La Giorgi è ai quarti: in forma New York. Cecchinato s'illude (La Gazzetta dello Sport). Sinner, un passo avanti (Tuttosport). Duck-hee Lee, il tennista che ha sconfitto il silenzio (Bonso)

Rassegna stampa

La Giorgi è ai quarti: in forma New York. Cecchinato s’illude (La Gazzetta dello Sport). Sinner, un passo avanti (Tuttosport). Duck-hee Lee, il tennista che ha sconfitto il silenzio (Bonso)

La rassegna stampa di mercoledì 21 agosto 2019

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La Giorgi è ai quarti: in forma New York. Cecchinato s’illude (La Gazzetta dello Sport)

Ai quarti. Camila Giorgi avanza nel Bronx Open, il torneo pre Us Open che prende il posto in calendario di New Haven. L’azzurra, n.58 Wta, nel 2° turno trova la tedesca Andrea Petkovic, che aveva eliminato la cinese Zhang, quarta testa di serie, e dopo una partita accesa e lunga 2 ore e 43 minuti, la spunta 3-6 7-5 7-6 (3). Ora la marchigiana affronterà al terzo turno la vincente tra Cornet (Fra) e Zhu (Cina). A Wiston Salem Marco Cecchinato si ferma al secondo turno: Millman cede 7-6 (5) il primo set al siciliano, ma ribalta il match 6-4 6-3. Nel primo turno si fermano invece Andreas Seppi, che cede al ceco Berdych 6-1 3-6 6-3, e Thomas Fabbiano, eliminato dal russo Andrey Rublev 6-4 6-2. Out lo scozzese Andy Murray da Tennys Sandgren 7-6 (10-8) 7-5.[…]

Sinner, un passo avanti (Tuttosport)

Il miglior diciottenne al mondo, lo recita la classifica Atp, compie un primo passo verso il tabellone principale dell’Us Open, ultimo Slam dell’anno a Flushing Meadows da lunedì. Avanza Jannick Sinner e porta a sei il numero di azzurri (erano 13 al via) al secondo turno nelle qualificazioni. Dopo Baldi, Napolitano, Caruso, Giannessi e Lorenzi, il neo 18enne e 24a testa di serie, ha lasciato soltanto un game nel derby tricolore a Matteo Viola. In campo femminile avanza soltanto Jasmine Paolini al 2° turno delle qualificazioni battendo 6-1 3-6 6-1 la statunitense Arconada. Nella notte ha affrontato la rumena Elena Gabriela Ruse. Tutte uscite al debutto delle quali invece le altre azzurre, Martina Trevisan, Martina Di Giuseppe e Giulia Gatto-Monticone. In tabellone una sola azzurra ammessa direttamente: Camila Giorgi. Nell’Atp 250 a Winston Salem, invece, escono di scena i due italiani. Marco Cecchinato cede al secondo turno all’australiano John Millman: 6-7 (5), 6-4, 6-3 in quasi due ore e mezza. Niente da fare neppure per Thomas Fabbiano, 6-4, 6-2 dal russo Andrey Rublev. Ma la buona notizia arriva dal tennis femminile e dal Bronx Open a New York. Camila Giorgi si conferma in crescita di condizione ed entra nei quarti battendo in tre set la tedesca Andrea Petkovic 3-6 7-5 7-6(3). Troverà la francese Alize Comet o la cinese Lin Zhu. La bimba prodigio Amanda Anismova rinuncia all’Us Open per la tragedia che l’ha colpita la notte scorsa. Il padre e allenatore, Konstantin Anisimov,è stato trovato morto per cause ancora da chiarire. La quasi 18enne tennista Usa di origini russe, numero 24 del mondo e più giovane tra le prime 100, giustamente non se la sente. Amanda è esplosa al Roland Garros, eliminando Simona Halep nei quarti, poi aveva saltato i recenti appuntamenti di Toronto e Cincinnati per problemi alla schiena.

Duck-hee Lee, il tennista che ha sconfitto il silenzio (Andrea Bonso, Il Giornale)

Giocare a tennis non significa solo buttare la pallina oltre la rete: il più delle volte si tratta di buttare il cuore oltre l’ostacolo. E l’ostacolo può essere mille cose: se stessi, la paura, gli infortuni o una disabilità. Come quella di Duck-hee Lee, sordo fin dalla nascita. A questo sudcoreano di 21 anni non manca di certo il coraggio di affrontare la vita, considerando il proprio problema non un freno, bensì un motivo in più per dare il meglio di sé. E ciò l’ha dimostrato al mondo nel corso del torneo 250 di Winston-Salem, dove è diventato il primo tennista sordo a vincere un match Atp, battendo lo svizzero Laaksonen (7-6, 6-1). Un’enorme soddisfazione per un atleta che si è costruito da solo, superando difficoltà che i “colleghi” possono a fatica immaginare. Lee è nato nel 1998 a Jecheon, una città a due ore da Seul. Quando ha due anni, mamma Park Mi-ja e papà Lee Sang-jin hanno la conferma della sordità ma, dopo un iniziale sconforto, decidono che il figlio poteva e doveva avere una vita assolutamente normale. Così Lee cresce e frequenta non solo istituti per sordi, ma anche una scuola comune, dove può stare insieme a ragazzi normodotati. Lee inoltre non conosce la lingua dei segni, ma sa leggere il labiale alla perfezione, grazie alle esercitazioni con la madre. L’amore per il tennis è merito di papà, grande appassionato di sport. Mostra fin da subito il suo talento, ma gli allenatori sono scettici sulla possibilità di un futuro da pro. Il ragazzo, però, non si arrende: «Venivo preso in giro, mi dicevano che non avrei dovuto giocare e di dedicarmi alla musica» ha confidato. Già da ragazzo, la sua qualità è sotto gli occhi di tutti e a tredici anni diventa famoso, a tal punto che la Hyundai gli offre una sponsorizzazione. Lee continua a migliorare e a stupire: è 212° nel ranking Atp e la vittoria di Winston-Samen rappresenta la prima tappa di un viaggio speciale. Ma qual è la meta? Sono due i suoi grandi obiettivi: diventare numero 1 e migliorare la posizione raggiunta dal tennista coreano più forte di sempre, Lee Hyung-taik, che nel 2007 fu 36° e vinse un torneo Atp. Non sarà per nulla facile, ma Lee ha già dato un grande insegnamento: tutto è possibile, se non hai paura di buttare il cuore oltre all’ostacolo.

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