggiungete la tenuta che gli permette di ripartire anche quando occasioni sfumano, come il set point nel primo set e tre match point nel terzo. Fino a indurre Bolt alla resa attraverso doppio fallo: 6-4 3-6 6-4. E il tour americano è appena cominciato per il ragazzo che il 16 agosto compirà 18 anni. Precoci come lui soltanto Sasha Zverev, Borna Coric e Auger-Aliassime negli ultimi tempi. E va ricordato che su 6 tornei challenger è arrivato tre volte in finale. Insomma, è pronto per il salto definitivo. È diverso per storia, ma ugualmente importante, il successo di Stefano Travaglia a Sopot, battendo 6-4 2-6 6-2 sulla terra lo slovacco Filip Horansky e raggiungendo così il n. 79 al mondo che significa molto. Travaglia ha 27 anni e ha vinto il quarto challenger. Il premio per l’incapacità di arrendersi alla sfortuna. Lo stop più grave nel 2011, legamenti della mano destra, che è il ferro del mestiere. Oltre un anno di stop. Nel 2016 poi l’infortunio alla schiena e la caduta fino al n. 562 al mondo. La lenta risalita fino alla vittoria su Fognini al primo turno dell’Us Open 2018 […]

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